Intervista di Emma Fenu a Maria Giovanna Farina autrice di “Ho messo le ali” in audiobook
“Se vuoi volare rinuncia a tutto ciò che pesa.” – Buddha
A dieci anni dall’uscita della prima edizione e a quattro dalla seconda, “Ho messo le ali” diventa un libro vocale (audiobook) narrato dalla stessa autrice, Maria Giovanna Farina, filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali.
Nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali). È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste e interviene in Radio e TV.
Ho messo le ali è un testo di filosofia pratica per imparare a dire no per affermare la nostra volontà ed essere autentici, liberi da abusi, da sensi di colpa che si ripercuotono anche a livello fisico e impegnati nella meravigliosa ricerca e scoperta di sé.
Ho messo le ali è anche la storia vera di una donna che con ironia e spirito di osservazione mette in pratica gli insegnamenti di un filosofo che le ha insegnato a ri-nascere dall’anoressia e a condividere il suo percorso salvifico con gli altri, stabilendo un rapporto armonico e sano con gli uomini.
Ho il piacere di intervistarla per Oubliette Magazine, ci siamo incontrate di persona alla casa delle donne di Milano, dove Maria Giovanna Farina mi ha onorato di farmi da moderatrice e non abbiamo perso l’interesse per i reciproci progetti.
E.F.: Dire no è un atto egoistico? O opportuno se viene messa da parte la nostra volontà e il nostro benessere?
Maria Giovanna Farina: Dire no è uno strumento di crescita, di autodifesa, di indipendenza. Chi dice sempre sì anche quando dovrebbe dire no, perché magari non ha il coraggio di sottrarsi a una richiesta che rema contro l’eutimia, è una persona che in realtà sta dicendo sì a chi tenta ed a ha tentato di sottometterlo. Spesso riuscendoci. Possiamo tirare in ballo il senso di colpa inconscio di Freud per comprendere fino in fondo il mio discorso, il senso di colpa ci tiene in scacco relegandoci ad una vita inautentica e proprio perché inconsapevole non riusciamo ad aggirare la sua presenza. E qui mi torna sempre in mente Socrate che cinque secoli a. C. comprese come le nostre menti siano bloccate da luoghi comuni, idee non nostre… solo liberandoci da queste zavorre possiamo iniziare il nostro volo. Quindi per risponderti fino in fondo, dire no è un atto d’amore verso noi stessi e di conseguenza verso chi ci vive accanto che potrà godere la presenza di una persona che sa amare senza egoismo perché si vuole bene. Per amare gli altri dobbiamo amare prima di tutto noi stessi.
E.F.: Quando ci puniamo che meccanismi mettiamo in atto?
Maria Giovanna Farina: Quando ci puniamo stiamo “dando corda” al senso di colpa inconscio che ci vuole asserviti come farebbe un dittatore impedendoci di essere davvero noi.
E.F.: Come si impara a salvarsi, ad avere cura di sé, ad amarsi?
Maria Giovanna Farina: Ho ideato un metodo in collaborazione con il collega ed amico filosofo Max Bonfanti, metodo che una volta imparato si può applicare alle proprie esperienze e quindi utile per risolvere le difficoltà della vita. Ho poi raccontato una storia vera per mettere in pratica il metodo ed imparare a salvarsi da chi a qualsiasi titolo e in qualsiasi circostanza vuole prevaricarci. L’ho fatto la prima volta nel libro Ho messo le ali che dopo due edizioni e dieci anni di vita è diventato un audiobook con la mia voce narrante. Un percorso che ha inizio con l’acquisto di un etto di prosciutto, fa sorridere lo so, ma quanti non riescono a farsi vendere quell’etto che hanno chiesto? Se il salumiere ne affetta un etto e trenta grammi sappiamo farglielo togliere? Se sì, potete passare al gradino successivo del podcast, se no iniziate dal primo e piano piano con pazienza e costanza arriverete alla meta con soddisfazione.
E.F.: Per spiegare le ali abbiamo bisogno di relazioni sane, di propensione all’ascolto e all’accoglienza. Aiutare ci aiuta, crea una trama di cui sentirsi fili o nodi?
Maria Giovanna Farina: D’accordo con te! Le relazioni sane si instaurano quando si ha ben chiaro chi stiamo incontrando. Chi ho di fronte? Una persona di cui mi posso fidare? O un approfittatore seriale? Certamente saper ascoltare è gran dote e senza dubbio aiutare ci aiuta, pensiamo al volontariato quanto sia efficace a chi lo esercita, lo affermano molti volontari. Aiutare crea una trama fatta di nodi e fili, quindi ci sono entrambi, perché si sviluppano le relazioni, relazioni costituite da fili che uniscono e da nodi che non solo legano, ma che ci fanno fermare a riflettere per confrontarci con chi la pensa diversamente da noi. E così i nodi si snodano, il confronto dialogico è alla base del mio metodo, il dialogo diventa cura nella consulenza filosofica, il dialogo è infatti creare fili che uniscono e nodi da sciogliere. Del resto noi umani siamo immersi in una rete di relazioni, siamo nostro essere-nel-mondo in cui trovare il modo migliore per interagire con gli altri: naturalmente, lo ripeto, dopo aver chiaro dentro di noi chi siamo veramente. La scoperta di sé è la più bella esperienza che si possa vivere.
E.F.: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Maria Giovanna Farina: Non fermare mai la mia ri-cerca filosofica, per una pratica sempre più proficua per l’aiuto e la cura. Naturalmente ho la scrittura, ho sempre in gestazione un nuovo libro… al momento sto continuando con le conferenze sulla violenza di genere nelle scuole e in preparazione altre su nuovi argomenti per il nuovo anno in relazione anche al mio ultimo libro In cucina per rinascere.
Written by Emma Fenu