Bukowski e la letteratura ludica delle scommesse: la roulette delle parole
Immaginiamo per un attimo il Vecchio Sporcaccione impegnato a scommettere i cavalli sulle piattaforme o giocare al casinò online, chissà quanti racconti solipsistici avrebbe messo nero su bianco, nella nuova era della digitalizzazione.

Dai racconti ai romanzi, fino alla poesia di Bukowski, tutto è impregnato della nuova tecnologia che si affacciava all’alba degli anni ’90, sia per le corse ippiche che per i computer con i quali scriveva i suoi racconti: “mi manca il ticchettio della macchina da scrivere”. Amava sottolineare.
Ecco un’analisi dettagliata della letteratura bukowskiana concepita come continua scommessa nella roulette delle parole.
“Post Office”
La figura di Henry Chinaski è enigmatica, emblema degli scrittori maledetti ed estremamente legata al gioco d’azzardo, inteso sia come scommessa ludica che come scommessa nella vita: lavoro, amore e amicizia.
Questo è il romanzo d’esordio di Bukowski, quando a 50 anni suonati si è licenziato dal “posto di lavoro sicuro” per intraprendere la carriera di scrittore: la scommessa più azzeccata della sua vita. Post Office è un romanzo divertente che mette insieme ambiente lavorativo e scommesse ippiche, il tutto condito dagli amori impossibili e le improbabili bevute di Hank.
“Donne”
Ecco un altro aspetto della passione ludica di Bukowski: le donne. Questo romanzo dal finale inaspettato racconta storie in cui ne accadono di tutti i colori nel doppio gioco del bluff, dove le scommesse tra incontri tumultuosi e relazioni d’amore pittoresche vengono (continuamente) perse dallo scrittore, che però non si dà per vinto e tra una corsa di cavalli e l’altra, vive avventure amorose passionali e sempre originali.
“Storie di Ordinaria Follia”
Una valanga di racconti per tutti i generi per tutti i gusti, fra bar malfamati, ippodromi, reading dove succede qualsiasi cosa, casinò, bische clandestine, scommesse sportive e chi più ne ha più ne metta. Questa è una delle opere più famose di Chinaski, una Bukowskilogia antologica che mette nero su bianco tantissimi piccoli capolavori della letteratura contemporanea. Da questa raccolta di racconti sono stati tratti diversi film, il più famoso è quello di Marco Ferreri del 1981, con Ornella Muti e Ben Gazzara.
“Pulp”
In questo romanzo (l’ultimo scritto da Bukowski) la scommessa è un personaggio che esce fuori dai soliti schemi di Chinaski, infatti, il protagonista è Nick Belane, un detective anziano che deve sfuggire non solo dai creditori ma anche dalle ex mogli e dall’ospite più sgradito: la morte. Purtroppo, questo romanzo fu pubblicato postumo proprio perché Bukowski venne a mancare il 9 marzo 1994.
“Hollywood, Hollywood!”

Ancora scommesse e questa volta in uno degli ambienti peggiori dove si possa vivere: Hollywood. Bukowski riceve tantissimi soldi per i diritti del film Storie di Ordinaria Follia e per pagare meno tasse deve spendere il più possibile, così acquista una BMW e gira per Hollywood dove assiste alle riprese del suo film, combinandone di tutti i colori. Divertimento ed esistenzialismo grottesco, come solo Hank Chinaski sa regalare ai suoi lettori.
“Azzeccare i cavalli vincenti”
Una raccolta di racconti pubblicata postuma dove il Vecchio Sporcaccione mostra tutte le sue teorie per vincere ai cavalli, alle scommesse, al casinò della vita e, naturalmente, con le donne. Un meltin pot dello scrittore più famoso del XX secolo, da non perdere assolutamente.
“Factotum”
Questo romanzo ripercorre la giovinezza dello scrittore californiano, passata a svolgere qualsiasi tipo di lavoro, a bere, giocare ai cavalli e amare più donne possibili. Un racconto crudo e ironico della situazione macabra dei lavoratori in America fra gli anni ’50 e gli anni ’70, il tutto, condito con le profonde riflessioni mai banali e la consueta ironia bukowskiana.