Donne contro il Femminicidio #63: le parole che cambiano il mondo con Alessandra Sorcinelli

Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.

Femminicidio - Photo by Alessandra Sorcinelli
Femminicidio – Photo by Alessandra Sorcinelli

Ho scelto di contattare, per una serie di interviste, varie Donne che si sono distinte nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.

Nelle loro parole, in risposta a mie specifiche domande o nella libertà di definire alcuni lemmi, tutte si sono espresse in una pluralità di voci e sfumature d’opinione, senza mai tradire l’obiettivo primo, ossia una lotta coesa contro la degenerazione della cultura patriarcale che può sfociare nel femminicidio.

Insieme si cambia il mondo. Insieme donne e uomini. Insieme, partendo anche da assunti diversi, ma che condividono il medesimo fine, nell’accoglienza di ogni forma di alterità.

Oggi è il turno, per Donne contro il Femminicidio, di Alessandra Sorcinelli, ideatrice, curatrice e promotrice d’arte e eventi, esperta in studi di genere, sindacalista, poetessa, lettrice espressiva. È ideatrice e promotrice del progetto contro la violenza domestica “Son caduta quella sera”, ha pubblicato due sillogi poetiche a tema sociale: “Avevo sempre le scarpe rosse” e “Elisir di Versi”.

 

Femmina

Femmina, per definizione e Donna, come dal Vocabolario on line Treccani che riporto, credo sia basilare ed esaustivo per capire già a livello della lingua italiana cosa si intenda e sol leggendo quanto riportato si comprenda solo la necessità di una vera reimpostazione culturale e sociale.

Donna /dɔn:a/ s. f. [lat. dŏmĭna "signora, padrona", lat. volg. domna]. –  1. [essere umano adulto di sesso femminile] ≈ ‖ femmina, signora. ↔ uomo. ‖ maschio, signore. ● Espressioni: eufem., buona donna, donna da marciapiede (o di malaffare o di strada o di vita o, eufem., di facili costumi); donna di casa ≈ casalinga, massaia; donna-ragno. 2. (fam.) [donna con cui si ha un rapporto sentimentale: la mia d.] ≈ amata, compagna, fidanzata, innamorata, ragazza. 3. (mest., fam.) [donna che attende a pagamento alle faccende domestiche: d. (di servizio) a ore] ≈ cameriera, colf, collaboratrice domestica, domestica, (lett., scherz.) fantesca, (spreg.) serva. ↔ padrona, signora. 4. (gio.) a. [figura delle carte da gioco] ≈ dama, regina. b. [pezzo del gioco degli scacchi] ≈ regina. □ buona donna, donna da marciapiede (o di malaffare o di strada o di vita o, eufem., di facili costumi) [donna che esercita la prostituzione o che è giudicata simile alle prostitute, anche come epiteto ingiurioso] ≈ (volg.) bagascia, (eufem., non com.) baiadera, (volg.) baldracca, (roman., volg.) battona, (eufem.) bella di notte, (spreg.) cagna, cocotte, (eufem.) cortigiana, (spreg.) donnaccia, (eufem.) donnina allegra, (eufem., disus.) falena, (gerg., non com.) gigolette, (eufem.) lucciola, (non com.) lupa, (merid.) malafemmina, (roman., volg.) marchettara, (lett.) meretrice, (region., volg.) mignotta, (eufem.) mondana, (eufem.) passeggiatrice, (eufem., disus.) peripatetica, prostituta, (lett.) putta, (volg.) puttana, (ragazza) squillo, (lett.) sgualdrina, taccheggiatrice, (volg.) troia, (spreg.) vacca, (region., volg.) zoccola. donna-ragno [artista circense che esegue esercizi di contorsionismo] ≈ contorsionista. 

