Il cinema degli anni Sessanta: i 40 capolavori del decennio
Gli anni Sessanta del Novecento sono anni di enormi sconvolgimenti socio-politici.
Nel corso del decennio molte colonie africane ottengono l’indipendenza, spesso a seguito di lunghi conflitti con i paesi europei colonizzatori; la Guerra Fredda tocca il suo culmine con la costruzione del Muro di Berlino e la crisi missilistica di Cuba; in Cina Mao Tse-tung lancia la “Rivoluzione Culturale” che avrà grande risonanza in Occidente e i cui misfatti saranno conosciuti solo molti anni dopo; l’intervento americano in Vietnam porta a un’escalation del conflitto; il 1968 – il “Sessantotto” per antonomasia – vede infiammare America e Europa con la Primavera di Praga, il fenomeno hippy negli Stati Uniti, la contestazione studentesca e la guerriglia urbana in Francia e in Italia.
Nel 1963 l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas, seguito pochi anni dopo dall’uccisione di Malcolm X, e poi di Martin Luther King e Robert Kennedy. In Unione Sovietica, nel 1964, Nikita Chruščëv – artefice di un tentativo di disgelo con gli Stati Uniti, nonché della denuncia pubblica dei crimini di Stalin – viene esautorato dalla carica di Segretario Generale del Partito Comunista e gli succede Leonid Brežnev. Tra il 1962 e il 1965 si tiene in Vaticano il Concilio Vaticano II, convocato da papa Giovanni XXIII e conclusosi sotto Paolo VI.
Il decennio si apre con il primo uomo a compiere un volo spaziale, il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin, e si chiude con i primi astronauti a camminare sulla Luna: gli americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
E poi fenomeni artistici epocali come la Pop Art, il Nouveau Réalisme e l’Arte Povera; la pratica dell’happening e della performance; le avanguardie teatrali come il Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina, il Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski e l’Odin Teatret di Eugenio Barba; Bob Dylan, i Beatles e il Festival di Woodstock; l’avanguardia musicale post-weberniana e l’apertura all’alea; il Nouveau Roman in Francia e altre correnti letterarie innovative…
Il decennio ricopre un’importanza fondamentale anche nella Storia del Cinema.
L’affermazione della Nouvelle Vague francese avrà un’influenza enorme sulla maniera di girare di moltissimi registi in tutto il mondo; in Inghilterra il Free Cinema, movimento nato a metà degli anni Cinquanta, vive il suo momento culminante; in Brasile, negli anni del “Tropicalismo”, si afferma il Cinema Novo, il cui motto «Uma câmera na mão e uma idéia na cabeça» (“Una cinepresa in mano e un’idea in testa”) ben esprime la libertà rivendicata dai giovani registi in tutto il globo.
Negli Stati Uniti, dove le grandi major (MGM, Warner Bros., United Artists, Paramount, 20th Century Fox, Universal ecc.) controllavano da decenni l’industria cinematografica, si assiste parimenti a una rivoluzione. Nonostante il successo e gli 11 Oscar ottenuti nel 1960 dal kolossal Ben-Hur, i 10 vinti da West Side Story due anni dopo, il debutto – sempre nel 1962 – della serie dell’Agente 007, e il successo planetario di Tutti insieme appassionatamente del 1965 e di altri film di intrattenimento, gli studios finirono col dover affrontare una forte crisi finanziaria, dovuta in parte a sempre maggiori azzardi di budget che non sempre si rivelavano vincenti, anche a causa di un progressivo disinteresse del pubblico per le tematiche classiche hollywoodiane.
La rivoluzione era in realtà già iniziata in sordina a metà del decennio precedente, con le produzioni low budget di Roger Corman, che divennero una vera e propria fucina di giovani talenti destinati a diventare stelle di prima grandezza del cinema a venire: da Francis Ford Coppola a Peter Fonda, da Jack Nicholson a Peter Bogdanovich, solo per fare alcuni nomi.
In particolare i film di Corman ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe (a partire da House of Usher, in italiano I vivi e i morti, 1960), realizzati con un budget ridottissimo, talvolta utilizzando addirittura giorni e scenografie “avanzati” dalla produzione precedente, incassarono moltissimo al botteghino, dimostrando una possibile alternativa al sistema della grande distribuzione hollywoodiana.
