“Figlia della cenere” di Ilaria Tuti: lanciarsi in una discesa folle

Figlia della cenere” di Ilaria Tuti è un thriller che mi ha rapita, per la trama, la scrittura, l’abilità della scrittrice di intessere frasi che colpiscono.

Figlia della cenere di Ilaria Tuti
Figlia della cenere di Ilaria Tuti

Già lo notate da questa frase che tratteggia la vita di Teresa, il commissario che sta seguendo questa indagine: “La sua vita era nel punto esatto in cui l’ottovolante termina cigolando la salita e pare sospeso sul vuoto per attimi di terrore, prima di lanciarsi in una discesa folle”.

Vi propongo come ulteriore esempio il confronto che riesce a porci, paragonando l’indagine sulle ossa disseminate da un serial killer e la gravidanza di Teresa: “Scrivere d’ossa strappate quando altre prendevano forma e iniziavano a ruotare nel buio del suo corpo”.

Potrei aggiungere tantissimi altri esempi come questi.

Tutto ciò fa, di Tuti, una Scrittrice con la esse maiuscola.

Il libro è suddiviso in capitoli che si alternano: 27 anni prima – oggi.

Troviamo una Teresa giovane, appassionata di criminologia, che si informa e cerca di capire a fondo cosa accada nella mente di un serial killer. Un omicida che sta uccidendo uomini anziani, levando e portando via come souvenir dei frammenti di osso.

Si nota la ricerca che la scrittrice ha seguito, perché le informazioni, le indagini, gli aspetti psicologici sono tracciati in modo ineccepibile.

Ho adorato i messaggi positivi, che insegnano, inseriti fra le pagine: “Il carcere era un labirinto in cui la mente poteva smarrirsi, restare impigliata negli angoli acuti di rette intersecanti centinaia di esistenze costrette là dentro… Non era pena rieducativa, ma castigo, e varcarne la soglia significava accettarne l’ombra sulla propria, respirarne l’odore metallico, ferino, maschile. Significava accettare, per un momento, di farsi rinchiudere”.

Quindi, ritroviamo Teresa adulta, ferita fisicamente da una recente indagine che fa riferimento a un libro precedente questo; e che sta andando incontro a una patologia devastante, l’Alzheimer.

Accompagnata dalla sua squadra, soprattutto dall’ispettore Marini, col quale ha un rapporto particolare: “La teneva e l’aveva cara, le voleva bene e la detestava. Ne riceveva forza e voleva essere il suo sostegno”.

Il suo ultimo caso la riporta prepotentemente indietro di ventisette anni, alla cattura di quel famoso serial killer che lei, in tutti quegli anni, non ha mai abbandonato, continuando ad andare a trovarlo in carcere.

Lei che ha continuato a studiare la mentalità di quegli omicidi, comprendendo che dietro ogni assassino vi è un bambino che è stato abusato, maltrattato, schiacciato.

Il serial killer la chiama a sé e lei non può fare altro che incontrarlo ancora e cercare di capire cosa sta accadendo. Pare ci sia un mandante che lo ha costretto a uccidere ancora.

Teresa è una donna forte, circondata da uomini prepotenti: un marito violento che l’ha picchiata fino a farle perdere il bambino che aspettava. Il serial killer col quale instaura un rapporto particolare, tutto da comprendere. I colleghi, i loro soprusi, le battute spiacevoli del questore Lona…

Ci si affeziona a Teresa, proprio come le si è affezionato Marini che non vuole abbandonarla, o meglio, non vuole essere abbandonato da lei.

Ilaria Tuti
Ilaria Tuti

Eri polvere, ma la sofferenza è diventata fuoco. Ti ha resa incandescente. E dalla cenere della tua vita precedente sei rinata”.

L’unico particolare che mi ha disturbato, ma è un parere assolutamente personale e opinabile, sono dei riferimenti didattici, inseriti nel testo che riguardano “il passato di Aquileia sulle tracce del culto isiaco in dissolvimento, degli albori del cristianesimo”.

Mi hanno ricordato Manzoni e la parte riguardante la peste inserita nei Promessi sposi.

Avrei evitato, perché spezzano la trama. Se qualcuno dovesse incuriosirsi a dei particolari sapientemente inseriti e narrati dalla Tuti, potrebbe essere spinto a una ricerca personale, senza che questa sia per forza presente nel romanzo.

Il finale non ha una fine, forse ci sarà un seguito? Perché abbiamo solo un dubbio su chi possa essere il mandante, non la certezza.

 

© 2021 Longanesi
ISBN 978-88-304-5156-8
€ 18,60
Pag. 366

 

Written by Miriam Ballerini

 

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