Fémmina (ant. e poet. fémina) s. f. e agg. [lat. femĭna, della stessa radice di fecundus, quindi propr. «fruttifera»]. – 1. Dal punto di vista biologico si definisce femmina, e si indica col simbolo ♀ l’individuo che produce solo gameti femminili (o macrogameti o uova o ovocellule); negli organismi unicellulari, quello che si trasforma in un macrogamete. In partic., con riferimento alla specie umana: ha due figli, un maschio e una f.; promiscuità tra maschi e femmine. Di animali: l’ultimo nato della capra è una f.; da notarsi i costrutti: la f. della lepre o una lepre f.; aquila maschio e f.; merlo maschio e femmina (con questa funzione, è talora usato il sing. anche se riferito a nome plur.: due pappagalli femmina). 2. Donna adulta: Per lei assai di lieve si comprende Quanto in femmina foco d’amor dura (Dante); Femina è cosa garrula e fallace (T. Tasso). Ma nel linguaggio com. è per lo più spreg.: una f. disonesta; una mala f.; ant., f. di mondo, meretrice; corre sempre dietro alle f.!; analogam., in Dante (Vita Nuova): non ad ogni donna, ma solamente a coloro che sono gentili e che non sono pure femmine (che non sono cioè soltanto, semplicemente femmine); il senso spreg. è anche evidente nei derivati (effeminare) e in prov. come: i fatti sono maschi e le parole sono femmine. In altri casi (anche come agg.), indica la donna che possiede in grado notevole le doti fisiche, fisiologiche e psicologiche che la rendono desiderabile all’uomo, e che sa farle valere per rendersi attraente: una donna veramente femmina. Nell’uso ant. si distingueva tra f. e donna, indicandosi col primo termine genericam. il sesso, col secondo la donna di alta condizione (corrispondente all’odierno signora); donde l’accostamento o la contrapposizione delle due parole: con la figliuola e con altre femine e donne (Boccaccio). 3. fig. a. Di due oggetti complementari fatti in modo che l’uno entri nell’altro, è detto femmina quello destinato a ricevere l’altro (a sua volta detto maschio): muro a pietre maschio e f.; la f. della vite; analogam., chiave f., quella a cannello cavo. b. agg. In botanica, qualifica che si dà ad alcune piante per indicarne particolari aspetti o varietà: felce f., sughero femmina (v. felce; sughero, n. 1 a). ◆ Dim. O spreg. femminèlla (per accezioni partic., v. la voce), femminétta, femminùccia (quest’ultimo anche in riferimento a uomo o ragazzo timido, debole, irresoluto); pegg. femminàccia.

 

Femminismo

Alessandra Sorcinelli
Alessandra Sorcinelli

Movimenti di donne necessari e in continua evoluzione che mirano alla parità di genere alle giuste e pari opportunità in ogni secolo in ogni epoca. Se oggi ha un senso? Ovvio che la risposta è positiva. Purtroppo. Ovvero urge coerenza, compattezza e indignazione ostante volta al cambiamento. Il rispetto è ancora lontano la parità solo forse sulla carta. In molti casi solo una mera norma programmatica. Nonostante normative e crescita culturale. Ancora non basta. Quindi son favorevole ad una concreta e costante vigilanza e richiesta. La giusta frontiera sarebbe un movimento femminista maschile mondiale.

 

Femminicidio

Una realtà che coabita in seno al reato dell’omicidio normato e sanzionato dal codice penale. Fattispecie delittuosa che matura e viene perpetrata con modalità tecniche diverse ma tutte accomunate dalla stessa ratio. La mancanza di rispetto e di libertà decisionale di un uomo verso una donna. Esperti mondiali lo trattano analizzano sezionano. Doveroso e improcrastinabile introdurlo come autonomo reato.

 

Educazione sentimentale

Necessaria come l’aria e l’acqua e il latte materno. Anzi, da assimilare tramite il cordone, dal grembo materno. In un percorso sociale culturale educativo ad ogni livello famiglia scuola società. Materia di insegnamento fintanto che non penetra, coadiuvato da azioni e gesti corollario. Forse, dall’applicazione pratica e teorica, scaturisce il senso del rispetto e della parità. Il senso dell’amare per amare e non per possedere.

 

Written by Emma Fenu

 

Info

Rubrica Donne contro il Femminicidio

Rubrica Uomini contro il Femminicidio

 

2 pensieri su “Donne contro il Femminicidio #63: le parole che cambiano il mondo con Alessandra Sorcinelli

  1. Violenza

    Queste parole sono per le donne violentate.
    Senza un perché.
    Non avete fatto niente.
    Non avete ammazzato nessuno.
    Le vostre urla non servono a niente.
    Non potete difendervi da questi uomini. Si comportano peggio delle bestie.
    Se ne approfittano di voi.
    Non potete immaginare che cosa si
    nasconde dietro un uomo per bene.
    Immaginate un principe azzurro.
    Immaginate come se foste in una bellissima favola a lieto fine.
    Non basta conoscere una persona che si nasconde dietro ad una maschera.
    All’improvviso si trasforma in un essere malvagio.
    Mi si stringe il cuore che certa gente abusa delle donne che non si sanno difendere.
    Non ci sono eroi che vi proteggono.
    I vostri sentimenti non hanno un valore mentre siete nelle loro mani.
    Non c’è un Dio che nel vedere queste cose mostri pietà verso di voi.
    Unica arma è la legge ma non basta.
    Questi uomini criminali sono sempre lasciati liberi
    Avete sempre più paura.
    Avete ragione.

              Bonsignori Pablo Giovanni

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