La casa dei Tarocchi #25: le pratiche immaginali di Aletarox

Scrivere un articolo a partire dai Tarocchi creati da Alessandra Spagnoli è un’avventura che necessariamente mi richiede di intraprendere un Tarot-Telling immaginale attraverso le icone del caso. Un metodo che mi è consono, quindi mi diverto e mi appassiono nel procedere di lama in lama.

La casa dei Tarocchi 25 - Aletarox
La casa dei Tarocchi 25 – Aletarox

Davvero “un nuovo concetto di arcani maggiori nei Tarocchi di Marsiglia”, senza dubbio, per citare il testo estrapolato dal sito di questa geniale artista visiva, progettista di The Mirror Deck The Arcana Facing Themselves e dei bellissimi The Aletarox Deck.

Esplorare il profilo Instagram e lo spazio web di Aletarox – ecco il suo nome magico – ci spalanca le porte di un luogo pulsante ironia e sprizzante serietà, un Mondo dove si intrecciano profondità e saggezza, dove l’intuizione regna, filosofia di vita.

Aletarox è una viaggiatrice, danza dentro e fuori dai mazzi degli eventi che organizza e di quelli ai quali partecipa, si muove leggera e bella tra le carte in un periplo che si snoda lungo picchi e valli, che va oltre i mari dell’esplorazione interiore e attraversa pratiche terapeutiche alternative, percorsi interiori che raccontano di stati di coscienza espansi e di un lavoro somatico che è diventato il fulcro dei suoi studi e della sua formazione.

Da molti anniscrive Alessandrami dedico al lavoro mente-corpo legato al trauma e sto completando l’allenamento Somatic Experiencing secondo il metodo di Peter Levine.”

La nostra autrice conduce gruppi che utilizzano la respirazione olotropica. Una pratica affascinante sviluppata da Stanislav e Christina Grof. Secondo lo psichiatra ceco ideatore del metodo, si tratta di un processo conduce il soggetto a “stati non ordinari di coscienza”.

Aletarox si è formata presso Grof Transpersonal Training, ed è insegnante di yoga certificata, nonché terapeuta somatica che utilizza approcci integrativi basati sulle arti con gli adulti. Esplorando il suo sito potrete approfondire ulteriori dettagli relativi al lavoro con la simbologia e con la respirazione.

Torniamo alle icone dei Tarocchi.

Il mazzo di arcani maggiori da lei disegnato è dunque una versione moderna dei tradizionali Tarocchi di Marsiglia, con ventidue lame e otto carte extra – un dono che Alessandra Spagnoli ha aggiunto al cofanetto affinché i fruitori possano utilizzare le immagini come più desiderano.

Io, per esempio, ho deciso che incornicerò una delle due carte de La Justice, meditativa signora bilanciata in sé stessa, per appenderla in camera da letto.

D’altronde, anche questo deck deriva da un processo creativo e dall’approccio meditativo dell’autrice, la quale, così afferma, ha trascorso insonne parecchie notti! Anche i miei sonni sono ricchi di spunti onirici, un po’ per allenamento professionale e un po’ per passione. Chissà che gli arcani di Aletarox non mi ispirino ulteriori sviluppi di trame simboliche.

Mi preme aggiungere che “il concept design di ogni scheda è stato riprodotto digitalmente nei minimi dettagli utilizzando Illustrator e adattato agli standard di stampa”, il tutto con un modus operandi assolutamente ecologico.

Cominciamo dal Matto per andare al Mondo

Le Mat di #aletarox si approccia all’onda impetuosa, alla reiterata e ritmica onda che non è una mareggiata tanto aggressiva da rinunciare a qualsiasi nuova impresa, nonostante sia chiaro il richiamo protettivo dell’animale guida, una sorta di cane-gatto in azzurro, dell’abile istinto che arriva e chiama all’appello la coscienza, là dove il nostro biondo surfista già sogna il proprio mercoledì da leoni. La tavola azzurra che il Puer tiene legata alla caviglia sinistra accende nella mia mente la sagoma di un saggio delfino o, chissà, magari è il guizzante destino che potrebbe trascinare il soggetto in quel là e allora che ricorda il non più, un Pothos nostalgico d’altri cordoni e appartenenze ombelicali. Non brilla il Sole su nel cielo ma le Stelle spuntano dalla pelle rosea del personaggio, insieme alla ragnatela che, sottolineando la sua spalla destra, lo connette forse a un’ipotesi di altri Sé possibili – una serie di Matti naviganti. La sacca è diventata uno zainetto verde scuro. Conterrà la crema solare per proteggere il surfista dai raggi del domani o magari un bel mazzo di carte nel quale il numero Zero ripete se stesso all’infinito?

