“Se scorre il sangue” di Stephen King: una narrazione da brivido

King è il mio scrittore preferito, nonostante ciò, ho sufficiente onestà intellettuale per ammettere quando, anche lui, ha fatto dei buchi nell’acqua.

Se scorre il sangue
Se scorre il sangue

Negli ultimi anni qualche libro che non mi ha convinto, o che non mi è piaciuto del tutto, c’è stato.

Non è il caso di questa sua ultima fatica, dove ho ritrovato il King dei vecchi tempi: il narratore, l’imbonitore di parole.

Se scorre il sangue prende spunto da un detto giornalistico, dove un articolo, laddove c’è violenza, fa notizia, vende di più.

Il libro è formato da quattro racconti lunghi, addentriamoci di pochi passi in ognuno di loro: Il telefono del signor Harrigan, una narrazione da brivido. Scritto in prima persona dal giovane protagonista, racconta della sua amicizia e collaborazione col vecchio Harrigan, fino alla sua morte, e oltre. Infatti, il ragazzo gli mette nella bara il telefonino al quale il vecchio si era molto dedicato negli ultimi tempi e scopre che questo funziona ancora.

La vita di Chuck, dei quattro, è quello che mi è piaciuto di meno, anche perché ho faticato a comprenderne un poco la cronologia. Anche se ha dei tratti interessanti.

Un giorno appaiono questi cartelloni dove vi si trova scritto: “39 Splendidi anni! Grazie, Chuck!” Da quel momento si viene catapultati nella vita di questo personaggio, in fasi e date diverse.

Se scorre il sangue l’ho amato. Anche perché ho ritrovato una protagonista già apparsa nei romanzi della trilogia di Mr. Mercedes: Holly Gibney, la giovane detective. Chi segue King sa di cosa parlo, per chi non ne è a conoscenza sono tre romanzi dove c’è uno strano omicida quale protagonista. Insieme a lei ho ritrovato anche Jerome e la sorella Barbara.

Dovete sapere che, nei romanzi di King, ci si affeziona ad alcuni personaggi e, quando li si ritrova, è un po’ come organizzare una riunione di famiglia e scoprire chi ha fatto cosa, cosa è accaduto a chi… insomma, proprio come se fossero persone che vivono e seguitano nel loro percorso.

Come se non fossero figurine prigioniere di un foglio di carta.

Holly è stata protagonista anche di The Outsider, un altro romanzo recente. E anche qui, in questo racconto, si trova ad affrontare un altro Outsider, e riesce a riconoscerlo proprio perché ha già avuto a che fare con queste forme di vita paranormali.

Outsider potremmo tradurlo come fuori dagli schemi, in realtà è fuori dall’umanità. Sono creature che sanno modificare il loro aspetto e che vivono per fare del male. Quello che ci viene presentato qui fa il giornalista ed è sempre presente quando accade qualche fatto di sangue, perché il suo nutrimento è la sofferenza della gente.

Il quarto e ultimo racconto Ratto è abbastanza surreale, ma interessante dal punto di vista narrativo. Narra di uno scrittore che sta uscendo da un vero e proprio esaurimento dato dal famoso blocco dello scrittore. Gli arriva una “genialata” e decide di lasciare la famiglia per almeno una settimana, per dedicarsi alla sua idea. Raggiunge così un vecchio capanno che era appartenuto al padre.

Stephen King
Stephen King

Qui troverà un amico davvero insolito e sottoscriverà una sorta di patto “faustiano”.

Il libro è scritto in modo da catturare il lettore e di trascinarlo con sé fino alla fine, sia che il racconto sia tranquillo, sia quando ci si trova a correre su delle rapide.

Lo si legge in fretta, si gode di ogni parola, di ogni scena.

In fondo al libro troviamo, come sempre, la nota dell’autore, ovvero la lettera che King dedica al suo Fedele Lettore e ai vari collaboratori.

Ha cercato di spiegare da dove sono sbucate le idee per questi racconti, ma la realtà è che, lo sa lui e lo so io nel mio piccolo, perché anche io scrivo e per esperienza personale so che così è; che le idee arrivano e, spesso, non si sa da dove siano uscite.

La fortuna, è che escano e che gli escano così maledettamente bene.

 

Written by Miriam Ballerini 

 

Bibliografia

Stephen King, Se scorre il sangue, Sperling & Kupfer, 2020, Pagg. 501, €21,90

 

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