“Cronache dal Paradiso” di Serena Dandini: la passione per la botanica
“Chissà se nel Paradiso terrestre, fra l’albero della conoscenza e i ruscelli dalle acque limpide, il Signore aveva sistemato delle piante di ortensie.”
Pubblicato nel 2022 da Einaudi editore, per la collana stile libero Big, Cronache dal Paradiso di Serena Dandini si presenta come un racconto dal contenuto ampio e interessante. Che ha inizio dal luogo in cui la famiglia d’origine dell’autrice trascorreva le vacanze: una vecchia casa di campagna appartenuta ai suoi familiari.
Ed è proprio sulla scia dei ricordi legati alla sua infanzia che la Dandini dà il via una narrazione ricca, altamente coinvolgente, il cui filo conduttore unisce i numerosi personaggi menzionati nel libro. Diversi fra loro per professione o per inclinazione personale, una è però la passione che intreccia le loro vite; ovvero, l’amore per la natura con un’attenzione particolare verso piante e fiori.
Personaggi, che grazie alle loro intuizioni hanno contribuito, in misura maggiore o minore, a dare impulso all’evoluzione della disciplina botanica; volgendo al contempo lo sguardo per cercare un loro paradiso in terra.
“Le specie vegetali, e molte sono ancora sconosciute, rappresentano più dell’ottantacinque per cento della biomassa terrestre.”
Serena Dandini, nota conduttrice TV e già autrice di pubblicazioni dall’indiscussa importanza comunicativa, è amante anch’essa di piante e fiori che coltiva in maniera precisa e competente.
Ed è proprio da questa sua passione che è nata l’idea di dare alle stampe Cronache dal Paradiso.
“Nei lunghi anni del Primo conflitto mondiale, Monet continua frenetico a dipingere le sue ninfee immerse nell’acqua e baciate da un riverbero di mille colori…”
A dare inizio ad un excursus davvero appassionante è la figura di Carlo Linneo, botanico e naturalista svedese, scienziato fra i più apprezzati al mondo. Per passare poi, in una variegata carrellata, ad altre e molteplici figure. Tutte, strettamente interconnesse in qualche misura con il mondo della natura.
Alcuni vengono descritti come personaggi eccentrici, i quali, spinti dall’idea, non certo nuova, di trovare un Paradiso in terra hanno intrapreso missioni considerate impossibili.
Attraversando mari e monti hanno inseguito il sogno di un Eden terrestre, che per alcuni di loro si è compiuto.
Caterina de’ Medici, per esempio; Claude Monet, il cui amore per le ninfee, di cui ha fatto infinite rappresentazioni pittoriche, è noto. Agatha Christie, anche lei dedita al giardinaggio e allo studio di colture, diventate poi fonte di ispirazione per la sua attività di scrittrice. Vladimir Nabokov, anch’egli amante di farfalle e fiori; per arrivare a Giuseppina Bonaparte, che dell’arte della botanica ne ha fatto una passione travolgente. Antoni Gaudì, autore della Sagrada Familia in Barcellona e grande estimatore della disciplina in questione.
Jeanne Baret, che nel Settecento, travestita da uomo, ha compiuto il giro del mondo con la spedizione di De Bougainville; menzionata nel testo come esempio, per il coraggio con cui ha intrapreso un’impresa inimmaginabile per l’epoca.
Altro personaggio memorabile menzionato dall’autrice è Margaret Mee, che ha girato mezzo mondo alla ricerca di un fiore rarissimo, trovandolo infine, in età già avanzata, in Amazzonia.
Sono questi soltanto alcuni dei nomi citati dall’autrice nel suo saggio. Difficile però elencarne altri.
Si rischierebbe di trascurarne qualcuno; e ciò non è assolutamente giusto, in quanto si tratta di personaggi, tutti, di ampio spessore, culturale o morale che sia, a formare un ricco e interessante bagaglio narrativo di un libro dalla rara ricchezza descrittiva.
“Nell’afa di agosto, quando le persiane verdi delle camere da letto al primo piano erano socchiuse a proteggere il riposo pomeridiano dei grandi, noi ragazzini eravamo finalmente liberi di giocare senza controllo.”
Secondo un’interpretazione del tutto personale, si può affermare che l’approfondimento messo in campo dall’autrice per sviluppare i vari personaggi lo si potrebbe intendere anche come tramite per portare l’attenzione del lettore su riflessioni e problematiche importanti, oltre che di stretta attualità. Quella ecologista, per esempio.
Quando la Dandini cita Nemonte Nenquimo, un’indigena ecuadoriana e ambientalista che ha denunciato e frenato, per quanto le è stato possibile, il grave stato in cui versa la foresta amazzonica, soggetta a uno stato di pesante deforestazione. Questione corrispondente ad una triste e drammatica realtà, e di fondamentale importanza per la sopravvivenza del nostro pianeta.
L’autrice, denuncia inoltre quanto la ‘questione ambientale’ sia alquanto sottovalutata a livello planetario; coloro che dovrebbero prendere provvedimenti per frenare la deriva che sta investendo il pianeta sembrano non avere a cuore la sua sorte e quella dei suoi abitanti.
Pianeta, che vittima di un disagio ambientale dalle enormi proporzioni, vive in una situazione di totale precarietà con notevoli ripercussioni sui suoi residenti.
Altra sollecitazione portata alla luce dall’autrice è l’impoverimento materiale dell’umanità a livello globale, segnalando un eccesso di ricchezza in mano a pochi, a danno dei molti poveri del mondo.
“E poi c’era zia Rosa, un capitolo a parte nella foto di gruppo del mio Paradiso famigliare. Bionda e formosetta, nel 1938 era entrata in finale al concorso indetto dalla rivista fondata da Pittigrilli.”
Ad accrescere un volume, già di per sé dal contenuto ricco e stimolante, altre esortazioni rivolte a questioni sociali. Le quali indicano la sensibilità di una scrittrice già impegnata in campagne a favore delle donne.
Cronache dal Paradiso è quindi un testo, secondo un personalissimo giudizio, da potersi considerare di formazione, seppur raccontato con penna lieve e felice; che conferma lo spessore letterario dell’autrice. E che non esita nella trattazione a far uso anche di una leggera ironia che ben si accompagna a una scrittura scorrevole. Oltre che ad una ricchezza espressiva che la distingue da altre autrici a lei contemporanee.
Che dire ancora di Cronache dal Paradiso?
Che è un romanzo-saggio pieno di fascino, struggente e dal sapore evocativo; capace di tenere il lettore avvinghiato alle pagine, che una dopo l’altra sembrano fuoriuscire da un inesauribile pozzo a cui poter attingere.
Un libro romantico e avventuroso in cui la storia personale dell’autrice si intreccia con quella di donne e uomini che hanno inseguito il sogno di trovare il luogo perfetto, dove vivere momenti paradisiaci.
Non sconfessando così il suo talento di scrittrice a tutto tondo, capace di sorprendere i lettori per la sua abilità di affabulatrice narrativa. E tenerli incollati alle parole per serbarle come un bene prezioso. Perché in fondo, proprio di questo si tratta: Cronache dal Paradiso è un bene prezioso da leggere e apprezzare in toto. E poi da rileggere ancora.
“Appena mia madre è morta, ho smarrito la sua voce. Ci ho pensato spesso. Ho cercato. Di rinvenire il timbro, l’intensità, il volume, ma niente, non sono in grado di far riaffiorare nessun dettaglio utile a ricostruire anche la più piccola esclamazione.”
Written by Carolina Colombi