Aletarox
Aletarox

Dal cappello del Matto spunta il Mago, novantanovesimo Le Dee Jay – il disk jockey, il fantino del disco. Chi meglio di un DJ, d’altronde, sa cogliere il senso di ogni ritmo? il Denaro si fa fiche per la consumazione, la Coppa si fa cocktail on the beach. Pronti per il party? Probabilmente il nostro numero Uno, il non-ancora-adulto, ha scoperto tra le proprie qualità l’arte di raccogliere intorno a sé gli adepti di un culto antico e moderno, il rito orfico della musica. Speriamo che le affamate Menadi siano clementi con lui, anche perché ci vuole davvero una certa abilità per far girare i piatti, e lui alla consolle è perfetto, sa muovere le mani, sa miscelare, sa fare Pitch lock, e Pitch bend, e – wow! – come va proprio alla grande col mixer, e come lancia (he throws) i dischi che è un piacere. Che poi, tra l’altro, deck è un termine che si adatta anche all’equipaggiamento del professionista. Sullo sfondo, la breccia marsigliese tanto nota ai cultori di Jodorowsky somiglia all’apertura del tendone, l’enter and exit della grande festa collettiva, la festa dello Spirito del Tempo.

Balliamo con i nostri Lotti della Sorte? 

A ogni consultante, il proprio brano musicale.

La Papesse, rappresentante della Fede, sembra intenta a leggere gli appunti da lei stessa scritti, alternando le sinapsi allenate alla cultura con l’osservazione del Mondo da dietro un vezzoso paio di occhiali glamour, i quali le rendono meno gramo il Sole e fanno più gravida la sua mente giornalistica. Chissà se la nostra è attenta a uno spettacolo al teatro Grand Tarot o se invece assiste alla corsa dei cavalli del Carro? Deve forse scrivere un reportage? Non si perde nulla, questo è certo, perché lei sa osservare e sa distrarsi contemporaneamente, anche solo per un sorso di frappuccino di Starbucks.

L’Imperatrice siede sul palco, realizzata e serena. Ha appena vinto l’Oscar per la versatilità e tutte le femministe del Mondo saranno concordi nel dire che, nonostante la regalità, lei è in sorellanza con le altre donne del Tarot. Con quel suo piglio dominante, non trascura la propria dolcezza e capacità relazionale. Sullo scudo, nei geni, nello sguardo, dentro il calice, ha già in dotazione la vittoria, ed è talmente Imperatrice-in-sé-stessa che può permettersi di togliere la corona per appenderla a un angolo della poltrona, tanto si sa che la primadonna è lei e nessuno le ruberà il ruolo. Alcolico o analcolico, un bel drink del Graal ci vuole, per farsi un buon sangue e continuare a stare, dinamicamente, a contatto con i maschi.

A proposito di maschi. Parliamo un attimo dell’Imperatore.

Il berretto sulle ventitré non lo rende propriamente un esempio emblematico di uomo adulto, ma – si sa – il segreto dell’equilibrio dinamico e fare un bel mix del Puer con il Senex. E lui, armato di megafono, sa raggiungere il popolo per incitarlo a mettere in scena al meglio tutte le storie. Come regista è di certo il migliore, conosce le regole del gioco e i segreti per risolvere ogni impasse, tanto al massimo si può contare sul deus-ex-machina

Il Mangiafuoco alchimista è un grande conoscitore della materia, ed ecco che mi sembra di scorgerlo – in parte – nella figura de Le Puppeteer, marionettista del caso. Prima di vedere il proprio legno transustanziarsi in carne, Pinocchio avrà tanta strada da percorrere. Prima di scendere dalla croce, Il Cristo dovrà patire e fare pre-resurrezione. Chi meglio del Papa, dunque, può donare allo spirito la giusta quantità di attesa e di resa, di abbandono alla guida e la più efficace direzione? La quinta lama di Aletarox guarda lontano, è al centro dell’hic et nunc, eppure è consapevole del là e allora. C’è di certo un Appeso da qualche parte tra queste marionette ansiose di imparare i misteri del divino, di ascoltare il Verbo sacro della vita.

