I festival più spaventosi al mondo: scopriamoli insieme
Halloween è sicuramente l’evento spettrale più famoso, ma in tutto il mondo si celebrano numerosi festival altrettanto “spaventosi”.
Spettri, fantasmi, creature mostruose e inquietanti sono i protagonisti di molte celebrazioni in tutto il pianeta e non solo della festa di Halloween. Quali sono i festival più spaventosi in circolazione?
Il casinó online di Betway ha stilato a tal proposito un’affascinante e approfondita guida ai festival più spettrali al mondo.
Innumerevoli gli esempi, come la spettacolare parata di Stonehaven in Scozia, dove si festeggia il Capodanno sfilando per le strade e facendo roteare sfere di fuoco intorno alla testa o l’antico rituale di Famadihana in Madagascar, durante il quale i corpi dei morti vengono riesumati e omaggiati con delle offerte.
Nella guida, pubblicata da L’Insider, per approfondire le usanze e le tradizioni più spaventose di un Paese, come la Danza della Morte che si svolge il Giovedì Santo di ogni anno a Verges in Spagna, basta cliccarci sopra.
Bulgaria: Surva Festival di Pernik
A Pernik, in Bulgaria, verso la fine di gennaio o l’inizio di febbraio ha luogo il Surva Festival di Pernik, una cittadina a 30 km da Sofia. I grandi protagonisti di questo rituale sono i Kukeri, letteralmente “incappucciati”, danzatori che con i loro balli scacciano gli spiriti maligni, indossando costumi e copricapi terrificanti e sgargianti.
Ogni colore dei costumi ha un preciso significato: rosso indica fertilità, fuoco e sole, nero terra, bianco acqua e luce.
I Kukeri presentano inoltre sulla cintura dei campanacci che hanno lo scopo di spaventare non solo gli spiriti malvagi, ma anche l’inverno e il freddo, portando la primavera e una nuova vita, un nuovo inizio.
Si tratta di una tradizione familiare propria del folklore bulgaro che attrae gente del posto, ma anche numerosi turisti incuriositi da danze e rappresentazioni. Una volta si travestivano solamente gli uomini, mentre oggi possono prendervi parte anche donne e bambini con costumi che hanno confezionato di persona o ereditato dalla famiglia.
Le danze e i riti traggono origine dalle cerimonie agrarie dei Traci legate al culto di Dioniso, cui gli antichi riconducevano tutti gli istinti incontrollabili propri del mondo naturale.
Nel 2015 l’Unesco ha dichiarato i Kukeri e le celebrazioni a essi legati patrimonio dell’umanità.
Messico: Día de los Muertos
In Messico nei giorni di Ognissanti e dei Morti si celebra il Día de los Muertos, un’ode all’aldilà che ci ricorda che la morte non è qualcosa da temere.
Si tratta di un omaggio ai componenti della famiglia che non ci sono più, una celebrazione di origine precolombiana in cui si organizzano feste e sfilate in un’atmosfera gioiosa.
Per le culture pre-ispaniche la morte era una fase naturale nel lungo continuum della vita: i morti erano ancora membri della comunità, tenuti in vita nella memoria e nello spirito, che durante questa celebrazione ritornavano sulla Terra.
I Maya e gli Aztechi ritenevano infatti che l’ordine cosmico fosse basato su un continuo alternarsi di vita e morte.
Durante il Día de los Muertos per guidare le anime dei defunti verso l’altare di famiglia, dove i cari hanno deposto le proprie offerte, si cospargono petali di Chempasùchil, fiori prevalentemente di colore giallo o arancione.
Secondo la leggenda le anime percepiscono l’odore del fiore e, seguendo la scia, riescono a tornare a casa per l’occasione. Tra le offerte sui coloratissimi altari si possono trovare anche i “calaveras”, ovvero caramelle a forma di teschio, il “Pan de muertos”, dolce tipico della festa cosparso di zucchero e simile alle ossa di un teschio, candele, un bicchiere d’acqua per dissetare i defunti e il sale, simbolo di protezione.
Austria: i Krampus
Si tratta di un’usanza molto sentita non solo in Austria, ma anche in Alto Adige e nel sud della Germania. La tradizione vuole che i Krampus, diavoli vestiti di pelle di pecora che indossano maschere demoniache, arrivino nella notte del 5 dicembre per punire i bambini che si sono comportati male.
Si contrappongono a San Nicolò, che nella stessa notte porta doni ai bambini buoni. Ad anticipare il loro arrivo è il suono dei campanacci che portano legati alla vita.