XV^ edizione del Pordenone Docs Fest – Le Voci del Documentario: dal 6 al 10 aprile – programma festival
La VX^ edizione del Pordenone Docs Fest avrà inizio il 6 aprile 2022 e terminerà il 10 aprile. Il festival dedicato al documentario di impegno civile è promosso da Cinemazero, unico multisala della regione, con il sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Hanif Kureishi sarà il presidente di Giuria dei film in concorso, nato a Londra da padre pakistano e madre inglese, è conosciuto per la sua straordinaria capacità di esplorare tutte le forme di scrittura, dalla drammaturgia teatrale al racconto, dal romanzo alla sceneggiatura e per l’inconfondibile stile con cui ha esplorato i percorsi più reconditi del pensiero e dell’anima. Il romanziere (tradotto in 36 lingue in tutto il mondo), drammaturgo e sceneggiatore Hanif Kureishi è stato candidato all’Oscar (per il film culto “My Beautiful Laundrette” di Stephen Frears), mentre “Intimacy” di Patrice Chéreau, tratto dal suo romanzo “Nell’intimità”, ha vinto l’Orso d’Oro alla Berlinale 2001.
A completare la Giuria che valuterà i film in concorso al Pordenone Docs Fest ci saranno due donne, entrambe registe e produttrici, pluripremiate in Italia e all’estero: Penelope Bortoluzzi e Claudia Tosi. Fra i loro recenti lavori di successo internazionale, Penelope Bortoluzzi è stata produttrice e co-sceneggiatrice de “La Strada dei Samouni” (2018), miglior documentario al festival di Cannes 2018, Claudia Tosi regista di “I Had a Dream” (2018), vincitore di svariati premi al Festival del documentario di Lipsia DokLeipzig 2018.
PROGRAMMA
6 aprile
“Atlantide” di Yuiri Ancarani (2021, 104’) – Retrosphanifettiva “Salviamo Venezia!”; Miglior film – Luxembourg City Film Festival. Una generazione alla deriva, che si esprime nella “religione del barchino”, una gioventù immersa e in contrasto con il paesaggio senza tempo di Venezia.
“This Rain Will Never Stop” di Alina Gorlova (2020, 103’) – Miglior film d’esordio, IDFA – Amsterdam; Miglior lungometraggio, Festival dei Popoli – Firenze; Miglior documentario, BELDOCS – Belgrado; Miglior fotografia – Millennium Docs Against Gravity – Varsavia. Un viaggio attraverso il ciclo infinito di guerra e pace che segna da sempre l’umanità, un potente racconto cinematografico. Andriy, figlio di due conflitti, cerca di ritagliarsi un futuro tra le sofferenze della guerra.
“In aquis fundata” di Andrea De Fusco (2017, 65’) – Retrospettiva “Salviamo Venezia!” – In una Venezia trasformata in parco a tema, cinque personaggi legati alla tradizione continuano a trovare nell’acqua il senso di questa città unica.
“Claire D. Duets” AperiDocs! Concerto – Sfizi e vizi + Musica dal vivo (spizzicare e brindare) – Chiara lo Presti – voce; Alberto Ravagnin – piano.

“Ascension” di Jessica Kingdon (2021, 97’) – Anteprima Nazionale – Un film sconvolgente sul sogno cinese contemporaneo, un’immersione nelle aspirazioni che guidano la Repubblica Popolare, tra contraddizioni politiche ed eccessi consumistici. – Premio Oscar (cinquina finale), Miglior documentario – Academy, Los Angeles; Miglior documentario – Tribeca Film Festival, New York; Menzione d’onore – Denver Film Festival; Vincitore – Hamptons International Film Festival.
7 aprile
“Crime scene do not… film” – Seminario – Dalla serialità post-televisiva ai podcast, il true crime si sta imponendo nel panorama mediatico contemporaneo come genere narrativo di massa. Il seminario di Giulia Scomazzon indaga le questioni etiche e politiche connesse alla rappresentazione della colpa e del colpevole, alla luce delle trasformazioni linguistiche della non-fiction cinematografica e dell’affermazione commerciale delle docu-serie crime. Quali sono le intenzioni e i problemi del cinema che documenta la colpa criminale? In che modo la non-fiction interagisce e alimenta il dibattito pubblico sulla giustizia?
“One Day One Day” di Olmo Parenti (2022, 78’) – Anteprima al cinema – Proiezione e incontro in collaborazione con Will Media – Un anno di vita nella più grande baraccopoli d’Italia, il racconto della quotidianità dei braccianti sfruttati per portare cibo nelle nostre tavole.
