“La Sicilia degli dei. Una guida mitologica” di Giulio Guidorizzi e Silvia Romani: tra realtà e incanto del mito
Dopo Il mare degli dei, il viaggio di Giulio Guidorizzi e Silvia Romani tra gli antichi percorsi prosegue per soffermarsi all’interno di un’altra tappa mitica, la Sicilia.
Isola antichissima, baciata dal sole, punto di approdo di popolazioni su popolazioni sin dalla notte dei tempi, punto di partenza per altre mete, confine tra due continenti: questo e molto altro è e fu la Sicilia. La Sicilia fu ed è, ovviamente anche greca (a Oriente) e fenicia (a Occidente), infine romana.
L’eco di quel mondo antico arriva ancora fino a noi e possiamo sentirla ancora: e questa possibilità è pura lirica.
Analogamente lirico è il taglio del saggio La Sicilia degli dei. Una guida mitologica.
Con un’introduzione curata dagli stessi autori, seguita da sette capitoli che ci portano da Oriente a Occidente dell’isola, da un Epilogo, da una rassegna dei Crediti fotografici e da un Indice dei nomi, nell’arco di poco meno di trecento pagine gli autori ci guidano in un viaggio non solo mitologico, ma anche storico, geografico, culturale. Nel corso del volume non mancano disegni e cartine utilissime per orientare il lettore/viaggiatore, nonché testimonianze iconografiche (dipinti, manifesti pubblicitari) di epoca più recente.
Ogni angolo dell’isola ha i suoi segreti e i suoi misteri, palesemente ancora a noi manifesti, anche solo in un toponimo.
E così nel nome delle Isole Eolie, all’ingresso orientale della gloriosa Trinacria, risuona il soffio del dio dei venti Eolo; nelle leggende di Messina risuonano i mostri Scilla e Cariddi, attraverso i versi immortali dell’Odissea. Successivamente nacque la città, fondata dai Siculi con il nome di “Zancle” (intorno all’VIII secolo a.C.) che nell’idioma locale voleva dire “falce”; successivamente, intorno al V secolo a.C., il sito prese la denominazione di Messina, da un gruppo di coloni preveniente da Messene di Grecia.
Passando per le vicende connesse con la Prima Guerra Punica fino ai giorni nostri, “Messina ha una storia tragica, di distruzione umana e devastazioni naturali”. Come non dimenticare il terribile terremoto del 1908 che rase al suolo la città siciliana e la sua dirimpettaia, Reggio?
Come non celebrare Taormina, già lodata da Goethe come “il più grande capolavoro dell’arte e della natura”?, o il Catanese, ovvero “la costa dei Ciclopi” dove Teocrito ambientò l’amore impossibile tra Galatea e Polifemo, e dove Omero collocò il duello tra Odisseo e Polifemo?
Come dimenticare la dolcezza di Siracusa, l’Atene della Sicilia, dove sembra ancora di sentire le ninfe, dove si sente ancora sgorgare la fonte Aretusa attraverso la “bella piazza fontana di inizio secolo scorso […] costruita in cemento armato […]”. Ciononostante “pare ugualmente provenire dai giorni senza tempo del mito: raffigura la dea Diana, Artemide per i Greci, con un cane accanto e un arco appeso alla schiena. Ai suoi piedi Aretusa non ancora trasformata cerca la protezione della dea, mentre Alfeo, ritratto come un giovane uomo, quasi intuisce che l’amata sia alla fine riuscita a fuggirli”.
Spostandoci verso Occidente troviamo Akragas, Agrigento “meraviglia fortificata nata per assecondare le mire espansionistiche e le ambizioni commerciali degli abitanti di Gela nel 581 a.C.”. Moltissime città dell’antichità del resto, furono allora splendide: Taranto, Siracusa, Agrigento. Non a caso il capitolo dedicato a quest’ultima località è un ossimoro, “precipizio di lucciole”. E tuttavia, attraversando ancora oggi quella meraviglia costituita dalla Valle Dei Templi “ugualmente si respira quel senso intangibile del sacro, che non conosce cesure e reali discontinuità dall’antichità del mito”.
Come non lasciarsi stregare da Palermo, Panormos (pan = tutto e ormos = porto), la città “tutto porto”, etimologia che omaggia “le straordinarie caratteristiche dell’ansa naturale con cui si volge al mare”? Palermo è anche la città dell’ombra, dell’amenità del suo orto botanico dell’incontro ideale tra Afrodite, Saffo, Quasimodo, Anna Maria Ortese.
Come questo e altri intrecci siciliani possano essere esistiti e ancora perdurare tra realtà e incanto del mito, è possibile percepirlo e respirarlo leggendo questo meraviglioso libro, come del resto tutti gli altri del catalogo Raffaello Cortina Editore.
Ad maiora
Written by Filomena Gagliardi
Bibliografia
Giulio Guidorizzi, Silvia Romani, La Sicilia degli dei. Una guida mitologica, Raffaello Cortina Editore, Milano 2022, duecentonovantacinque pagine