“È giunto il maestrale” di Samuel Fernando Pezzolato: la prefazione curata da Miriam Ballerini
“Incanto fiorente/ del giardino della notte./ Aspetto le tue stelle/ le tue comete che nel cielo risplenderanno/ Specchio piatto/ rifletti questa volta immensa/ l’acqua ad accarezzare gli scogli/ sembra quasi che tu,/ voglia farli addormentare.”
“È giunto il maestrale” è stato pubblicato a novembre 2022 dalla casa editrice Tomarchio Editore e poco più di un mese dopo è uscita la seconda ristampa della silloge poetica impreziosita dall’aggiunta della traduzione in sardo della poesia “L’anima ritrova la sua quiete” (“S’animu agatta su reséttu”) ad opera del poeta e scrittore Franco Carta.
“S’animu immoi agatta su reséttu/ innoe intra custos colores./ Ma no fiat bastàbbile totu su vividu/ pro tenner s’alenu tuo intr’a mie/ comente in su mare betta sa frìna.”
“L’anima ora ritrova la sua quiete,/ qui tra questi colori./ Ma non sono bastate tutte le mie vite/ per respirarti dentro/ unire i nostri respiri/ così come sul mare fanno le delicate brezze.”
L’autore è un poeta torinese, Samuel Fernando Pezzolato, appassionato sin dall’infanzia di discipline olistiche, dell’arte in tutte le sue manifestazioni, della cucina e dei veicoli di interesse storico. Inoltre, amante della lettura, dei viaggi (in particolar modo se a fini culturali), della natura e della fotografia. Presente in svariate antologie, ad inizio 2022 una sua breve raccolta poetica, dal titolo “Fiori di Ibisco”, è stata selezionata per la pubblicazione nell’antologia “Come fiori sul ciglio della strada” curata dalla scrittrice Miriam Ballerini.
“È giunto il maestrale” è suddiviso in quattro argomenti di diversa ampiezza e così denominati: “Petali dell’anima”, “Idi di Novembre”, “Anime libere” ed “Altre poesie”. La maggior parte delle liriche presenti nella raccolta subiscono l’influsso dell’antico fascino della Sardegna, isola in cui Samuel Fernando Pezzolato è solito trascorrere un mese all’anno, prevalentemente nella stagione estiva.
Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo la prefazione curata dalla scrittrice Miriam Ballerini.
Prefazione di Miriam Ballerini
Conosco Samuel da poco tempo e, il nostro incontro, è stato uno dei tanti che ti offre il destino quando vuole farti un regalo. Subito, fra noi, c’è stata sintonia e rispetto.
Quel poco che posso dire di lui è che, l’uomo Samuel, è una persona generosa, solare, rispettosa e, allo stesso tempo, forte. Ma quando ci si trova di fronte al poeta, fra le righe, troviamo l’anima.
Mi avvicino sempre con timore alle poesie degli altri, perché racchiudono la verità: nuda, fragile, trasparente.
Forse è l’attimo dove l’uomo diventa il più vero possibile.
“Scrivi poesie/ perché hai bisogno/ di un posto/ dove essere quello che non sei”. (Alejandra Pizarnik)
Viviamo in un mondo in cui diventa via via sempre più difficile parlare di poesia e scriverla. Perché la nostra società ha paura della sensibilità umana.
Ma poi arriva una persona come Samuel, con le sue parole che sono pennellate su una tela che ha come sfondo il mare e allora ti siedi e leggi, riconoscendo un po’ di te.
Samuel è attento alla natura, la osserva e la descrive donando se stesso e prendendone in cambio la linfa vitale.
Samuel parla d’amore e alla sua donna dona rispetto e spessore.
“Ti prendo per mano/ tu che con me, conosci i miei confini/ i miei spazi infiniti, dove mi faccio piccolissimo/ per entrare leggero nel tuo cuore.”
Un libro dove trovare tanto, dove emozionarsi, riflettere e avere l’incredibile opportunità di crescere.
Dai brani poetici, alle frasi che, nonostante siano brevi pensieri, contengono un mondo.
“L’anima è come l’acqua:/ solo se limpida può piacere.”
In questi scritti, posso assicurarvi che la sua anima è limpida.
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