“Il Respiro della Bellezza” di Haria: alcune citazioni tratte dal libro edito da Rupe Mutevole Edizioni

Il Respiro della Bellezza” di Haria è stato pubblicato da Rupe Mutevole Edizioni nel 2004 nella collana L’acqua e la roccia, con seconda ristampa nel 2006 e terza ristampa nel 2008.

Il respiro della bellezza di Haria
Il respiro della bellezza di Haria

L’autrice miete in queste pagine l’inizio della sua vita da “donna di conoscenza”, gli ostacoli incontrati, le dure prove superate con dedizione e sicurezza della sua scelta, della sua chiamata all’“oltre il confine”.

Sin dalla prima riga di “Il Respiro della Bellezza” si percepisce una catena simbolica di insegnamento molto particolare, legata insieme da concetti altri che sono stati tramandati da maestra ad allieva nei corsi dei secoli, tout court una via verso il ricongiungimento spirituale con la natura, nostra creatrice.

Una biografia che non lascia alcuna interpretazione se non quella voluta dall’autrice. Haria riesce con uno stile ellittico ed essenziale a commisurare le sue accezioni del mondo e della storia dell’umanità con quelle dei possibili lettori desiderosi di conoscere e di apprendere. La prosa richiama una sacralità metaforica che trascina nel naturale, nella natura.

Una semplicità di narrazione tessuta abilmente dalla gravità del concetto esposto, da quel sottile strato di ricerca sagace della parola imparziale e svuotata da poli negativi e positivi. E saranno anche le preferenze tipografiche a compenetrare una musicalità ancestrale di energico impatto come ad esempio l’utilizzo del corsivo per i così detti vocaboli-astrazioni.

Haria cominciò a scrivere del suo cammino di conoscenza per donare la possibilità a coloro che necessitano di accedere alla meraviglia. In pochi anni pubblicò con Rupe Mutevole: “Donne di conoscenza”, “La luce negli occhi”, “Il respiro della bellezza”, “Piante di energia”, “Estensità”, “Anzol”, “La via dell’ignoto”, La mappa delle antiche donne di conoscenza”, “Restare sospese”, “Eventi di bellezza”, “L’altra estensità”, “Castagni e Trasmutazioni”, “Il magico cammino”.

La scelta della casa editrice non è assolutamente casuale, infatti, Rupe Mutevole – fondata lo stesso anno delle prime pubblicazioni di Haria – scelse un villaggio sui monti dell’Appennino ligure-emiliano come sede e luogo dell’attività editoriale.

Si presentano alcune citazioni tratte dal libro “Il respiro della bellezza” così da presentare ai lettori la particolarità di prosa e di intenti della nostra autrice, donna di conoscenza.

 

Citazioni da “Il Respiro della Bellezza”

“Quando lasciai il mondo vuoto mi dissero che mi sarei sentita ‘sola come un cane’ e presto sarei tornata indietro con la coda fra le gambe. Per tutta risposta raccolsi poche cose e me ne andai. Oltre il confine non mi sono mai sentita sola e non sono tornata a vivere nel mondo vuoto.”

“La ragione per cui me ne andai fu un bisogno di vera solitudine, poiché quella che mi passava davanti ogni giorno, che ingravidava gli occhi della gente, che le faceva rincorrere una falsa immagine di sudata prosperità e stabilire incongrue regole per meritarsela era in realtà la maschera della disperazione. Una solitudine così, ubriaca di folla, di rumori, di miti balordi e a buon mercato, di violenza inaudita, di colpi del caso, di follia annunciata, aveva radici in una concezione della vita svuotata dei suoi lemmi più autentici e soppiantata dall’esistenza, ghignante simulacro.”

“Non scelsi una montagna, fu lei a scegliermi con la sua energia e io non mi accorsi nemmeno di risalirla. Era uno sterminato mondo di rupi, rocce, canaloni, torrenti scoscesi e impervi boschi di castagni, che una vivida luce attraversava. Per la prima volta nella mia vita guardai con occhi diversi i colori della montagna e fu allora che ebbi un’intuizione: meraviglia.”

“Avverto una nuova luce nei tuoi occhi, sento che stai per avere la tua prima intuizione. Il prossimo atto del tuo intento sarà cercare silenziosamente un equilibrio di immobilità. Equilibrio: ecco un altro simbolo, una parola enorme; è la sintesi dell’agire di una donna di conoscenza.”

Il respiro della bellezza - Haria
Il respiro della bellezza – Haria

“Lei mi aveva sognata, è vero, come io ho sognato te, ma si era limitata ad aspettare il richiamo del mio intento. L’unica differenza è che lei non si mosse dal luogo dove la trovai, mentre io, variando appena la prassi, ti sono venuta incontro.”

“All’inizio mi accadeva spesso di addormentarmi nei modi più grotteschi e ridicoli dopo immani sforzi di impedire che i pensieri entrassero in scena. L’aspetto singolare del “cadere addormentate” era che precipitavo in una sorta di sonno senza sogni, un vuoto che perdurava ore. Mi risvegliavo sapendo di essermi addormentata, eppure caparbiamente convinta di essermi soltanto deconcentrata per qualche istante.”

“Poco alla volta ti sto rivelando i lemmi della regola, l’antica regola di consapevolezza delle donne di conoscenza, così come mi sono stati insegnati e come un giorno tu dovrai trasmetterli a un altro essere in fuga dal mondo vuoto. Perché il cambiamento comincia sempre con una fuga, una fuga che è dirompente, definitiva separazione.”

“Tutto nel respiro della bellezza è in continua mutazione, poiché questa è la sua natura. Una mutazione che ci fa penetrare direttamente nel “fare” della bellezza.”

“Smarrirsi consapevolmente è il primo impegno, la nostra prima vera sfida una volta entrate nell’oltre il confine; smarrirsi e abbandonarsi allo smarrimento. Abbandono è umiltà, l’impulso per la trasfigurazione, il primo dei quattro attributi di energia della consapevolezza necessari per apprendere e gestire ogni atto di magia, di conoscenza. Gli altri tre sono: sobrietà, determinatezza e impeccabilità.”

“La prima volta che mi parlò di ‘fermare il dialogo interiore’ credetti che intendesse dire ‘respingere i pensieri’. Mi invitò a provare, e io mi sforzai di scalciare indietro tutti i pensieri che mi passavano per la mente. Il risultato fu disastroso: più cercavo di tenerli lontani, più i pensieri prendevano consistenza.”

“Sì, un tempo le donne della nostra stirpe erano streghe, non c’è nulla di male ad ammetterlo. Non tormentate megere, praticone o fattucchiere, ma potenti, pericolose viaggiatrici nel lato oscuro dell’oltre confine, e ci hanno tramandato una conoscenza straordinaria.”

 

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