“La stanza buia” di Daisy Raisi: un cerchio che si chiude, dal buio alla luce, bugie e verità
Daisy Raisi (nome scelto per pubblicare i suoi scritti) ha sempre preferito non svelare mai molto di sé, pur essendo una blogger molto nota e molto attiva sui vari social media. Originaria del centro Italia, dopo aver effettuato studi umanistici è anche stata giornalista pubblicista.
Scrive fin da ragazzina poesie e racconti e ha pubblicato come autrice autoprodotta vari libri. Due suoi titoli sono stati inseriti nella collana sperimentale di ebook Youfeel (Gruppo Rizzoli) dedicata allo scouting tra autrici in self publishing di romanzi mood Romantico, Ironico, Erotico o Emozionante. Negli anni ha effettuato per altri autori numerose attività: revisioni, recensioni, interviste, prefazioni e tanta attività promozionale sui social, dove opera assiduamente.
La stanza buia, pubblicato su Amazon, è il suo primo romanzo dalle tinte giallo-noir. Fin dalle prime pagine la scrittura si rivela nitida, scorrevole e capace di catturare il lettore e, poche righe oltre, già capace di suscitare intense emozioni e un coinvolgimento sempre crescente.
Le vicende, che si svolgono in un arco di tempo compreso tra 1977 e 1997, tra Italia e Inghilterra, si aprono e si chiudono con Lisa – la protagonista – i capelli corvini, il colore smeraldo, una farfalla. Una giovane donna, tra insonnia, dolori che non la lasciano da anni, un incubo ricorrente che la tormenta.
Tra continui salti temporali, seguiamo Lisa che desidererebbe nient’altro che libertà e spensieratezza, mentre continua a vivere come “prigioniera di qualcosa o di qualcuno”. In apparenza prigioniera solo del suo solito incubo, nel 1997, alla ricerca di una via d’uscita, intraprende la strada dell’ipnosi regressiva.
Siamo con lei nel 1977. Nella sua casa, vediamo e sentiamo sua madre, un’altra presenza. Lei e il suo fratellino. Lei, che vorrebbe disperatamente il suo papà, lo chiama invano quando lui non è in casa… il terrore e il pianto dominano la sua persona scossa e dolente e i suoi dialoghi con l’analista durante le sedute. Lisa è una donna che ha subito dei traumi infantili, tenuti dentro per decenni, schiacciata da sensi di colpa. Ma Lisa è anche una bambina che ha subito e visto cose per lei troppo grandi e terribili, una bambina che “se vuole sopravvivere, deve essere forte. Deve farsi coraggio. Deve reprimere le emozioni, quelle dolorose”.
Pian piano conosceremo con lei le vicende familiari più intime e segrete, ma che tali non resteranno oltre, per via di una concatenazione rapida d’eventi imprevedibili che porteranno allo scoperto vicende occultate per decenni o, almeno, ritenute tali.
Un assassinio, un vortice di sospetti, le indagini e gl’interrogatori che faranno finalmente luce sul delitto e sulla vita della protagonista e dei suoi familiari, finalmente liberi di uscire dalla stanza buia e crudele del loro passato.
“Certi legami hanno radici forti, più della morte e delle incomprensioni”.
Lisa può chiudere gli occhi e aprire un “dialogo silenzioso, esente da fraintendimenti e omissioni”. E noi con lei, capiamo l’importanza che può avere un semplice abbraccio, capace di trasmettere e di comunicare oltre e più delle parole. Perché “la vita è un delicato gioco di equilibri da cui esce vittorioso solo chi ha imparato a compensare il dolore esaltando i motivi di gioia”.
L’indagine psicologica e quella poliziesca si trovano ben miscelate in questa storia capace di conquistare e di sorprendere col suo finale. Una buona prova di scrittura per un romanzo che si fa leggere tutto d’un fiato.
Il libro è disponibile sia in formato ebook che cartaceo ed è possibile scrivere all’autrice le proprie impressioni sulla storia all’indirizzo: speedyproofreader@gmail.com.
Written by Katia Debora Melis