“Gli archivi per il documentario” – La pratica del riciclo, del ri-uso creativo e della trasformazione del materiale d’archivio in un’opera nuova, è una tendenza antica come il cinema stesso, già annunciata dai fratelli Lumière attraverso l’assemblaggio pseudo narrativo delle loro prise de vue, così come da vari movimenti artistici, dal Dada alla rivoluzione postmoderna. Anche l’attuale periodo storico, tuttavia, si presenta come un terreno incredibilmente fertile per un nuovo e acceso dibattito sul riutilizzo delle risorse d’archivio, alimentato dalle sfide e opportunità offerte dal digitale.
“Videograms of a Revolution” di Andrej Ujica e Harum Farocki (1992, 106’) – Un classico senza tempo del documentario in nuova versione digitale. Un film di culto per l’uso creativo con materiali d’archivio. Un capolavoro da riguardare oggi per l’attualità dei temi in relazione alla situazione russa.
“Oduroh” di Gilbert Bovay (1964, 38’) – Retrospettiva: Non siamo stati “Italiani brava gente” – Il corto fa parte di una serie di film commissionati dall’Eni per testimoniare gli sforzi per dialogare con un’umanità “diversa”.
“Il continente nero attende ancora” di Rinaldo De Nicola (1973) – Retrospettiva: Non siamo stati “Italiani brava gente” – Il neocolonialismo in Africa, dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del secolo scorso, visto attraverso immagini di archivio.

“The Perfect Circle” di Claudia Tosi (2015, 105’) – In collaborazione con Associazione Luca Coscioni – Un film toccante, pieno di vita, quando la vita sta per finire… Le cure palliative per le persone nella fase avanzata della malattia, il racconto dell’“essere umani”, comunque e nonostante tutto.
“Gente del Po” di Michelangelo Antonioni (1943, 11’) – In apertura alla proiezione in anteprima di PO di Andrea Segre e Gian Antonio Stella. Considerato uno dei primi film neorealisti, il documentario che è l’esordio di Michelangelo Antonioni alla regia racconta il Po… filari di pioppi, le bilance, l’immensità della pianura e i gesti quotidiani dei lavoratori del grande fiume. I barconi a vapore dal fondo piatto trasportano prodotti agricoli e sono abitati da interi nuclei familiari. Sull’argine del fiume le lavandaie fanno il bucato. Quando c’è burrasca occorre difendersi dall’alta marea e dal vento, i miseri villaggi vicini alla riva sono invasi dal fango…
“Po” di Andrea Segre e Gian Antonio Stella (2022, 76’) – La storia dimenticata di migliaia di profughi dopo la terribile alluvione del Polesine, attraverso straordinarie immagini di archivio e la memoria viva di coloro che erano bambini 70 anni fa.
8 aprile
“Wiki Doc” – Convegno – Come partire con un progetto di documentario, senza commettere (troppi) errori. Un incontro per e fra filmmakers, registi, produttori indipendenti, creativi, artisti per approcciarsi al mondo della produzione in modo “strutturato”.
“Per fare un podcast” – Seminario – Dieci cose da sapere per raccontare il mondo con la voce. Un percorso insieme a un grande autore di narrazioni, protagonista di podcast iperascoltati, per comprendere come si è evoluto rapidamente questo format contemporaneo e quali le nozioni di base per realizzarlo al meglio, confrontandolo con altre forme di racconto della realtà, come il documentario.
“No Obvious Signs” di Alina Gorlova (2018, 63’) – Omaggio ad Alina Gorlova. La storia di una donna soldato ucraina che cerca a fatica di rifarsi una vita normale dopo aver lasciato le armi, mentre nessuno riconosce il suo trauma psicologico.
“Things We Sais Today – Working Copy” di Andrei Ujica (2022, 90’) – Anteprima assoluta – Andrei Ujica, uno dei maestri del cinema documentario europeo e tra i maggiori sperimentatori del documentario con materiali d’archivio, sta realizzando da più di 12 anni un documentario sul celebre tour nordamericano dei Beatles. Un film che doveva essere pronto nel 2014 ma che fino ad oggi non ha ancora visto il buio della sala.
“La città delle sirene” di Giovanni Pellegrini (2020, 54’) – Retrospettiva “Salviamo Venezia!” – L’inondazione che ha messo in ginocchio Venezia, attraverso gli occhi dei veneziani. Una riflessione sulla crisi climatica da uno dei luoghi più significativi, preziosi e delicati.

