“Il diario di un’inguaribile F.R.A.N.A.” di Jen Carney: come sperimentare allegramente ad accogliere e accettare

Jen Carney è una scrittrice e illustratrice inglese che vive nel Lancashire e che col Il diario di un’inguaribile F.R.A.N.A. (traduzione dall’inglese di The Accidental Diary of B.U.G. di Silvia Cavenaghi, Garzanti 2021) ci dà l’opportunità di affrontare una lettura che si muove attorno a un nucleo di tematico delicato in maniera non pesante, ma con una buona dose di spensieratezza e allegria, in maniera convincente e non superficiale.

Il diario di un’inguaribile F.R.A.N.A. di Jen Carney
Il diario di un’inguaribile F.R.A.N.A. di Jen Carney

“Ciao F.R.A.N.A.!”

Non vi sembra un saluto davvero odioso o comunque poco carino? Fiona Rose Anna Newton Abbot lo trova insopportabile. Uno stupido acronimo nato da una balzana idea nata nella sua scuola: chiamare tutti i compagni con l’acronimo derivato dai loro nomi e cognomi. A qualcuno potrebbe andare bene, come a William Oswald Willis, per esempio; ad altri decisamente peggio, come a Carol Underwood-Lewis…

Fiona ha dieci anni e ci troviamo a leggere il suo nuovo diario molto speciale, pieno di disegni e caricature, tanti giochini divertenti e, di tanto in tanto, i noiosissimi esercizi di spelling!

Già… perché in realtà la sua mamma, dopo un colloquio con la sua insegnate “1. Per niente calmo; 2. Decisamente più lungo di due parole,” ha regalato a Fiona un taccuino per esercitarsi a scrivere bene le parole. Ma Fiona ha presto decretato “l’addio all’atroce e deprimente taccuino per lo spelling” e dato il gioioso benvenuto al “super utile diario top secret raccogli insonni scarabocchi tutti eccezionali”.

Ci troviamo catapultati nella quotidianità di una bambina molto vivace, conoscendo la sua Migliore amica femmina, Cindy, e le loro merende condivise super speciali perché “proibite” dalle regole di sana alimentazione della scuola. L’antipatico Patrick North che “fa la spia proprio su tutto”, la nuova arrivata, Peggy Porter, dalla “voce molto snob”; il preside Epping e il bidello Cold. Tra un’assemblea seria, serissima, un furto a scuola e i sospetti di Fiona sulla nuova compagna, pian piano conosciamo anche le storie personali e familiari della protagonista e dei suoi amici.

La nostra simpatica F.R.A.N.A.  fa parte di un club molto esclusivo giacché nella sua scuola sembra che ne facciano parte solo tre persone: è stata adottata. Una cosa vissuta in maniera così naturale da scordarselo!

“Semplicemente, non ho motivo di pensarci poi molto, dato che, come voi, sono troppo impegnata ad affrontare la vita.”

Ma ciò che fa sentire Fiona ancora più speciale è il fatto di avere due mamme da quando aveva otto mesi di vita. Sa di avere anche una madre naturale, ogni anno le scrive e conosce il suo aspetto. Ha avuto dei genitori affidatari per qualche mese, prima di essere accolta nella sua attuale famiglia, la sua famiglia per sempre.

Invece Peggy Porter non ha il padre o, meglio, i suoi genitori sono divorziati e lei vive solo con la sua mamma.

Tra giochi e incomprensioni viaggiamo in un turbinio di pensieri e di emozioni, grandi, ma vissute e raccontate in maniera così immediata, semplice, diretta, capace di alleggerire toni e situazioni che tra adulti, come ben sappiamo, spesso valicano i confini del dialogo e della comprensione, andando più che sopra le righe. Un matrimonio speciale, quello delle due mamme, è alle porte e un ruolo da damigella per Fiona che insieme a compagni e compagne si esercita per l’occasione.

Peggy però sembra davvero non sapere nulla di come vanno le cose al mondo… si possono avere due mamme o due padri, due donne si possono sposare tra loro e anche due uomini! Peggy appare poco convinta delle spiegazioni e risponde sempre “Ah, ok!” e questo è proprio insopportabile per Fiona, ma, come dice Elliot, la nuova arrivata “forse semplicemente non ha mai conosciuto nessuno fuori dai soliti stereotipi”.

Jen Carney
Jen Carney

Pagina dopo pagina la nostra protagonista ci diverte tantissimo anche in queste occasione e quando, prima di vestire i panni della damigella, si trasforma in detective per scoprire chi ha rubato il borsellino della professoressa Robinson!

Questo libro, un po’ taccuino e un po’ diario, ci mostra quanto pertinaci siano gli stereotipi e i pregiudizi, ma anche quali siano gli strumenti per attraversarli, per superarli, per smontare le idee sbagliate e troppo spesso dannose per chi ne subisce le conseguenze. Perché, come dice mamma S., “a un certo punto tutti imparano qualcosa per la prima volta”.

Inoltre, l’esempio di Fiona e Peggy e le vicende che il lettore scoprirà in una spassosissima, piacevole e utilissima lettura, mostrano che se non si vuole essere giudicati, etichettati, ghettizzati per alcuni aspetti che ci caratterizzano, per le nostre esperienze, le nostre abitudini o modi d’essere, altrettanto si deve evitare di arroccarsi nei pregiudizi verso gli altri.

Un’impressione avuta a prima vista potrebbe rivelarsi totalmente sbagliata. E, oltretutto, come dice Fiona, “non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina e i grandi a volte possono essere davvero sciocchi”.

Ecco perché questa lettura è consigliata dai 10 anni in su, sino ai 100+!

 

Written by Katia Debora Melis

 

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