“Il tiranno” di Heinrich Mann: supremazia maschile e rivincita femminile nei due racconti inediti
“Nessuno ascoltando questa risata fanciullesca avrebbe indovinato che recava un tono di morte. Lei mi rende triste, altezza. Ma è davvero così convinto di quel che dà ad intendere? Io sono una donna e in questo preciso istante la vedo in tutto e per tutto come un bambino, esattamente come noi donne vediamo gli uomini; la vedo proprio come se fosse il mio bambino. Quindi non credo che lei si diverta.”
Ci sono piccole case editrici che si occupano di grandi autori e pubblicano perle della letteratura mondiale. Una di queste è la pistoiese Via del Vento Edizioni fondata nel 1991 da Fabrizio Zollo con l’intento di pubblicare testi inediti e rari di grandi letterati italiani e stranieri del Novecento. Da allora sono innumerevoli i testi pubblicati e le collane realizzate ben quattro.
“Il tiranno” (2017, Collana «iquadernidiviadelvento – Testi inediti e rari del Novecento», traduzione di Claudia Ciardi), libretto di pregiata fattura, edito in sole duemila copie singolarmente numerate, racchiude due racconti inediti in Italia di Heinrich Mann (1871 – 1950), fratello del più celebre Thomas e autore del romanzo “Il professor Unrat”, noto come “L’angelo azzurro”, dall’adattamento cinematografico.
I due racconti in questione fanno parte dello Spielmaterial, gli scritti teatrali dell’autore tedesco. Per Mann era questo il palco che gli permetteva di mostrare le sue idee e praticare la critica sociale che non mancherà mai nelle sue opere.
Ne “Il tiranno” salta subito all’occhio il giudizio negativo nei confronti del potere tramite un personaggio.
Un duca e una donna di nome Raminga Guidati si incontrano e scontrano e lui non perde occasione per ostentare il suo potere. Lei tenta di prenderlo con le buone, nascondendo le reali intenzioni, lui teme il peggio ma sa di avere il coltello, o meglio la spada, dalla parte del manico.
In “Scena” una donna, attrice di teatro, Lea, scopre che l’uomo che ama si è appena fidanzato. Il primo pensiero è il suicido ma poi decide di affrontare di petto la situazione e soprattutto il fedifrago.
Lui sa di essere uomo e crede di poter fare ciò che gli pare e, dopo le poco sincere scuse, tenta nuovi approcci con quella che da quel momento potrebbe considerare l’amante.
Lei non è una sprovveduta e il finale a sorpresa diverte, oltre ad essere una rivincita per le donne.
“Questa era esultanza? Almeno era passata per tale. Ma adesso quella donna imponente dov’era? Giaceva sola e abbattuta sullo spoglio tavolato dietro il tendone? Tra questi pensieri lui si alzò nuovamente in piedi davanti a lei e al suo compagno riapparsi sulla scena per l’inchino pubblico.”
Non è difficile ritrovare il Professor Unrat in questi racconti, così come i temi che hanno caratterizzato le opere di Heinrich Mann.
Si tratta senza dubbio di un libretto prezioso, una piccola opera d’arte, da conservare con cura, da leggere e rileggere e del quale godere pienamente grazie alla curatela di Claudia Ciardi.
Written by Rebecca Mais