“Una donna” di Annie Ernaux: la madre, la crescita, la società, la morte
Dopo aver letto “Il posto”, dove l’autrice parla del proprio padre, in “Una donna” Annie Ernaux ci presenta sua madre.
Sono passati alcuni anni dall’altra autobiografia, la scrittura è più completa, più descrittiva. Ha abbandonato il modo di scrivere come se fossero un mazzo di appunti che riempiono una pagina.
Anche di sua madre narra la vita, anche quella prima che diventasse sua madre. Si nota quanto l’ammiri per la sua forza.
“Era lei la volontà sociale della coppia.”
Di lei traccia pregi e difetti, gli screzi, le cose che non sono piaciute, quelle non capite. Ma ora che è mancata: “Avrei voluto che durasse per sempre, che si andasse avanti a fare qualcosa per lei, altri gesti, inni”.
Come nel libro precedente ho avuto modo di riconoscermi in tanti passaggi, soprattutto perché sono anche io una figlia orfana. Sembra che ci siano momenti uguali, seppur diversi, per tutti quelli che si trovano ad affrontare l’andare via delle persone care.
“Percepire, ora, la forza delle frasi banali, persino dei cliché”.
Racconta la voglia della madre di imparare, di adeguarsi, di conoscere.
Ci sono passaggi in cui le due storie si incrociano, come la foto del matrimonio, la morte del padre e la reazione della mamma.
I suoi genitori hanno fatto di tutto per lei, per darle quelle occasioni che loro non hanno mai avuto, tanto che la figlia ha potuto studiare, diventare insegnante e, infine, ottenere il Nobel per la letteratura!
Parlando della madre dice: “Questo sapere, trasmesso per secoli di madre in figlia, si ferma a me che sono ormai soltanto l’archivista”.
E ancora: “Ora mi sembra di scrivere su mia madre per, a mia volta, metterla al mondo”.
La forza della donna la porterà a continuare a lavorare dopo la morte del marito, fino a quando cercherà la compagnia della figlia.
Annie la introduce nella propria famiglia e, sua madre, farà di tutto per esserle utile, perché il senso della sua vita è il lavoro, è l’essere utile. Quando sentirà di non riuscire più ad esserlo, andrà a vivere da sola.
Purtroppo si ammalerà di Alzheimer e, infine, morirà.
Annie comincerà subito dopo a scrivere il libro, mettendoci tanto tempo, per la fatica di accettare che lei non c’è più.
Come per l’altro scritto mi sono chiesta a cosa potesse servire al lettore la sua esperienza personale.
Anche qui abbiamo modo di conoscere momenti storici, che non sono quelli dei libri di storia, ma quelli della gente che è vissuta prima di noi. Oltre ai fatti che appartengono all’uomo: la famiglia, la crescita, la società, la morte.
© 2018 L’orma editore
ISBN 978-88-99793-47-0
Pag. 99
€ 13,00
Written by Miriam Ballerini