Aletarox - Tarocchi
Aletarox – Tarocchi

L’Innamorato? Che l’innamoramento sia una bella proiezione, la più potente delle proiezioni, il farsi un film d’ogni sguardo e di tutte le parole dell’amato/a, per noi psico-cose è un po’ la base. In ogni caso, non potremmo apprendere il Mondo senza proiettare noi stessi là fuori e senza al contempo gustare, masticare, digerire l’ambiente esterno, assimilando i significati dello spazio che abitiamo. I confini tra Io e Altro/a si confondono quando ci innamoriamo, sfuma la separazione tra la mia pelle e la tua, mentre gli umori ci uniscono in amore. Nella rappresentazione proiettiva di Aletarox, un Eros bambino regge il fallico microfono adatto a cogliere le emozioni dell’attore principale, un Io-sono che non sa mai troppo che pesci e quali fanciulle pigliare: meglio quella che gli ricorda la madre Afrodite venerea-venefica oppure quella che lo porta oltre, verso la virtù di una Psiche ancora immatura? Agli spettatori l’ardua sentenza. Lui sta ancora riflettendo e nel frattempo parla, parla, parla…

Sopra la carta de Il Carro io non posso che dire “saliteci! perché è chiaro che questo strumento è il mezzo per raggiungere, un giorno o l’altro, le Stelle. Pronti a schiacciare il pulsante giusto? Non è mica facile guidare un razzo, e a rivolgere lo sguardo a una Polare vicina o lontana – una Vega, magari, che diventerà la nuova guida interstellare per tutti i taronauti del futuro – c’è da confondersi.

Qui e ora oppure là e allora? Dove andremo?

Il conducente regge un timone rosso, una ruota per girare la quale ha dovuto frequentare il Corso Base di Psiconautica e conquistare il suo bel patentino. Vogliamo fidarci di lui. I motori rombano, si leva una nuvola di fumo dorato, si alza il mezzo del cammin di nostra vita. Via!

Tra le mie carte preferite c’è lei, senza dubbio, La Justice. Ecco una carta che nel deck di Aletarox assume la valenza mindful del momento perfetto. Un equilibrio dinamico ma stabile. Il che è un paradosso e noi junghiani li amiamo parecchio, i paradossi. La Spada lucente a riposo, le mani a mudra, gli occhi chiusi e la bocca rilassata, una treccia morbida che sfiora la lama dell’arma è l’arte bilanciata, è il respiro profondo della nostra Otto.

Il Bastone è un serpente rosso nella sua mano, l’Amanita muscaria funge da lume. L’Eremita procede come solo lui sa fare dentro il buio della natura umana, nella notte che tutto connette: umanità, alberi, specie altre, veleni e cure. Alchimista mascherato, il nostro sembra in fondo abbastanza felice di affrontare persino la propria Nigredo.

La Ruota si posiziona nell’area giochi del gioco dei Tarocchi di Aletarox, ed ecco i tre personaggi che come Matti si divertono in Ludus Puerorum. Alchemicamente perfetti per rimescolare la pietanza arcana in Cauda Pavonis, per dare la svolta e come va va. Sembrava fosse un’opera alchemica e invece era una gabbia di criceti: quale adepto non ha mai pensato, a un certo punto, di aver sbagliato tutto? Oppure, se Fortuna vuole, quel che sembrava essere impedimento e costrizione si rivela attesa feconda per schizzare fuori da tutti i gioghi.

Ricordo di aver visto tanti anni fa un bel mazzo fiabesco che alla Forza associava la storia de La Bella e la Bestia, e devo dire che io stessa non posso fare a meno di riconoscere la potente capacità empatica della fanciulla nella maggior parte delle lame, da quando il bruto Ercole ha ceduto il posto al principio femminile in questa numero Undici. Che meraviglioso abbraccio ci regala Alaterox, che splendido dolcissimo sguardo morbido e peloso, avvolgente come la sensualità degli amanti che hanno dato spazio all’anima animale, oltre tutte le definizioni. La domazione si ottiene addomesticando? Chiederei lumi alla volpe de Il Piccolo Principe. Nel frattempo ascolto il verso del leone che sembra sussurrare parole sagge alla sua amata donzella.

