Charles Garnier: un architetto tra storia e attualità
L’architettura neobarocca di tutta Europa deve molto a Charles Garnier, a 125 anni dalla morte dell’eclettico francese, avvenuta a Parigi il 3 agosto 1898.

Jean-Louis-Charles Garnier nel 1874, dopo i primi importanti lavori che lo hanno consegnato alla storia, divenne membro ufficiale dell’Accademia di Belle Arti, ma fu anche autore di testi sull’archeologia greca – a seguito di un viaggio in terra ellenica – e di vari volumi scientifici.
Nondimeno il suo stile ha segnato con forza l’epoca di Napoleone III e, grazie alla sua unicità, ha reso i palazzi ideati da Garnier dei simboli internazionali, ma anche vivi di attualità: dell’Opéra di Parigi al Casinò di Montecarlo, le strutture che portano la firma del parigino sono utilizzate ancora oggi come sede di eventi e spettacoli, e attraggono ogni giorno migliaia di visitatori.
Sempre in tema di anniversari, la storica Opéra di Parigi, oggi location del Balletto, ha da poco compiuto 160 anni: il teatro, noto ai più con il nome di Palais Garnier, fu commissionato da Napoleone Terzo per rilanciare con sfarzo il Secondo Impero Francese, e la supervisione dei lavori spettò all’allora prefetto Barone Haussmann.
Il concorso per la realizzazione fu vinto dal giovane Garnier, e gli costò ben 14 anni di lavoro. In quegli anni, proprio quando un incendio distrusse il Teatro dell’Accademia Imperiale di Musica, Garnier ideò e dette forma a un vero e proprio capolavoro d’architettura. Dall’ottobre 1923 il Teatro Garnier è divenuto ufficialmente un monumento storico francese, e già nel 1875, anno dell’inaugurazione ufficiale, ospitò la messinscena del balletto “Le Jardin Animé”, alla presenza delle più alte autorità. Impreziosito da busti di grandi musicisti e compositori, da Bach a Mozart, il palazzo divenne sede dell’Opéra, frequentato da nobiluomini e nobildonne e personaggi di spicco, come Proust, e capace di ispirare capolavori come “Il fantasma dell’opera” di Leroux.
Il monumento, visitabile, è ad oggi una delle grandi attrazioni di Parigi e, quando non sono in atto le prove, si può anche ammirare il dipinto di Chagall che fa da soffitto alla Sala del Teatro.
Non è il solo palazzo progettato da Garnier ad averlo reso uno degli architetti più in vista di fine Ottocento: a lui si deve anche la struttura che ospita lo storico Casinò di Montecarlo, in pieno stile barocco, come anticipa, di fatto, il sontuoso e imponente atrio in oro e marmo. Dopo la legalizzazione del gioco d’azzardo nel 1854, nel 1878 fu la famiglia Blanc a commissionare l’edificio a Garnier, investendo su un settore che si rivelò una fortuna per i regnanti Ranieri III e Alberto II.
Ad oggi il casinò è gestito dalla Société des Bains de Mer: quest’ultima diversamente da altre società, non ha ceduto all’attrattiva del gioco a distanza, puntando tutto sulle visite al palazzo progettato da Garnier. In Italia, altre sale da gioco mete di turismo come il casinò Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin Calergi di Venezia e quello Municipale di Sanremo, hanno infatti implementato al sito piattaforme che vanno ad estendere l’offerta in Rete dei migliori casinò online, tipo quelli elencati su questo sito, che, per contro, a loro volta ospitano giochi e slot machine live, ambientati in cornici simili a quelli dei più bei casinò terrestri.
A Montecarlo, invece, si punta tutto sulla bellezza dell’edificio, anche attraverso un tour virtuale tra le stanze, e con possibilità di acquistare su Internet carte regalo di ingresso oppure di prenotare visite a dir poco “regali”, tra cene di gala e lusso, con tanto di dress code obbligatorio. La cornice maestosa e barocca pensata da Garnier, si manifesta dunque in tutta la sua vitalità e attualità, e non solo al casinò di Montecarlo.
Visto che si è citata l’Italia, si deve sapere che la creatività e l’estro di Garnier sono arrivati anche nel Belpaese. A Bordighera, nella Riviera Ligure, Villa Garnier è tra gli edifici architettonici che arricchiscono le bellezze di Imperia. Costruita nell’omonima via, fu progettata come sua residenza familiare dall’architetto francese, che scelse quella zona per vivere dopo essersi trasferito a Mentone, in Costa Azzurra.
Lo stile moresco si distingue subito: verso l’alto svetta la torre panoramica “Mon Mirador”, mentre tutto intorno i giardini ideati dal figlio di Garnier, Christian, e da Ludwig Winter all’epoca era un museo verde all’aperto, con più di 600 specie di piante esotiche.

Nel 1898, dopo la morte di Garnier, la villa, dopo essere appartenuta alla Diocesi di Ventimiglia, dal 1954 è di proprietà delle Suore di San Giuseppe di Aosta.
La Villa attualmente si può visitare, come si vede anche dalle recensioni su Trip Advisor, mentre da questo sito, che è quello ufficiale, si possono anche prenotare soggiorni in appartamento e camere. Tra i servizi della Villa, anche una Sala Convegni presso la Biblioteca e la possibilità di riservarla a eventi o ritiri spirituali.
L’anima eclettica e poliedrica di Garnier, dopotutto, rivive anche così.