“Oltremare” di Loredana Bianconi (2017, 84’) – Retrospettiva: Non siamo stati “Italiani brava gente” – Persuasi dalla propaganda fascista, uomini e donne emigrano nelle colonie d’Africa in cerca di fortuna. Le loro vicende personali si intrecciano con gli eventi drammatici della grande Storia, che emerge attraverso le immagini d’archivio.
“Se Venezia muore… Salviamo Venezia!” – Tavola rotonda – Tutti amano Venezia, quasi tutti desiderano la sua sopravvivenza. La città, come dal titolo del noto saggio di Salvatore Settis, sta scomparendo e le conseguenze sono significative per l’umanità.
“Vitale Rinaldi Duo” – AperiDocs! Concerto – Sfizi e vizi + Musica dal vivo (spizzicare e brindare) – Luigi Vitale – vibrafono; Gianpaolo Rinaldi – pianoforte.
“Revolution of Our Times” di Kiwi Chow (2021, 152’) – In collaborazione con Festival del cinema africano, d’Asia e d’America latina di Milano. Un’immersione nella realtà delle proteste di Hong Kong tra la repressione cinese e il crescente senso di comunità della popolazione. Sette gruppi di manifestanti diversi ma uniti in un’unica grande storia di resistenza.
9 aprile
“Gloria – Kavod” di Angelo Cretella (2020, 60’) – Gloria è una liceale di 17 anni alle prese con una ricerca scolastica in apparenza semplice, che la porterà a scoprire un tassello sconosciuto del passato della sua famiglia: la nonna è stata internata in un campo di sterminio nazista.
“Realtà virtuale e documentario” – Virtual reality: una tecnologia di cui sempre più si sente parlare, capace di dividere – ancora una volta – critici e addetti ai lavori tra apocalittici e integrati. In termini di fruizione, che ricaduta ha la nuova centralità che la VR assegna allo spettatore? È la vendetta del fruitore sull’autore o piuttosto un’ingannevole libertà concessa dal secondo al primo?
“F@ck This Job” di Vera Krichevskaya (2021, 103’) – La lotta tra Verità e Propaganda nella Russia di Putin e l’improbabile resistenza di Dozhd Tv, il canale della pioggia e dell’ottimismo, e della giornalista che l’ha fondato.
“Teorema Venezia” di Andreas Pichler (2012, 82’) – Retrospettiva “Salviamo Venezia!”. Una lezione su come i beni pubblici diventano preda di pochi e un inno agli ultimi veneziani, al loro spirito e al loro cuore.
“Hanif Kureishi: il mio cinema” – Masterclass di Hanif Kureishi. Conosciuto per la sua capacità di esplorare tutte le forme di scrittura, dalla drammaturgia teatrale al racconto, dal romanzo alla sceneggiatura e per l’inconfondibile stile con cui ha esplorato i percorsi più reconditi del pensiero e dell’anima Hanif Kureishi, presidente di giuria del Pordenone Docs Fest, dialogherà con Federico Pontiggia sul suo cinema, dalle esperienze come sceneggiatore e il sodalizio con Stephen Frears fino al debutto alla regia con Londra mi fa morire, passando per gli adattamenti su pellicola dei suoi romanzi e il suo sguardo come spettatore.

“Once Upon a Time in Uganda” di Cathryne Czubek (2021, 94’) – Il film è la storia di due uomini che, da parti opposte del mondo, condividono la passione per Chuck Norris. Isaac, un ex fabbricante di mattoni, prende una videocamera e comincia a filmare i suoi film epici, ispirati agli anni Ottanta, mentre Alan Hofmanis, un nerd di New York fissato con il cinema, abbandona la sua vita negli Stati Uniti e vola in Uganda, dopo aver visto online i trailer dei suoi film.
“Il nero” di Giovanni Vento (1967, 103’) – Retrospettiva: Non siamo stati “Italiani brava gente”. Sullo sfondo di una Napoli scanzonata e realistica, un mosaico di vicende che racconta la vita di alcuni “figli della Madonna”, i ragazzi nati nel secondo dopoguerra dalle relazioni illegittime tra le donne del luogo e i militari afroamericani.
“Gianni Massarutto & Bluesiana” – AperiDocs! Concerto – Sfizi e vizi + Musica dal vivo (spizzicare e brindare) – Gianni Massarutto – voce e armoniche; Paolo Corsini – tastiere; Maurizio Moschini – basso; Massimo Del Rio – batteria.
