“C’era una volta il popolo” di Gianfranco Manfredi: storia della cultura popolare
Popolo e cultura sono due tra le parole di cui facciamo uso nel quotidiano e tra le più usate negli ultimi anni soprattutto in ambito politico. Due parole spesso poste in antitesi come se la cultura facesse parte di qualcosa di alto ed elitario al contrario del popolo che si accontenta della mediocrità e che oggi non è in grado di fare delle scelte.
La storia della cultura popolare in questo saggio ripercorre la nascita negli anni della Roma Imperiale con gli spettacoli teatrali e quelli di lotta, passando poi dal Medioevo e dal Rinascimento per finire agli inizi del Novecento quando il concetto di popolo cambia in funzione di una nuova società civile che sta prendendo forma.
La cultura popolare non è contraddistinta da un elemento prevalente: si tiene conto della musica, degli spettacoli, dei riti religiosi, delle feste contadine, della comunicazione, della circolazione dei libri e del sapere. Le diverse forme espressive vengono delineate e contestualizzate entro ambiti socio-economici e politici in modo da poter considerare la cultura non come piovuta dall’alto e avulsa da tutto ciò che accade.
I cambiamenti storici incidono profondamente sulla società e sul popolo che la rappresenta e la cultura popolare ne è espressione in quanto raccoglie le tendenze dominanti di un popolo in quel preciso momento storico.
Il volume “C’era una volta il popolo” (DeriveApprodi, 2021) è caratterizzato da un profondo studio di fonti e di citazioni di altri libri e studi sull’argomento, le note sono molte e ben dettagliate. Ogni capitolo affronta con completezza e serietà l’argomento trattato anche con riferimenti storici e aneddoti di alcuni personaggi storici.
Diversamente da molti saggi in circolazione di note case editrici, senza fare nomi o puntare il dito su altri autori, in questo saggio c’è molta preparazione e studio. Non è una lettura scorrevole o piacevole, anzi mi sono fermata in vari punti, poi ho ripreso la lettura quando riuscivo a farlo con più interesse e tranquillità. Può essere anche un testo di studio a livello universitario visto i dettagli e la puntigliosità di certi argomenti trattati.
Gianfranco Manfredi nella sua lunga carriera di artista musicale, sceneggiatore, scrittore ed osservatore dei cambiamenti storici, riesce con uno sguardo oggettivo e basandosi su fonti e testi di altri autori a spiegare in modo convincente l’evoluzione della cultura popolare troppo spesso considerata di basso livello. Sicuramente non stupisce il fatto che sia passato da scrivere canzoni a fumetti o addirittura saggi come questo visto il suo grande interesse per ciò che lo circonda e per i cambiamenti storici.
Questo saggio sulla cultura popolare riesce ad essere veicolo per raccontare la storia e l’evoluzione della società, ma anche un punto di inizio per capire come la cultura di massa di oggi sia frutto di qualcosa di ben più complesso e atavico rispetto a quello che si pensi. Non è qualcosa che nasce nei tempi moderni, ma c’è sempre stata sotto altre forme e con altri popoli. La cultura popolare non può essere vista come qualcosa di circoscritto, ma al centro di processi di formazione del popolo e del suo modo di vedere le cose.
Non è certamente un libro adatto a tutti, non si legge in un giorno e non è scorrevole. Ogni capitolo deve essere sedimentato e deve lasciare spazio anche ad una ricerca personale rispetto al periodo storico, magari andando a cercare il testo di riferimento o leggendo altri saggi consigliati. Il testo deve essere uno spunto per una ricerca personale e per appassionarsi al divenire della cultura, alle sfumature di ogni secolo.
Da appassionata dei fumetti dell’autore, non ho avuto la spinta nel proseguire la lettura data da colpi di scena o da personaggi che rimangono nella memoria. Ci ho messo del tempo, ho letto poche pagine al giorno, cercando di immergermi poco alla volta nei contesti e nella forma mentis di un popolo in un certo periodo storico.
Non per questo è un libro noioso, anzi. Ho scoperto varie curiosità che non conoscevo e alcuni autori che non avevo mai sentito nemmeno di nome in vita mia. Ho scoperto che la cultura popolare è multiforme, da non confondere col folklore.
Ho trovato calzante che sia stato proprio Gianfranco Manfredi a scrivere questo libro e si percepisce la sua passione e la sua attenzione verso l’argomento.
Ad ogni modo la lettura è stata lenta, ma proficua e molto interessante.
Written by Gloria Rubino