“Alla mia nazione” poesia di Pier Paolo Pasolini: milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
Di seguito si potrà leggere la poesia intitolata “Alla mia nazione” di Pier Paolo Pasolini ed una breve biografia del poeta, regista e scrittore.
“Alla mia nazione”
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo del 1922 e muore a Roma assassinato il 2 novembre del 1975. Conosciuto come poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista, Pasolini è considerato tra i più grandi artisti e intellettuali del XX secolo.
Suo bisnonno, Pier Desiderio Pasolini, padre di suo nonno paterno Argobasto Pasolini, fu senatore del Regno nella XVI legislatura. Antica famiglia nobiliare ravennate i Pasolini dall’Onda avevano il vizio del gioco d’azzardo ed a causa di questa “passione” sia il nonno Argobasto sia il padre Carlo Alberto portarono la famiglia alla rovina economica.
Nella notte del 2 novembre 1975 il poeta Pier Paolo Pasolini, a soli di 53 anni, è stato brutalmente ucciso, venendo percosso e successivamente travolto dalla sua stessa auto nei pressi della spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, una conosciuta località del comune di Roma.
Pasolini iniziò a collaborare a “Vie nuove” nel 1960, durante questo periodo scrisse le bozze del libro di saggi “Passione e ideologia” ed i versi de “La religione del mio tempo”.
Da questa raccolta, molto apprezzata dall’amico e poeta Franco Fortini, è stata tratta la poesia presentata “Alla mia nazione” che tratta dell’omologazione del neo-capitalismo, della desistenza rivoluzionaria e del conseguente vuoto esistenziale.
Bibliografia
Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo, Garzanti, 1961, Milano
Info
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