“When We Were Them” di Danis Tanović, Damir Šagolj (2021, 15’) – “Nel mezzo del nulla della Bosnia, lontano da dove vorrebbero essere, migliaia di migranti soffrono”, dice la voce fuori campo. Le riprese dei droni mostrano un campo in una foresta circondato da alte recinzioni, che ricordano una prigione. Questo è esattamente il modo in cui vivono i rifugiati, per questo tanti di loro scappano da questo “inferno sotto zero di un campo di montagna”. Cercano rifugio in edifici abbandonati in città fantasma. Senza acqua corrente o elettricità, cercano di sopravvivere al freddo. Alcuni scelgono di non aspettare, tentando di fuggire nell’Europa occidentale.
“Sirens” di Rira Baghdadi (2022, 78’) – Anteprima Nazionale – Il racconto musicale della prima band thrash metal tutta al femminile del Medio Oriente, un quartetto in lotta per la libertà di espressione mentre la loro città, Beirut, esplode.
10 aprile
“Docs To The Box (Office) + Nord/Est/Doc/Camp” – Esercenti e distributori, sovente contrapposti, hanno trovato spesso nel documentario un’occasione di collaborazione in grado di valorizzare le rispettive specificità. Che cosa rende la distribuzione di un documentario diversa da quella di altri contenuti? Quali similitudini e quali differenze caratterizzano gli esempi più virtuosi a livello nazionale? Esiste la possibilità di esportare questi modelli?
“Les enfants terribles” di Ahmet Necdet Çupu (2021, 92’) – Anteprima Nazionale – Una storia di conflitti generazionali nella Turchia contemporanea: la lotta di fratello e sorella per emanciparsi dalla famiglia, dai valori della tradizione e della religione e per affermare la propria libertà.
“The Black Mambas” di Lena Karbe (2022, 81’) – Le Black Mambas sono la prima unità di ranger antibracconaggio tutta al femminile del Sudafrica, nel Parco nazionale Kruger. Vengono scelte dalle autorità del Parco, al cui vertice ci sono unicamente maschi bianchi. La loro lotta al bracconaggio mette in discussione il ruolo delle donne (e degli uomini) nelle comunità e in generale nella società sudafricana. Le tre protagoniste non potrebbero essere più diverse.

“Molecole” di Andrea Segre (2020, 68′) – Retrospettiva “Salviamo Venezia!” – Il lockdown a Venezia, una situazione impossibile da prevedere, in una città fuori dall’ordinario: da questa incredibile congiuntura nasce Molecole.
“Come sinfonia: Masterclass con Pino Donaggio” – Musicista a tutto tondo, ultimo tra i romantici, genio poliedrico e antidivo per eccellenza, Pino Donaggio nella sua carriera è stato tutto questo. Da Burano al sodalizio con Brian De Palma passando per le luci di Sanremo, il genio e le note di Donaggio hanno accompagnato più di 60 anni di storia italiana, e non solo. In occasione dell’uscita per Baldini & Castoldi di Come sinfonia, biografia scritta da Anton Giulio Mancino con Pino Donaggio, ripercorreremo assieme agli autori e Roberto Calabretto la storia, le note e il genio del musicista veneziano e del suo speciale rapporto col cinema.
“Ivan’s Land” di Andrij Lysetskyj (2021, 85′) – Il ritratto di un artista d’altri tempi: i suoi dipinti rispecchiano un universo antico e semplice, legato alla tradizione contadina, alla natura e ai riti magici, che si ripetono al mutare delle stagioni.
“Silvia Zulu” di Attilio Gatti (1928, 64′) – Retrospettiva: Non siamo stati “Italiani brava gente”. Tra antropologia e stereotipi, un’immagine degli Zulu con gli occhi di un regista italiano degli anni Venti.
“Social Jazz Bontuto Arkestra” – AperiDocs! Concerto – Sfizi e vizi + Musica dal vivo (spizzicare e brindare) – Maurizio Trapani – Contrabbasso; Marco Salvador – Batteria; Luca Bernar – Pianoforte; Alessia Mattei – Sax tenore; Piergiorgio Caverzan – Sassofoni e Clarinetto.
“Una sinfonia per Venezia” – “I solisti veneti – Ensemble Vivaldi” eseguono brani della colonna sonora del film “Lo sguardo su Venezia”. L’orchestra de I Solisti Veneti nasce nel 1959. Ambasciatrice della cultura e della musica veneta nel mondo, con più di 6.000 concerti tenuti in oltre novanta nazioni, ha suonato nelle più importanti sale da concerto e per le più prestigiose istituzioni musicali, dal Festival di Salisburgo alla Carnegie Hall di New York.
Per le info riguardanti gli orari precisi e le sale di proiezione si invita a visionare il programma completo sul sito del Festival.
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