“Il grande Iuba” di Saverio Giannini: una giovane ricerca di sé
Vi segnalo un libro gradevolissimo, Il grande Iuba, di Saverio Giannini, uscito nel 2022 per Giacovelli Editore.
Uno young adult fruibile anche da un pubblico più maturo.
È la storia, narrata in prima persona, del giovanissimo Libero, con le sue aspirazioni artistiche ereditate dal papà Madonnaro defunto, del suo difficile rapporto con una madre troppo razionale e distaccata e con un lavoro stritolante che, giustamente, fa rievocare all’autore echi del chapliniano “Tempi moderni”.
E poi c’è l’amicizia, quella con l’artista di strada “responsabile” Karlos, l’amore per la romantica Asia, che riscatta, nonostante l’adagio di un anonimo nel secondo capitolo reciti che esso sia un’“invenzione da parte di chi crede di poter sfuggire alla realtà”; l’arte, che “appaga ma non paga”, e che diverrà la chiave della rivalsa di Libero, al grido liberatorio di “Iuba”.
Il linguaggio è musicale e poetico; ogni capitolo è preceduto da un aforisma che ne delinea l’essenza, e molti si chiudono con gli esperimenti falliti di pubblicazione o partecipazione a concorsi letterari di un giovane che si rifiuta di incamerare la propria arte genuina nelle logiche commerciali delle case editrici, tra l’altro con la citazione di esempi illustri di diniego, come per Carrie di Stephen King, o addirittura per Il diario di Anna Frank, che l’editore non riteneva di particolare interesse.
Il riscatto finale dell’arte, che si disegnerà come le Madonne di Libero, sarà nell’istituzione della Casa del Disegno e del Pensiero, dove tutti idealmente potranno trovare uno spazio espressivo avulso dalle logiche economiche delle vendite.
Consiglio di regalare questo graziosissimo testo a chi stia attraversando quella fascia d’età in cui è in fieri, ma anche ai “grandi” di leggerlo.
Ci ritroverete tanto di voi: dall’alienazione di un lavoro che pretende che ci si disumanizzi:
«Una lotta, senza tregua e limiti, tra precari disperati. Andare in bagno non è sanzionato, ma ogni perdita di tempo rischia di far abbassare il rate. Ogni volta che si interrompe il lavoro, infatti, bisogna pulire la postazione e sloggarsi con il badge, tutte operazioni che fanno perdere tempo prezioso ed espongono all’immancabile controllo. Dopo quattro ore e mezza senza interruzioni, c’è una pausa di mezz’ora. Ma anche quella la fai di corsa.»
E poi l’irripetibile semplicità del primo vero amore:
«Ci guardiamo e sorridiamo nello stesso momento. “Sai qual è la verità? Non vedo l’ora di fare una cosa con te. Ti dico subito che non è quello che pensi. Non illuderti.” “Che peccato, ci speravo.”»
E ancora lo spirito della condivisione, passante per l’arte, che veicola la filosofia dell’autore:
«“Ho detto solo la verità.” “Non è cosa da poco, credimi” fa lui convinto, scrutandomi negli occhi. “Essere sinceri, veri nella società di oggi è un atto rivoluzionario, un rischio che solo chi ha coraggio è disposto a correre.” A quel punto ci stringiamo la mano. Siamo davvero sulla stessa lunghezza d’onda, ci capiamo al volo.»
Dunque, se siete alla ricerca di una storia che si legga agevolmente e vi lasci un dolce sapore sulle labbra da lettore, vi consiglio senz’altro Il grande Iuba.
Written by Barbara Orlacchio