“Racconti di Sardegna” antologia di autori vari: la prefazione curata da Pier Bruno Cosso
“Alla fine della lettura ma sempre all’inizio di un viaggio, quale è l’arricchimento che porta un libro, ovvero quest’Antologia di Racconti?” – dalla postfazione di Alessandra Sorcinelli
“Racconti di Sardegna” è un’antologia di racconti che consta di undici raccolte, pubblicata nel novembre 2022 dalla casa editrice Tomarchio Editore.
“Racconti di Sardegna” vede la partecipazione di Pier Bruno Cosso con Fatto di sangue in via Schiavazzi, di Manuela Orrù con La dama blu, di Ottavio Olita con L’inutile vendetta, di Carlo Sorgia con Vacanze curiose, di Franco Carta con L’idole, di Gabriella Zedda con Il regalo di Caterina, di Vincenzo Moretti con Sapiens, di Iride Peis Concas con Donne e bambine nelle miniere sarde, di Francesca Petrucci con Qui e ora e più in là, di Martino Marangon con Distanze, di Alessandra Sorcinelli con Ombre e Ricordi.
Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo in anteprima la prefazione curata da Pier Bruno Cosso.
Prefazione di Pier Bruno Cosso
In Sardegna, molto spesso, dove finisce la strada ti ritrovi davanti al mare. Al mare, quello vero, non quello delle spiagge alla moda, che forse raggiungi seguendo le indicazioni imbambolate che non gli importa se ci arrivi. Anzi, che se non ci arrivi è meglio.
Il mare, quello dove non c’è nessuno, e puoi stare lì a fermare il tempo. Tempo senza tempo perso, magari perché è autunno. E l’autunno da noi è più lento, e sprofonda nei grigi e nei blu scuro che ti portano lontano, lentamente verso l’infinito.
Viaggi; pensieri che viaggiano sulle onde. Vanno e magari non tornano perché quella immensa distesa liquida forse congiunge mondi lontani, o forse è argine che ti conduce dentro te stesso, dentro la tua solitudine e i tuoi incanti.
Ecco, respiro lento, pieno di aria salmastra, che porta all’interno di colori che non sapevi di cercare.
D’improvviso tutto ha un senso: la sabbia bianca inconsistente, le nuvole chiare sopra di te e quelle scure verso l’orizzonte, che lasciano trafilare pochi raggi di sole, guardiani della distanza tra te e tutto il resto.
È lo spazio di solitudine e di sogni, è lo spazio dove nasce il poeta, lo scrittore, dove ritrovi le sensazioni. Si dice che la Sardegna sia una terra di scrittori perché… Nessuno lo sa, e le varie teorie non spiegano mai tutto.
Io credo che sia per questo spazio infinito consacrato a sé stesso. Per il cielo da noi sempre così alto, e per il silenzio circondato di vento, o per il risuonare della risacca che tra un’ondata e l’altra riesce a lasciare tutto sospeso. Lì nascono le storie, in quel frangente che anche se non lo vedi lo senti dentro di te. È in quel mare che ti circonda, in quelle rocce che solo la macchia mediterranea riesce a conquistare.
È in quel vento impetuoso che ti respinge o che ti accarezza, in quegli spazi di marron, di giallo, di blu, e di verde solo se capita, che si trova l’ispirazione.
Ecco, è l’Isola che porta per mano i suoi figli, quelli che ci sono nati e quelli che la amano, e li guida dentro le storie. Perché le storie nella nostra terra sono già intorno a noi, e gli scrittori le raccolgono e le devono solo raccontare. Si è travolti dall’ispirazione, dalle visioni, dal sogno che ipoteca lo spazio che respiriamo.
Poi c’è chi dice che abbiamo una lunga trazione di racconti e leggende tramandate oralmente di generazione in generazione. Le narrazioni attorno al focolare sono il focolare stesso, e per questo sappiamo trattenere dentro di noi quel certo incanto verso i racconti e la poesia.
Io amo pensare che le storie siano nell’aria, nell’immagine dei lentischi stirati di traverso dal vento, nei vicoli umidi in selciato, nei profili morbidi delle colline, nel pane, nel miele e nel vino della nostra tavola. Nella lingua, musicale, ma impastata di scivolosi suoni duri.
Tutto intorno a noi è ispirazione, racconto. Emozione che nasce e si avvolge in una storia, così, da sola. È la magia delle fate, delle leggende, delle janas, tramandate gelosamente. Non si possono non trovare parole e storie in questa ricchezza di sensazioni.
Allora dico anche che in Sardegna ci sono molti autori perché la Sardegna è intrisa di storie, e contamina di racconti.
Questa antologia raccoglie alcune delle bellissime voci della nostra Isola e le colora di giallo. L’indagine, poliziesca o introspettiva, tocca sempre sensazioni forti. A volte c’è il delitto, a volte c’è il dolore, a volte c’è il sangue.
O forse il sangue c’è sempre perché rappresenta lo scorrere della vita, quel defluire più intimo che parte dal cuore e viaggia fino ai punti distali.
Sangue di vita, che in questi racconti può andare fuori vena, ma non si disperde, si coagula nelle parole.
Si esprime in questi quadretti di narrazione intimamente legati al territorio. Quel territorio madre, e spesso matrigna, che li dà alla luce nelle pagine dei suoi scrittori.
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