“Il segreto di Medusa” di Hannah Lynn: la rivisitazione del mito come specchio della condizione attuale della donna
“La figlia di Giove si voltò e si coprì con l’egida il casto volto, ma, perché quell’oltraggio non restasse impunito, mutò in luride serpi i capelli della gorgone.” – Ovidio, Metamorfosi
“Il segreto di Medusa” di Hannah Lynn è un romanzo edito per Newton Compton Editori nel 2021.
Hannah Lynn è una scrittrice di successo internazionale. È nata e cresciuta nelle Cotswold, le colline al centro dell’Inghilterra, prima di laurearsi e diventare un’insegnante.
La storia di Medusa è una storia che ha le sue origini ben prima che Omero dicesse ad Achille di combattere una guerra che gli avrebbe portato via quanto di più caro avesse al mondo.
È una storia, un mito, che tratta di una donna. In realtà, a seconda della storia che si decide di ascoltare, le donne sono certamente quattro e una di loro è una dea.
Come tutti i racconti tratti dalla mitologia, dato che i greci non lo avrebbero mai considerato peccato, si può scegliere quale voce sia più confacente al proprio sentire.
L’immagine della Gorgone Medusa è ormai simbolo conosciuto ovunque ed è molto nota.
In origine, come nella Teogonia di Esiodo e in altre opere, Medusa e le sue sorelle (Steno e Euriale) erano figlie di un divinità marine Forco e Ceto. Le tre sarebbero nate con capelli di serpenti, zanne di cinghiali e mani di bronzo e, come se tutto questo non bastasse, il loro sguardo era in grado di pietrificare chiunque le guardasse in viso.
Di queste, solo Medusa era mortale.
La stessa gorgone, in Ovidio e le sue metamorfosi, cade vittima di una maledizione scagliata dalla dea Athena. Medusa, sacerdotessa della dea, fu riconosciuta colpevole di aver avuto un rapporto carnale con Poseidone all’interno di un tempio (il dio del mare la violentò ma non interessava questo alla Pallade) o, ancora, Athena l’avrebbe maledetta per aver affermato di esserle superiore in bellezza.
Hannah Lynn ha deciso di fare sua la versione che la rende la sacerdotessa di Athena e ne narra la storia.
L’autrice si prende diverse licenze poetiche al mito ma alla lettura questo sembra rientrare in un disegno che si può percepire dalle prime pagine: Medusa è una donna che ha subito il suo tempo in quanto donna intelligente, carismatica e di bell’aspetto.
Suo padre, non il dio marino Forco, ma un certo Talete decide di portarla al tempio di Athena per allontanarla dalle intenzioni malevole degli uomini che la guardavano con concupiscenza e, forse, per salvaguardarne le doti che sarebbero state molto più utili alla dea dagli occhi cerulei.
Medusa come sacerdotessa si distingue e diventa la preferita agli occhi che vede reincarnate nella ragazza molte delle sue doti.
La sacerdotessa si occupa delle donne maltrattate dai mariti e che cercano conforto tra le mura del tempio e, la carismatica ma non poco ingenua ragazza, chiede alla sua dea come sia possibile che le divinità non facciano nulla per evitare la situazione delle donne. Athena inizia in questo momento a tessere un progetto che le sta a cuore: saggiare la fedeltà di coloro che credono di poter testare la pazienza o l’operato di un dio.
L’intento è insegnare a Medusa che non sta a lei sapere come le divinità operino; il secondo scopo è aggiustare qualche piccola questione di cui Medusa dovrebbe essere a conoscenza ma che, soprattutto, sta a cuore alla dea che della guerra conosce le strategie.
Poseidone, un giorno, decide di entrare nel tempio di sua nipote e stupra Medusa. Alcuni potrebbero dirvi che ne fosse invaghito, la realtà molto più semplice è che Medusa non è nulla se non l’oggetto con cui ripagare l’affronto subito per il possesso su Atene.
Nelle pagine della Lynn, Athena non crede alla piangente Medusa che le giura di non essersi concessa volontariamente al dio. In realtà, il fatto che le creda o meno è irrilevante. La dea ha già i suoi progetti e nulla può essere fatto per cambiarli.
La maledice e la condanna ad essere quello che tutti noi sappiamo di questa sventurata.
Quello che la ragazza no sa è che di lì a poco, anche le sue sorelle verranno maledette e molto più duramente non solo per aver mancato di fede nell’utilità dell’operato della dea ma per aver reiterato e perpetrato nell’insultarla.
Così con le sorelle, ormai mostruose molto più di Medusa, le ragazze fuggono su di un isolotto che è poco più di uno sperone di roccia nel mare.
Ogni uomo che arriva altro non vuole che derubare e approfittare della ex sacerdotessa. Così Athena risponde a Medusa: non si può cambiare l’uomo, anche se sa che morirà perdurerà nei suoi intenti da maschio che deve dimostrare la sua virilità.
Qui, dopo qualche millennio, arriverà Perseo.
Questo Perseo è un figlio compassionevole, un uomo che decide di muoversi a compassione e liberare Medusa dalla sua maledizione e dalla vita eterna. Inoltre, le promette di raccontare la sua storia.
Medusa è la vittima inconsapevole di una trama di Athena ma anche la donna che è costretta alla soggiogazione della sua società.
Hannah Lynn si è presa, come già detto qualche licenza poetica ma nelle pagine tutto questo funziona e attualizza il mito di Medusa portandola a far da specchio alla condizione della donna attuale.
Ci sarebbe molto da dire su questa Medusa e sulla Medusa delle altre storie che la riguardano ma non è questa la sede.
La copertina del testo ricorda molto un’altra pubblicazione ed è forse uno dei motivi, insieme alla declamazioni in quarta di copertina che ammiccano ancora alla suddetta pubblicazione ed altre, che potrebbero portare a diffidare di questo titolo. In realtà, nonostante la forzatura messa in atto dalle esigenze di mercato, il testo è piacevole ed è ben scritto. Si occupa del mito nella maniera in cui avrebbero fatto i greci: per insegnare qualcosa. Certo, non ha la potenza delle altre pubblicazioni sul mito greco degli ultimi anni ma ha comunque i suoi meriti.
Written by Altea Gardini