Le Pendhudini è tutto un programma. Non temete. Il soggetto sa cosa sta facendo, è allenato alla sospensione e all’attesa ed è pronto a mettere alla giusta prova il proprio sistema scheletrico e muscolare per recuperare le sensazioni vitali e fare del corpo un alleato magico, superando limiti esterni e interni. I suoi capelli non toccano il terreno, suggeriscono piuttosto il richiamo di una via d’uscita verso il basso, un’uscita vaginale. Tutti con il naso in su. Rullo di tamburi. Come farà a liberarsi dalle cinghie senza perdere il senno? La sua camicia di forza è temporanea esercitazione del Matto.

Nessun nome, invece, per la gondoliera nuda e scalza, abile nocchiera tra i due Mondi. Cadono teste e si spezzano mani come rami. Non c’è nulla da aggiungere. Solo da togliere.

Che equilibrismo, Signorina mia. Temperance è un nome che le dona. Per bilanciare sé stessa e le sue arti potrebbe utilizzare anche le ali ma è troppo onesta per barare, la numero Quattordici. Ci prova senza fare apertamente appello alle piume, un po’ di qua e un po’ di là, muovendo il piedino destro al fine di dare il giusto peso al sinistro. E l’asta aiuta la nostra graziosa curatrice così come aiutò Philippe Petit ad attraversare il tempo-spazio tra le due torri a Nuova York. Qui il paesaggio è campestre. Nessuno sforzo ci porti a esagerare. Procediamo con cautela.

Tarocchi di Aletarox
Tarocchi di Aletarox

Un demone color blu Vishnu con tante braccia in stile Durga? Ma dove stia il confine tra la vita e il male, chi lo sa? Forse lui, il Diavolo ne è consapevole. La sua corona di luce fa ben pensare tutto sommato. Al centro dell’ironia c’è di sicuro il personaggio numero Quindici, che danza sul Mondo inconscio con tutta la potenza della visione.

La Maison Dieu si scoperchia vivace così come nei ben noti marsigliesi, con la differenza che qui il Puer si è fatto degli amici dai nemici e alla fine del film c’è sempre la scena madre. Le controfigure dell’attore principale – il numero Sei? – ricordino che occorre fare sempre esercizio per godere di una perfetta tonicità e non subire strappi quando è ora di saltare dal tetto. Le Pendhoudini ha provato il bungee jumping.

La giovane Stella è una Starlette che ha tutta la vita davanti e una strada costellata di astri guida, per poter finalmente ricevere gli applausi che merita. Le sue due Coppe conoscono la cura del riversare nel fiume della vita esperienza e riflessione. Speriamo che non ceda ai ricatti di qualche Imperatore regista malintenzionato e che vada per la propria strada sicura di sé, cosciente.

Ogni riflesso di Luna nel mare o dentro una piscina è sempre leggermente fuori fuoco. Mai perfetto. Lo sa bene Aletarox che inscena una danza battaglia tra crostacei pronti per la riproduzione, intenti a cogliere o forse a offrire alla nostra protagonista le perle blu del mare profondo, i gioielli dell’inconscio? Guardaci, Luna – sembra che gridino con parole mute – le nostre uova bagna e popola i mari di vita preziosa. Lei sorride e si direbbe un po’ sorda, ma tanto il suo compito è riverberare acque, in ogni caso, sia che la si preghi, sia che no.

Operosità alchemica, senza dubbio. Aiuto reciproco a più colori sotto il Sole della gentilezza amorevole nell’arcano Diciannove. Quando la casa della vita ha delle buone fondamenta, la coscienza dei muri fa dimore, non limiti. Casa corpo, casa relazioni, città Polis per un nuovo umanesimo. Le Sole Il è pronto, diamoci da fare.

Chi risorge dalla cesta della coppia primigenia? In quale veste compare il Filius dei filosofi? Per Carl Gustav Jung il serpente è la saggia parola di Eva e qui, nella lama Venti, si direbbe anche di Adamo. La musica del nuovo umanesimo si leva nell’aria grazie all’Angelo Awaken Er, avvolto in un cerchio che è nuvoletta azzurra, in atmosfera orante di Grazia ricevuta. Chi sa domare il dio strisciante con le note conosce la cura che nasce dal veleno, la sapienza di corpo anima e spirito.

E per finire – o forse per ricominciare – ecco la Signorina Mondo, lei che può essere quello che vuole.

 

Written by Valeria Bianchi Mian

 

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Sito Aletarox

Rubrica La casa dei Tarocchi

 

 

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