Bollywood: icona dell’industria cinematografica indiana
“Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno.” – Tiziano Terzani

È grazie a Bollywood se la cinematografia indiana, quale fenomeno rappresentativo dell’identità culturale della sua popolazione, sale alla ribalta internazionale negli anni ‘90 del Novecento riscuotendo un notevole successo. Sebbene i suoi inizi risalgano a molto tempo prima.
“Un libro è come un giardino da portare in tasca.” – Proverbio indiano
Bollywood, parola mutuata fra Hollywood e Bombay (in seguito divenuta Mumbai) rappresenta un’esperienza unica da un punto di vista visivo e sensoriale. Ma, per meglio conoscere tale fenomeno, che copre un cospicuo giro d’affari, occorre partire da lì, dove tutto è cominciato.
Dai primi decenni del Novecento quando viene realizzato il primo film in lingua hindi. Si tratta di un film di fantasia presentato alla stampa nel 1913; a seguire è poi una produzione ricca e variegata di circa trenta film all’anno.
Quando viene realizzato il primo remake di un’opera straniera è il 1966; si tratta di Rebecca la prima moglie di Alfred Hitchcock, film del 1940 rivisitato alla maniera indiana in forma di thriller musicale.
Nel 1977 viene poi ripreso un altro un capolavoro realizzato negli anni ‘60 da Akira Kurosawa: Anatomia di un rapimento. Da quel momento saranno numerosi i rifacimenti di film realizzati a Bollywood, di lunga durata e non sempre di facile fruizione.
Ciò, fino al 2001, con ulteriori remake di successi stranieri, fra cui figura anche Sette spose per sette fratelli, che ottiene un buon successo.
Pellicole meno creative rispetto ai film occidentali, sono molti i film di Bollywood arrangiati sulla scia di quelli di Hollywood, diventando però talvolta soltanto una mera copia musicale.
Ma, nello specifico, cosa s’intende con il fenomeno cinematografico definito Bollywood?
Si tratta di un modello differente dall’idea di cinema presente in occidente, in quanto espressione di proiezioni singolari. Che, al di là dei pregiudizi che possono sorgere per un tipo di cultura e storia diversa da quella occidentale, è custode di un mondo ricco di tradizioni, le quali rappresentano l’identità e le aspirazioni di un intero popolo.
Quali, dunque, le peculiarità delle pellicole di Bollywood?
Occorre innanzitutto ricordare che il fenomeno Bollywood si differenzia in maniera significativa da qualsiasi altro genere cinematografico, e non solo dal modello occidentale.
La maggior parte dei film realizzati a Bollywood è melodrammatica, la cui trama si focalizza di solito su sofferte storie d’amore, o in alternativa su storie di violenza ambientate nei sobborghi delle maggiori città indiane.
Il cui contesto filmico vede i protagonisti confessare il loro amore accompagnati da coreografie ambientate in paesaggi idilliaci, con l’ausilio animato di numerosi ballerini impegnati in danze scatenate.
Tra le scenografie privilegiate dai film bollywoodiani emergono le montagne dell’Himalaya, regione montuosa del Kashmir, che ha visto alcune località diventare famose proprie grazie a sequenze cinematografiche girate in questa zona.
A occupare la scena, inoltre, possono comparire le piramidi, o ancora, paesaggi e luoghi paradisiaci estranei agli scenari indiani, quali per esempio le Alpi Svizzere. Perché uno degli obiettivi dei film è anche permettere allo spettatore di viaggiare.
Elementi importanti, insiti nel quadro filmico, sono i costumi indiani, indice delle tradizioni popolari indiane, che insieme alle cerimonie religiose fanno il paio con il canto e la danza.
In conclusione, a dare vita alle proiezioni bollywoodiane è un mix di elementi: quanto basta di un pizzico di moralismo, un amore intriso di passione e ampie e sequenze musicali, sempre accompagnate da canti e da danze.

Peculiarità per cui tali rappresentazioni vengono definite film Masala, termine indiano che identifica il miscuglio di spezie conosciuto in occidente con il termine ‘curry’.
“Il peggior tipo di povertà è quella di chi ha molti debiti” – Proverbio indiano
Alcuni simboli, parte integrante delle produzioni di Bollywood sono per esempio il volteggiare le mani sopra la testa di una persona, in un gesto che sta a significare togliere il ‘malocchio’ e prendere su di sé il male posto su quella persona.
Talvolta lo si può interpretare come il modo per esprimere l’ammirazione per la bellezza di una donna, nel caso di una sposa per esempio, per augurarle benevolenza al fine di un matrimonio propizio, semmai dovesse provocare gelosia e invidia.
Perché, secondo la credenza indiana, se una persona è particolarmente bella può generare invidia. Altro modo per allontanare il malocchio, sempre secondo la tradizione indiana, è mettere un punto nero di kajal sul viso, in modo da renderlo imperfetto. Altrimenti, se troppo perfetto, potrebbe attirare invidia e malevolenza.
“Ogni cane è una tigre nella propria strada.” – Proverbio indiano
Quando una persona volteggia un lume sopra di un vassoio il significato lo si può interpretare quale segno di adorazione verso Dio. Nel caso di un volteggiamento circolare attorno all’immagine di una divinità può indicare un’offerta fatta alla divinità stessa.
O anche, può essere inteso quale segno di saluto verso un invitato, in virtù del fatto che gli invitati sono considerati sacri. Dunque, salutarli con tali movenze significa onorarli.
“Segui il fiume e arriverai al mare.” – Proverbio indiano
Perché a volte alcune persone si tirano le orecchie?
Capita a volte di vedere, sempre durante un film bollywoodiano, qualcuno che si tira le orecchie con uno sguardo contrito: è un modo per esprimere le proprie scuse, o meglio, vuole essere una sorta di pentimento.
A proposito del ‘namastè’, segno che ha vari significati. Se una persona congiunge i palmi delle proprie mani è un gesto considerato come un umile saluto direttamente dal cuore e lontano da qualsiasi cattivo pensiero.
“Un cane azzanna sempre sotto le ginocchia.” – Proverbio indiano
Come accade in altre parti del mondo, anche in India alcune famiglie di attori, registi e produttori indiani di Bollywood passano la loro attività di generazione in generazione.

Benché nessun film indiano abbia mai vinto un Oscar, il film The Millionaire ha ricevuto riconoscimenti durante la serata degli Oscar 2009, quale omaggio al cinema di Bollywood e segno, che nonostante le tante differenze con il cinema hollywoodiano, quello indiano si presenta come un suo possibile concorrente.
Inoltre, le pellicole bollywoodiane hanno grande ascendente sulla vita degli indiani, la cui conseguenza inevitabile è l’impatto che Bollywood ha avuto ed ha tuttora sul turismo.
Diventando strumento per far conoscere ai viaggiatori alcune località, Goa per esempio, location e meta turistica internazionale. Ma non solo i siti locali hanno subito un diverso orientamento grazie al fenomeno, ma anche i flussi turistici verso l’Europa sono stati meta della popolazione indiana.
“Parla come un pappagallo, medita come un cigno, mastica come una capra e fatti il bagno come un elefante”. – Proverbio indiano
Written by Carolina Colombi