Intervista di Emma Fenu a Federica Cabras, autrice del libro “Chi me lo ha fatto fare?”

Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili!”Tarun Tejpal

Federica Cabras - Emma Fenu
Federica Cabras – Emma Fenu

Federica Cabras, ogliastrina, è una giovane donna snella con occhi penetranti che raccontano nuraghi, impasti, rituali antichi e dinamismo contemporaneo.

Scrive cimentandosi con successo in vari generi letterari, all’apparenza opposti, come l’horror e il romance, ma le sue sono tutte storie che ne ricalcano la personalità complessa e svelano l’ombra e la luce che vive in ciascuno.

Oggi, per Oubliette Magazine, la intervisto con stima da collega e affetto da amica sul suo ultimo libro, “Chi me lo ha fatto fare?”, un romance, stavolta, edito da Literary Romance nel 2022, in cui la protagonista, nascosta dietro occhiali e abiti informi, inciamperà nel cinico, ma bellissimo, Edoardo.

 

E.F.: Sei una scrittrice eclettica: come sono i tuoi romance? Sei romantica, passionale, una donna che vive intensamente?

Federica Cabras: Non amo cristallizzarmi in una sola cosa, poi vivo di sentimenti contrastanti, sempre eccessivi, sempre impossibili da prevedere e imbrigliare. Quindi amo scrivere sia romance che horror, sia storie a lieto fine che storie che narrano di odio, vendetta e morte, ma devo dire che nei chick-lit – quelli dove l’amore è il collante e che hanno lieto fine – metto tutta me stessa. Non mi piace il miele fine a se stesso, le storie dove non c’è divertimento, quelle piatte dove l’amore arriva, bussa ed è semplice. Sarà che l’amore, secondo me, non è comunque mai una cosa facile da gestire. Bisogna guadagnarselo, lottare e bramare. E adoro l’ironia. Sarà che piango tanto, nelle mie giornate, eh, ma tanto proprio, ma rido ancor di più – ho già parlato del mio “vivere di eccessi”?! Anche nei miei libri concentro tutto questo vivere a mille, intensamente. Le mie protagoniste – ultimamente sto inserendo anche degli uomini e in questo libro avremo anche il POV di Edoardo – si divertono un mondo, fanno un mucchio di errori, cadono e si rialzano. Trovano sempre la forza di affrontare ogni nuova giornata con il sorriso, con la serenità di sapere che, nonostante tutta l’imperfezione, tutto si sistema sempre. Credo fermamente nel detto: «Dopo la tempesta c’è sempre il sereno».

 

E.F.: La protagonista, Costanza, ha qualcosa di te?

Chi me lo ha fatto fare
Chi me lo ha fatto fare?

Federica Cabras: Molto poco, in realtà. Virginia, la protagonista dei miei romance precedenti, aveva molto di me: sbadata, goffa, un pochino insicura ma passionale, forte e tenace. Determinata a prendersi quello che desiderava sempre, anche se questo significava mettersi in ridicolo, rischiare e perdere tutto. Io sono così, agisco, poi chi se ne frega delle conseguenze? Costanza è diversa perché ha imparato a vivere in modo piatto, senza mai spostarsi dalla sua zona di confort. Adora stare nel suo angolino, a mangiare ciambelle e ad accontentarsi della tiepida esistenza che le “è toccata”. Io non sono così, non mi accontento. Sono anche io insicura e a tratti impaurita dalla vita proprio come lei, ma diciamo che in linea di massima mi butto, agisco, mi lancio verso l’impossibile. Costanza non riesce, non all’inizio perlomeno, ma poi imparerà una cosa importante: la vita è una sola e va vissuta a mille. Se no, sai che pizza?

 

E.F.: Il grande amore sconvolge la vita. L’amore e la cura per se stessi è quanto rende possibile una relazione di coppia?

Federica Cabras: Sì, è inutile girarci intorno: bisogna amare se stessi, accettarsi, perdonare le cadute e le insicurezze per poter amare gli altri. Quello per noi stessi non deve essere un amore ipotetico, o se arriva arriva se no ciao, ma deve essere la regola. Questo non vuol dire accettare a prescindere i nostri difetti, quelli che magari definiamo pecche noi stessi, però; non vuol dire cullarsi sugli allori e dire: «Son fatto così, pace.» No, vuol dire provare a limare i lati “no” del proprio io, cercare di migliorarsi ogni giorno, battersi per la propria serenità e trovarla. Ma anche amarsi, amare il fatto di essere imperfetti, perché l’imperfezione è la chiave della vita. Poi, solo poi, si può guardare alle altre persone e trovare l’amore, quello vero. Imperfetto e perfetto proprio nel suo essere nostro, esclusivo e bello.

 

E.F.: Cosa vuoi regalare ai lettori? E cosa vorresti ricevere?

Federica Cabras
Federica Cabras

Federica Cabras: Vorrei regalare una storia simpatica, che faccia sognare. Che possa insegnare che si deve sempre – sempre! – cercare di migliorarsi, di spingersi oltre i propri limiti. Che possa trasmettere speranza per il futuro e gioia per ogni giornata. Ma che soprattutto faccia ridere. Ecco, vorrei che si ridesse. Mi piacerebbe se i lettori mi dicessero: «Ho riso, ho riso tanto e per quasi tutto il tempo. Per il restante, ho sorriso.» Sì, perché si sorride quando si condivide qualcosa, quando ci si unisce. Vorrei ricevere… pareri – non necessariamente positivi, amo anche le critiche – e vicinanza. Io mi cibo della presenza delle persone, adoro quando sento la comunità di lettori stringersi attorno a me. È un’emozione indescrivibile. Poi, per il resto, be’, ogni libro è una sfida. Vedremo!

 

Written by Emma Fenu

 

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