Intervista di Emma Fenu a Roberta Marasco: la voce di Rosapercaso
“Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne.” – Maya Angelou
Roberta Marasco, scrittrice e traduttrice, è nata e cresciuta a Milano e vive e lavora in Catalogna. Ha scritto tre romanzi Fazzoletti rossi e Speciale Elsa, per ragazzi, Lezioni di Disegno e Le regole del tè e dell’amore. Con il suo blog Rosapercaso, dedicato al femminismo rosa, invita le donne a liberarsi della Sindrome dello strofinaccio e ad affermare il proprio diritto di essere felici.
La ho conosciuta personalmente a Matera, in un festival dedicato alla letteratura femminile internazionale: occhi chiari, un sorriso accogliente e i capelli castani, che oggi, a distanza di cinque anni, porta bianchi, in uno sbarazzino taglio alla garçonne.
Oggi ho il piacere e l’onore di intervistarla, anche se non credo sia la prima volta, per i lettori di Oubliette Magazine.
E.F.: Donna, espatriata, scrittrice, attiva contro i pregiudizi di genere. Chi è Roberta Marasco?
Roberta Marasco: Bella domanda. Credo che a definirmi sia soprattutto l’amore per le storie, da quelle delle donne che si raccontano su Rosapercaso, a quelle che ascolto attorno a me e che leggo nei romanzi, fino alla mia, che vivo con lo stesso bisogno di emozioni, obiettivi e di conflitti che cerco in quelle che scrivo.
E.F.: Le parole hanno un peso immenso, generando stereotipi o rafforzandoli, e spingendoci a una visione distorta della realtà. Ma possono anche salvarci e liberarci. Come?
Roberta Marasco: Curandole, direi. Dedicandovi la stessa cura e attenzione che dedichiamo alle altre cose importanti. Scrivendole nel modo giusto, scegliendo quella più adatta, andando ogni volta a caccia di significati. O almeno provandoci!
E.F.: Quali espressioni sono più comuni, eppure molto subdole e veicolo di una violenza quasi invisibile ma corrosiva?
Roberta Marasco: Urca, è una domanda così bella e vasta che meriterebbe un libro intero. Le prime che mi vengono in mente sono quelle mascherate da amore, come lo faccio per il tuo bene o lo faccio perché ti voglio bene, o le frasi mosse da un senso malsano di protezione. Sono quelle da cui è più difficile difendersi.
E.F.: Progetti futuri? Un libro, un viaggio, un cortometraggio: cosa ti piacerebbe fare o stai già facendo, senza svelarlo?
Roberta Marasco: Mi piacerebbe scrivere un romanzo che aiuti i ragazzi a trovare una mascolinità diversa, meno tossica, che li avvicini alle battaglie delle ragazze, includendole. Ma per il momento non sono ancora riuscita a trovare l’idea giusta.
Written by Emma Fenu
Sappiamo tutti che l’unica mascolinità non tossica per le femministe e quella dell’amico gay che accompagna nello shopping
Alberto, penso sia il tuo pensiero e non quello di tutti, perché sei un singolo e non tutti. Innegabile che ci siano “femministe” estreme che potrebbero pensarla così come tu hai espresso, magari per esperienze negative, per un padre violento, ex fidanzati violenti. Perché la violenza esiste, non la si può negare. Però ci sono anche femministe, sposate con uomini che amano e che considerano il proprio compagno alla pari. Ergo… dai… non essere così superficiale, ogni essere umano ha le proprie esperienze e paure, cerchiamo di accogliere il diverso.