“Come ordinare una biblioteca” di Roberto Calasso: il libro esige un contatto fisico
“Ho sempre diffidato di quelli che vogliono conservare i libri intatti, senza alcun segno d’uso. Sono cattivi lettori.” – Roberto Calasso
Ho trovato una grande consolazione e una grande empatia nel leggere il libello di Roberto Calasso Come ordinare una biblioteca, edito da Adelphi la scorsa estate.
Roberto Calasso non ha bisogno di presentazione e nemmeno la sua casa editrice, esempio di resistenza di fronte all’emergere delle nuove fusioni editoriali.
Questo libretto di centoventisei pagine è diviso in quattro saggi di cui il primo riprende il titolo generale; il secondo invece si intitola “Gli anni delle riviste”, il terzo “La nascita della recensione” e il quarto “Come ordinare una libreria”.
Il percorso idealmente, quindi, parte dal luogo per eccellenza dei libri, a livello pubblico, per arrivare alla librerie passando per le riviste e le recensioni, strumenti cioè che con i libri hanno a che fare.
La domanda iniziale “come ordinare una biblioteca” trova una possibile risposta nel modello della biblioteca di Aby Warburg, famosa per l’accostamento dei libri fra loro in qualche modi collegati: si tratta del principio del buon vicino.
Infatti scrive Calasso: “Un ordine perfetto è impossibile, semplicemente perché c’è l’entropia. Ma senza ordine non si vive. Con i libri, occorre trovare una via tra queste”.
Mettere vicini libri che stanno bene insieme risponde all’idea per cui “ogni lettore vero segue un filo […] Ogni volta che apre un libro riprende in mano quel filo e lo complica, imbroglia, scioglie, annoda, allunga”.
E infatti nella biblioteca di Warburg, “inaugurata nel 1926 […] l’ordine dei libri seguiva un criterio sorprendente, la cui formula può essere aforisticamente definita come un tentativo di riprodurre in un luogo l’intelaiatura del pensiero di Warburg stesso”.
Analogamente a quello della famosa istituzione di Amburgo, l’ordine delle librerie va continuamente modificato in quanto “il libro, come il cucchiaio, appartiene a quegli oggetti che vengono inventati una volta per tutte” e ciononostante risultano “passibili di innumerevoli variazioni”.
Siffatto principio dovrebbe ispirare anche quello delle librerie perché consentirebbe al lettore di scoprire, tra i buoni vicini, libri insospettati mentre magari ne cerca altri.
Analogamente i librai, per resistere alla concorrenza di ebook e Amazon, dovrebbero mettere insieme i libri degli “Autori”, confinando altrove i libri non buoni ma che, potenzialmente, vendono.
Il libro, infatti, è un oggetto fisico ed esige un contatto reale fra acquirente e venditore; il libro di valore, inoltre, non è la novità ma il libro ormai acquisito come valido dai lettori.
Con questi e molti altri spunti Calasso fornisce dei consigli per ordinare i libri in modo che essi siano al centro del un percorso culturale multiculturale e multidisciplinare che consenta di vederli come “essere autonomi” e in grado di bastarci senza l’aggiunta di altro che non sia “una tazza di tè o di caffè”.
Ecco perché le librerie devono essere accoglienti sì, ma non per questo dispersive, ossia dotate di altri articoli. Sia in biblioteca che in libreria che a casa propria, quindi, deve essere garantito l’incontro d’amore, intimo e fisico, tra libro e lettore.
Buone letture e ad maiora!
Written by Filomena Gagliardi
Bibliografia
Roberto Calasso, Come ordinare una biblioteca, Adelphi, Milano 2020, 126 pp. 14 euro