Radiografia d’un vecchio mestiere che si è perfezionato con il tempo

Anche senza un particolare e acuto spirito d’osservazione si riconoscono subito.

Radiografia
Radiografia

Hanno infatti assimilato, perfezionandoli, gesti, intonazioni di voce, comportamenti, modi di camminare, sorridere, guardare e, particolarmente, di stare accanto o da presso al loro protettore, del quale sono i muti e rispettosi servitorelli.

Non si tratta di cani, ovviamente, ma di una sottospecie del genere umano, quasi un ramo collaterale degenerato del filone diretto dell’uomo e che, per altro, si distingue anche per una leggera deformazione acquisita agli arti superiori che sono – o almeno appaiono – più lunghi del normale come conseguenza dell’intenso esercizio quotidiano di reggere borse, passandosele da una mano all’altra sia per alleviare il peso, sia per l’inveterata abitudine di offrire sempre la destra a coloro che accompagnano con tanta servizievole premura.

Sono i “portaborse”, gli attuali esemplari di un’antica genìa di “sottomessi” per vocazione naturale e, particolarmente, per opportunismo ben interessato.

Il termine si riferisce al mestiere che svolgono e sta anche ad indicare una particolare dimensione caratteriale di quanti vivono, ed amano vivere, all’ombra dei potenti, operando umilmente, tenacemente per essi, silenziosi, come in continua attesa.

Facciamola finita, venite tutti avanti, nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto assurdo bel Paese.” – dalla canzone “Cyrano” di Francesco Guccini

Apparentemente scialbi, incolori, i “portaborse”, hanno in realtà idee chiare: ascoltano e non parlano, osservano ma senza farsi mai notare; tenacemente riservati e sguscianti come sono, sanno tutto ma ben di rado dicono qualcosa, tranne che non vi siano costretti per evitare guai grossi, specie con la giustizia, nelle cui maglie possono incappare quando sono al servizio di maneggioni politici delle cui manovre sono i fedeli esecutori, non disinteressati.

Li si vede al seguito di politici, nelle segreterie di questo o quel personaggio di petto gonfio, o al servizio di cattedratici, grandi medici, manager disinvolti, grossi industriali, nonché di affermati faccendieri.

Portaborse
Portaborse

I portaborse sono onnipresenti, insopprimibili come la stessa ombra del potente, giacché conoscono tutti i segreti, le scorciatoie ed i sentieri più tortuosi per conseguire un obiettivo non proprio ideale.

Attivi, untuosi, cinici, talora anche organizzatori espertissimi, non hanno di norma altri sentimenti o per così dire, rispetto di valori che non siano quelli dell’utile per il loro “signore” e, dunque, per il loro tornaconto.

Un cinico è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov’è la bara.” – Henry Louis Mencken

Comprano, vendono, mediano, trattano, il tutto per agevolare la carriera e rafforzare il potere del proprietario della borsa loro affidata.

Sono infaticabili, spaziano e si agitano da un capo all’altro della città intensificando periodicamente il lavorio in vigilia di elezioni, allorché il loro silenzio diventa il ronzio di chi, sempre sommessamente, tratta, media, compra al minuto o all’ingrosso voti per il suo datore di lavoro.

 

Written by Mariagrazia Toscano

 

 

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