“Tre monologhi. Penna, Morante, Wilcock” di Elio Pecora: differenze e similitudini nella vita e nella personalità di tre artisti

Il monologo è un racconto da parte di una voce sola. Ma non è un racconto univoco. Racchiude in sé la vastità e l’immensità di una scrittura che esce dal silenzio e anima la pagina scritta che sembra diventare parlata.

Tre monologhi. Penna, Morante, Wilcock di Elio Pecora
Tre monologhi. Penna, Morante, Wilcock di Elio Pecora

Pecora riunisce in un solo libro tre monologhi, che raccontano tre persone differenti, le indagano, rivelandone forze e fragilità, verità e contraddizioni.

La scrittura di Elio Pecora è precisa, lenta, ritmata e scandita dai bisogni delle emozioni, quelle narrate e quelle provate. Una scrittura senza tempo, che narra del tempo trascorso e di quello futuro. Sandro Penna, J. Rodolfo Wilcock ed Elsa Morante sono i tre personaggi di cui Pecora narra, con lo scopo precipuo di scioglierli dalle nebbie della propria memoria e di chiamarli a sé vivi e pressanti.

Penna interroga la propria fanciullezza mai domata dal tempo e ancora si chiede un’impossibile felicità.

Wilcock intesse le sue strabilianti mostruosità vagando fra stanze ombrose e paesaggi pencolanti negli abissi.

Morante cammina per le strade di Roma recando nei gesti e nelle parole i fantasmi cari e dolorosi delle sue narrazioni.

Tre vite segnate da un destino d’arte e da una indomabile passione espressiva, tre vite diverse e uguali nelle giornate di tutti.

Differenze e similitudini nella vita e nella personalità di tre artisti che emergono dalla scrittura di Pecora e quasi sembrano fondersi in essa, rievocando nel lettore le peculiarità proprie dell’artista che scrive, le quali emergono dal racconto delle vite altrui, in un narrare che è anche una fusione: di stile, di emozioni, di vita.

L’autore deve conoscere a fondo la vita e l’arte dei tre personaggi narrati, ma non si dilunga in inutili spiegazioni. Riesce a far trasparire tutta la sua conoscenza senza doverla raccontare, mantenendo per tutto il libro uno stile narrativo accattivante, pulito, chiaro, profondo.

I monologhi di Elio Pecora sono molto introspettivi, dei personaggi da lui scelti certo, ma anche dello stesso autore e del lettore il quale, indirettamente, si sente invitato e invogliato verso una personale ricerca interiore, del proprio io e del proprio estro.

Raccontando i suoi amici, Pecora racconta se stesso e ciò che traspare al lettore è una grande forma di tenerezza, quella che alberga nella parte più intima e personale dell’essere umano e che rivive attraverso i ricordi e, a volte, i rimpianti.

Elio Pecora - Photo by Dino Ignani
Elio Pecora – Photo by Dino Ignani

Leggere Tre monologhi di Elio Pecora è, anche, un viaggio nella Letteratura italiana, conoscere i suoi protagonisti come persone e non mere creature artistiche. Un viaggio attraverso un mondo che non è mai a sufficienza indagato e raccontato.

I tre monologhi raccontano di tre personalità diverse tra loro, eppure tutte accomunate dalla grande passione con cui hanno vissuto la propria vita e creato le loro opere. Vita e opere che sembrano quasi indissolubili, quasi fuse in un percorso di vita e arte che caratterizza, da sempre, i veri artisti.

Tre monologhi è un’opera ben studiata e scritta e una lettura davvero interessante.

L’autore

Elio Pecora: campano di nascita, romano di adozione. Autore di raccolte di poesie, racconti, romanzi, saggi critici, testi per il teatro, poesie per bambini. Dirige la rivista internazionale Poeti e Poesia. Ha collaborato per la critica letteraria a quotidiani, settimanali, riviste e programmi Rai.

 

Written by Irma Loredana Galgano

 

Bibliografia

Elio Pecora, Tre monologhi. Penna, Morante, Wilcock, Irelfe, Il Ramo e la Foglia Edizioni, Roma, 2021, prefazione di Marco Lucchesi

 

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