“Il canto delle muse” di Maria Grazia Ciani: la trascrizione di echi di riverberi

L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce. I nostri occhi sono fatti per vedere le forme nella luce: l’ombra e la luce rivelano queste forme; i cubi, i coni, le sfere, i cilindri e le piramidi sono le grandi forme primarie… La loro immagine ci appare netta… E senza ambiguità.– Le Courbusier, citato in Christian Norberg-Schulz, Genius Loci, Electa

Il canto delle muse di Maria Grazia Ciani
Il canto delle muse di Maria Grazia Ciani

Il canto delle muse – Variazioni sull’arte contemporanea è un saggio scritto da Maria Grazia Ciani edito per Marsilio nel 2022. L’autrice (Pola, 21 maggio 1940) è una grecista, traduttrice, accademica e scrittrice italiana. Dopo aver lasciato l’Istria nell’esodo giuliano-dalmata nel 1945, si è trasferita in Veneto con la famiglia. Ha studiato a Venezia e a Padova, dove si è laureata in Letteratura greca nel 1962, con Carlo Diano come relatore. Dal 1980 ha insegnato Lingua e civiltà greca e Storia della tradizione classica presso l’Università di Padova.

Famose sono le sue traduzioni in prosa dell’Iliade e dell’Odissea e per la traduzione della Biblioteca di Apollodoro. La sua traduzione dell’Iliade le valse il Premio Mondello nel 1991. Ha inoltre tradotto le tragedie di Sofocle ed Euripide ed alcune Lettere di Platone.

Questo è un libro basato sul concetto di trasmissione di sentimenti indotti dalla letteratura.

La sensazione che tutte le arti prendano vita da una scintilla di ispirazione non è artefatta. Anzi, si può guardare qualsiasi opera mai formulata, progettata e creata che quasi sicuramente la prima domanda che si palesa nelle menti degli astanti è: quale altra bellezza, o quale fatto, o quale musica, avrà colpito l’autore così in profondità da avergli permesso di restituirci quella potenza in una creazione che è la bellezza primigenia filtrata dagli occhi del suo ammiratore?

È una domanda che spesso necessita una risposta urgente ma che permette anche di assaporarne la ricerca con la stessa fame di una divinità che cerca capire l’essere umano oppure anche l’esatto contrario.

Il canto delle muse è appunto questo. Attestare questo flusso di ispirazioni che partono dalla letteratura più antica alle opere d’arte, in ogni loro forma, che invece ci sono in contemporanea.

Le Courbusier, il grande architetto, ebbe a cimentarsi con illustrazioni dell’Iliade, cercando di riprodurre nel tratto il suo stato d’animo.

Il cinema non è immune al canto delle muse dell’arte classica. Il registra Ermanno Olmi ne “Il mestiere delle armi” che ha come soggetto Giovanni dalle Bande Nere, personaggio che ha le sue origini nel ramo cadetto della famiglia Medici.

Siete mai stati a New York?

Maria Grazia Ciani
Maria Grazia Ciani

Una statua di Ulisse campeggia a Battery Park. È una visione di Ulisse che ha a che fare con l’uomo che ci ha tramandato il mito di Omero ma è anche figlio delle nostre culture odierne che si cibano di antico. Ulisse è molti e nessuno, cambia faccia in ogni epoca. Può essere un eroe o anche non esserlo ma è uno dei personaggi più poliedrici della Storia.

Ascoltare la potenza di un titano come Prometeo non è opera da poco ed eppure ascoltando musica non si può fare a meno di percepire quella forza, quel dolore, quella passione e questo non può che generare altra letteratura, altra arte e altri canti di Muse.

“Il canto delle muse – Variazioni di arte contemporanea” è la trascrizione di echi di riverberi in casse di risonanza che hanno creato altra musica da cantare e diffondere.

Non è forse questo il mestiere dell’arte di qualsiasi epoca e in qualsiasi forma si presenti?

 

Written by Altea Gardini

 

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