“La rivelazione del gelso” di Sabrina Galli: l’omosessualità nella nostra società
“Il grande gelso, alleggerito dall’onere che nascondeva, sembra stia lì pronto ad ascoltarlo” – Sabrina Galli
Non è facile trattare temi scomodi e complessi come quello dell’omosessualità, essenzialmente per due motivi riconducibili, da un lato al rischio di banalizzazione, dall’altro a quello di appesantimento di una situazione ancora riconosciuta come problematica.
Per questo, quando si trova un libro in grado di affrontare la tematica con delicatezza, conviene farlo notare.
L’orgoglio è maggiore se si considera che stavolta chi l’ha scritto è una mia conterranea. Sto parlando dell’amica Sabrina Galli, originaria di Varese ma ormai trapiantata da anni nella ridente San Benedetto Del Tronto. Sabrina è una donna straordinariamente aperta, accogliente e gentile. Educatrice e dedita al volontariato, ama scrivere: nasce essenzialmente come poetessa, ma ad un certo punto, come ha dichiarato in molte interviste, ha avvertito che la poesia non le bastava più per esprimersi, che aveva bisogno della prosa narrativa per raccontare.
Come donna sensibile e come attenta osservatrice, nonché come persona tanto credente quanto laica, crede nel valore sociale della scrittura. Per questo aveva bisogno di più parole e, seppur gradualmente, ha provato a raccontare la storia di Raffaello, ipotetico rappresentante di tutte le persone in difficoltà in quanto non accettate nel loro essere “diverse”.
E così Sabrina, in un romanzo breve ma intenso, immagina che Raffaello, giovane esile e delicato, torni nella sua città di origine per fare i conti con il proprio passato.
Solo una volta l’autrice cita una via espressamente riconducibile alla bellissima cittadina rivierasca, via Calatafimi, una delle più note nell’immaginario del sambenedettese medio. Ma è tutto il contesto, le descrizioni del mare, della spiaggia, dei luoghi in genere, a restituire l’ambientazione dei fatti.
E il paesaggio, lungi dal costituire solo lo sfondo delle vicende, diventa simbolo dei ricordi che fanno ancora male, ma che sono fondamentali affinché il passato possa essere pienamente elaborato. Anche i luoghi chiusi possono essere metafore di prigionia o di sicurezza.
Ma andiamo con ordine. Raffaello è un giovane omosessuale che oggi vive all’estero con il compagno ed è professionalmente affermato, ma ha potuto costruire la sua serenità solo lontano dalla piccola cittadina di mare dove viveva con la sua gemella Aurora, suo fratello maggiore Fulgenzo e i suoi genitori.
Il padre non accetta l’orientamento sessuale del figlio che si manifesta fin dall’adolescenza. L’uomo manifesta una sempre maggiore intolleranza e violenza, difficilmente tenute a bada dalla moglie e dagli altri figli, di cui pure non condivide le scelte di vita: Aurora è colpevole di amare un giovane non ancora affermato da un punto di vista lavorativo e Fulgenzio di dedicare la sua vita al sacerdozio piuttosto che ad una famiglia “normale”.
Raffaello è costretto a tornare dal padre moribondo, ma non riesce a perdonarlo. Troppi i ricordi che emergono e che fanno male, ora che ha ritrovato i suoi fratelli e ricomposto, seppure per poco, la sua famiglia. Se il legame con il padre pare irrecuperabile, fondamentale è il legame con i fratelli, ad esempio quello con don Fulgenzio, uomo equilibrato, che ama Raffaello a prescindere dalle sue scelte di vita, pur esortandolo a perdonare il padre e a non giudicarlo.
Non giudicare, in effetti, sembra essere la chiave di volta del libro, l’unica che permetterà al giovane di trovare pace. Per fare questo, però, Raffaello dovrà attraversare fino in fondo il suo passato e i suoi luoghi, in particolare dovrà mettersi in contatto con la natura, nella fattispecie con un gelso a cui lui e i suoi fratelli erano legati da anni.
Sarà il gelso a rivelare al protagonista alcune verità che gli permetteranno di capire i motivi della durezza del padre. Quest’ultimo morirà, ma Raffaello, avendolo perdonato, può ora perdonare anche se stesso perché essere omosessuale non è una colpa.
Il libro ha il pregio di raccontare in modo veloce e pulito questa storia, nell’arco di nove capitoli in cui i continui flashback permettono di recuperare rapidamente il passato e particolari importanti dell’intera vicenda. Contribuisce a rendere la narrazione vivace e veloce, mai ridondante e stantia, l’uso del presente storico.
Complimenti Sabrina e ad maiora!
Written by Filomena Gagliardi
Bibliografia
Sabrina Galli, La rivelazione del gelso, Masciulli Edizioni, Pescara 2021, 151 pagine, 13 euro