Il cinema degli anni Novanta: i 30 capolavori del decennio
Ed eccoci infine, in queste pillole di Storia del Cinema che da un anno a questa parte sto propinando su “Oubliette”, la tanto rimandata puntata sugli anni Novanta, affettuosamente sollecitata da diversi amici (lo confesso).
Questa è probabilmente la lista più personale e meno equanime tra quelle redatte finora. Lavorandoci, credo di aver capito la mia resistenza ad affrontare il cinema di questo decennio: molti dei film considerati capolavori dalla critica, o che riscossero un successo epocale di pubblico… non mi piacciono affatto o mi suscitano forti riserve.
Ritengo ad esempio Schindler’s List di Spielberg rovinato da un finale retorico, melodrammatico e anche un po’ ipocrita («Perché ho tenuto quest’auto? Dieci persone. Questa spilla: due persone…»); oppure Fight Club di David Fincher – regolarmente citato, come l’altro titolo, ai primi posti nelle varie classifiche dei film del decennio – decisamente un brutto film…
Così come non riesco ad apprezzare alcuni registi le cui opere hanno sicuramente segnato il decennio: non amo Tim Burton, ad esempio; ancor meno Tornatore; Massimo Troisi e Roberto Benigni, attori che ho seguito con piacere fin dai loro esordi, non li considero grandi registi (per quel che riguarda Benigni: perché nessuno sembra essersi mai accorto che alcune gag dei suoi film sono prese di peso dai Fratelli Marx, o che il tanto celebrato La vita è bella è sostanzialmente un plagio di un celebre progetto incompiuto di Jerry Lewis, The day the clown cried del 1972?)…
Queste mie idiosincrasie evidentemente mi mettevano in forte imbarazzo rispetto a un’eventuale scelta di “capolavori” del decennio svolta con l’imparzialità e lo storicismo con cui mi sono sforzato di redigere gli altri articoli.
Ma allora, per una volta, perché non lasciarsi andare a gusti, amori e idiosincrasie personali, senza vergogna?
Certo, ho consultato filmografie, liste e classifiche preesistenti, ma alla fine ho deciso di assecondare completamente i miei gusti.
E quindi la mia lista di capolavori del Cinema degli anni Novanta è la seguente:
Il tè nel deserto (The Sheltering Sky) di Bernardo Bertolucci, 1990
Quei bravi ragazzi (Goodfellas) di Martin Scorsese, 1990
Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs) di Jonathan Demme, 1991
Il cattivo tenente (Bad Lieutenant) di Abel Ferrara, 1992
Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, 1992
Smoking/No Smoking di Alain Resnais, 1993
Lezioni di piano (The Piano) di Jane Campion, 1993
L’età dell’innocenza (The Age of Innocence) di Martin Scorsese, 1993
America oggi (Short Cuts) di Robert Altman, 1993
Pulp Fiction di Quentin Tarantino, 1994
Léon di Luc Besson, 1994
Exotica di Atom Egoyan, 1994
Kids di Larry Clark, 1995
I soliti sospetti (The Usual Suspects) di Bryan Singer, 1995
La commedia di Dio (A Comédia de Deus) di João César Monteiro, 1995
Le onde del destino (Breaking the Waves) di Lars von Trier, 1996
Io ballo da sola (Stealing Beauty) di Bernardo Bertolucci, 1996
Sleepers di Barry Levinson, 1996
Basquiat di Julian Schnabel, 1996
Harry a pezzi (Deconstructing Harry) di Woody Allen, 1997
Full Monty (The Full Monty) di Peter Cattaneo, 1997
Titanic di James Cameron, 1997
The Truman Show di Peter Weir, 1998
Il grande Lebowski (The Big Lebowski) di Joel e Ethan Coen, 1998
Tutto su mia madre (Todo sobre mi madre) di Pedro Almodóvar, 1999
La ragazza sul ponte (La fille sur le pont) di Patrice Leconte, 1999
Il sesto senso (The Sixth Sense) di M. Night Shyamalan, 1999
Tabù (Gohatto) di Nagisa Ōshima, 1999
… con gli usuali posti vacanti per il lettore che voglia, con pazienza e buona volontà, bilanciare le mie idiosincrasie…
Written by Sandro Naglia
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Il cinema degli anni Cinquanta
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