“Madalena” di Emily Chan: Far East Film Festival 2021, Sezione Competition
Il Far East Film Festival di Udine è da sempre dedicato al cinema asiatico segnatamente popolare, ma questo non significa che nella propria selezione non possa includere produzioni indipendenti o che siano realizzate in Paesi dove la settima arte non costituisca ancora un’industria consolidata.
In questa 23esima edizione, il terzo lungometraggio di Emily Chan viene presentato in prima mondiale e porta il suo pubblico nelle strade della Macao insulare, lungo le quali si incrociano le vite dei due protagonisti che danno curiosamente il nome all’intera opera, Mada e Lena.
Lui è un tassista che predilige i turni notturni per via dell’insonnia, lei una cameriera che se la intende specialmente coi clienti facoltosi; il loro primo incontro non avviene sotto gli auspici migliori: l’una scappa dalla polizia e, per una pura coincidenza, si trova a soccorrere l’altro che si è preso una balla soccombendo al ricordo della donna da cui è stato scaricato tre anni addietro.
Il fatto che Mada ordini abitualmente costolette al vapore presso il ristorante in cui lavora Lena contribuisce ad avvicinare i due e nel giro di poco lui la invita a casa propria per una cena intima: è l’occasione adatta a svelare che entrambi, per seguire una persona a cui erano affettivamente legati, si sono spostati dal continente e ad esso desiderano in cuor loro tornare al più presto, non essendosi mai completamente adattati all’ambiente urbano e alla sua popolazione.
L’ostacolo principale è rappresentato dalla penuria di denaro, che a poco a poco, risparmiando sull’affitto e accettando impieghi extra, ambedue stanno accumulando.
Unite le forze, dopo tanto, troppo tempo riaffiora la fiducia nell’avvenire e nasce un disegno condiviso che prevede il ricongiungimento della giovane madre alla figlia, accudita dalla nonna sulla terraferma.
Con ciò, gli ingredienti per una love story di riscatto sociale che faccia sperare in un zuccheroso happy ending sono al completo, ma la trama di “Madalena” è destinata a virare verso il dramma, mettendo così in luce l’inconsistenza dei profili psicologici della coppia: finché gli innamorati costruiscono operosamente il loro futuro senza interferire l’uno nelle spinose questioni private dell’altra, sono infatti lasciati liberi di agire nel pieno rispetto di una personalissima intesa reciproca e di muoversi con passo quasi irreale, come a rallentatore nella frenetica quotidianità di Macao, catturati in lunghe riprese colme più di sguardi, cenni e gesti che di parole.
Nel momento in cui si presenta invece la necessità di reagire alle minacce sferrate alla stabilità del rapporto, svanisce l’idillio e vengono smascherati una donna pavida, incapace di superare la propria vergogna per un passato burrascoso, e un uomo insicuro, sospettoso, torpido e nemmeno particolarmente avvenente: in ultima analisi, un carattere poco interessante che sotto sotto lo spettatore non reputa meritevole di restare al fianco della bella sventurata.
In realtà Emily Chan, che forse intende accontentarsi dell’educata riproposizione sul grande schermo delle cifre caratteristiche delle soap televisive, crede a tal punto nel soggetto scritto di suo pugno, inconsapevole delle deformità dei personaggi e dell’ordinarietà dei dialoghi messi loro in bocca ma pur sempre alla ricerca di una generale coerenza, da mettere pedissequamente in atto tutti gli espedienti del caso, prevedibili scene madri e colonna sonora stucchevole e invadente (dunque plausibilmente efficace) comprese.
Voto al film:
Written by Raffaele Lazzaroni
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Rubrica Far East Film Festival