Ispirato anche dalle novità artistiche e tecniche provenienti dall’Europa, il giovane cinema americano iniziò ad affrontare tematiche talvolta connesse anche ad argomenti “tabù” per la Hollywood “ortodossa” – come la violenza giovanile, la sessualità, il mondo dei dropout, le nuove droghe, la solitudine esistenziale metropolitana – ma decisamente più al passo con i tempi. Il tutto portò al fiorire, verso la metà del decennio, di quello che sarà battezzato New American Cinema o, successivamente, New Hollywood (anche perché i maggiori talenti finiranno poi quasi tutti inglobati in una rinnovata industria cinematografica delle major).
In Italia, d’altra parte, esauritasi l’influenza del Neorealismo, si ebbe una nuova stagione del cinema “d’autore”, con capolavori di registi come Antonioni, Fellini e Visconti, l’esordio di giovani come Marco Bellocchio, ma anche il momento aureo della commedia all’italiana, e l’incredibile successo planetario degli spaghetti western.
Per tutto quanto detto, è estremamente difficile redigere una lista di soli 40 titoli rappresentativi del decennio. Come per gli articoli precedenti relativi a questa mini-Storia del Cinema, i criteri di selezione e scelta – per quanto possibile obiettivi, ma inevitabilmente anche influenzati dal gusto e dall’“ideologia” personali – vorrebbero tener conto di oggettività storica (film unanimemente considerati come capisaldi), scuole e correnti cinematografiche più importanti, nonché includere i diversi generi e le diverse aree geografiche di produzione.
Ecco dunque la lista che propongo:
Fino all’ultimo respiro (À bout de souffle) di Jean-Luc Godard, 1960
La dolce vita di Federico Fellini, 1960
Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, 1960
L’avventura di Michelangelo Antonioni, 1960
Psycho di Alfred Hitchcock, 1960
L’appartamento (The Apartment) di Billy Wilder, 1960
L’anno scorso a Marienbad (L’année dernière à Marienbad) di Alain Resnais, 1961
La notte di Michelangelo Antonioni, 1961
Sapore di miele (A Taste of Honey) di Tony Richardson, 1961
West Side Story di Robert Wise e Jerome Robbins, 1961
La carica dei 101 (One Hundred and One Dalmatians) di Clyde Geronimi, Hamilton Luske, Wolfgang Reitherman, 1961
L’autunno della famiglia Kohayagawa (Kohayagawa-ke no aki) di Yasujiro Ozu, 1961
Il sorpasso di Dino Risi, 1962
L’infanzia di Ivan (Ivanovo detstvo) di Andrej Tarkovskij, 1962
Lolita di Stanley Kubrick, 1962
Lawrence d’Arabia (Lawrence of Arabia) di David Lean, 1962
Jules e Jim (Jules et Jim) di François Truffaut, 1962
8½ di Federico Fellini, 1963
Gli uccelli (The Birds) di Alfred Hitchcock, 1963
Il gattopardo di Luchino Visconti, 1963
Il servo (The Servant) di Joseph Losey, 1963
Tom Jones di Tony Richardson, 1963
Il corridoio della paura (Shock Corridor) di Samuel Fuller, 1963
Blow Job di Andy Warhol, 1963
Zorba il greco (Alexis Zorbas) di Michael Cacoyannis, 1964
Il dottor Stranamore (Dr. Strangelove) di Stanley Kubrick, 1964
Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, 1964
Per un pugno di dollari di Sergio Leone, 1964
Il dottor Živago (Doctor Zhivago) di David Lean, 1965
Simon del deserto (Simón del desierto) di Luis Buñuel, 1965
I pugni in tasca di Marco Bellocchio, 1965
Blow-up di Michelangelo Antonioni, 1966
Cul de sac di Roman Polanski, 1966
Persona di Ingmar Bergman, 1966
Il laureato (The Graduate) di Mike Nichols, 1967
Rosemary’s Baby di Roman Polanski, 1968
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) di Stanley Kubrick, 1968
Dillinger è morto di Marco Ferreri, 1969
Il mucchio selvaggio (The Wild Bunch) di Sam Peckinpah, 1969
Easy Rider di Dennis Hopper, 1969
Arrivederci alle prossime “puntate”…
Written by Sandro Naglia
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