Donne contro il Femminicidio #61: le parole che cambiano il mondo con Miriam Ballerini
Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.
Ho scelto di contattare, per una serie di interviste, varie Donne che si sono distinte nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.
Nelle loro parole, in risposta a mie specifiche domande o nella libertà di definire alcuni lemmi, tutte si sono espresse in una pluralità di voci e sfumature d’opinione, senza mai tradire l’obiettivo primo, ossia una lotta coesa contro la degenerazione della cultura patriarcale che può sfociare nel femminicidio.
Insieme si cambia il mondo. Insieme donne e uomini. Insieme, partendo anche da assunti diversi, ma che condividono il medesimo fine, nell’accoglienza di ogni forma di alterità.
Oggi è il turno, per Donne contro il Femminicidio, di Miriam Ballerini, scrittrice di narrativa sociale, insegnante di scrittura creativa e redattrice di Insubria Critica. Al suo attivo otto romanzi e moltissime pubblicazioni su varie antologie. È iscritta alla SIAE e nell’albo degli scrittori italiani ed europei. Collabora con gli ospizi Vallardi di Appiano G. e Villaggio amico di Gerenzano e con la casa famiglia Il ciliegio di Vertemate.
Femmina
Le donne hanno una grande forza: sanno coprire tanti ruoli, tutti diversi. Sono spesso madri, casalinghe, donne lavoratrici. Sono un po’ come dei giocolieri che reggono tante palline, cercando di mantenere al meglio tutte queste incombenze. Viviamo in un momento in cui, finalmente, la donna può esprimere tutta se stessa, la propria femminilità, il proprio essere; è libera di scegliere se essere madre, se formare una famiglia, se lavorare o occuparsi della casa. Mentre, fino a qualche anno addietro, la femminilità era legata al ruolo di madre e di angelo del focolare. I tempi cambiano, non è più il sottostare a dei ruoli preconfezionati quel che sottolinea la femminilità.
Femminismo
È un tipo di lotta sorta per combattere le differenze sociali, economiche e politiche, ad esempio la preclusione a certi lavori, oppure, a pari mansione, la differenza di stipendio fra uomo e donna.
È un termine coniato ad hoc. Dato il numero sempre crescente dei crimini perpetrati nei confronti delle donne da parte di conviventi, mariti, fidanzati… da non confondere con l’omicidio che, più semplicemente, coinvolga una donna. Nella maggior parte dei casi assistiamo a una escalation di azioni lesive, psicologiche o fisiche, nei confronti della propria compagna. Atti che, purtroppo, quasi sempre sfociano nella morte della stessa. Nonostante l’inasprimento delle pene, il fenomeno ha una grave evidenza: il soggetto che intende uccidere la propria donna, non ha alcuna remora a farlo. Spesso è lo stesso femminicida a costituirsi, oppure a togliersi la vita. Quindi, il deterrente, a mio modesto avviso, lo si può ottenere solo con l’ultima di questa serie di parole: l’educazione sentimentale.
Educazione Sentimentale
A mio parere, bisogna cominciare dalle scuole e dalla famiglia: insegnare ai nostri ragazzi che le persone non si usano, si rispettano. Mostrare cosa sia l’empatia verso gli altri. Mi occupo di queste tematiche, dal momento che scrivo di narrativa sociale. Pertanto ho anche parlato di femminicidio, cercando di trovare risposte propositive nel mio romanzo “Come impronte nella neve”.
Tutti questi termini che mi sono stati sottoposti meritano attenzione. Così come la meritano i loro esatti opposti. Essere dalla parte delle donne, quando queste vengono vessate, non significa, perlomeno per quanto mi riguarda, essere contro gli uomini e quanto loro rappresentano. Le nostre identità si completano e si arricchiscono anche grazie le nostre differenze.
Written by Emma Fenu
Info
Rubrica Donne contro il Femminicidio
Rubrica Uomini contro il Femminicidio
Info
8 marzo 2021
ecco puntuale è tornato l’8 marzo
il giorno della donna
quando si deve magnificarne le virtù
esaltarne le capacità sopportarne i difetti…
un giorno in cui l’uomo è buono,
comprensivo fa mostra di saper amare
anche le donne più fragili
e persino apprezzare l’altra metà del cielo
ma domani? in questi tempi chiusi
tornerà il quotidiano modo
di non saper accettare e capire
le sue esigenze di donna…
ci saranno sempre uomini
che sanno solo comprare
o vendere la merce donne
che le considerano cosa mia
inalienabile se non con la morte
che le batteranno abitualmente
per confermarne il possesso…
ci saranno sempre maschi stupidi e arroganti
con la virilità al posto del cervello
e la smania di dominio innata
gratificata dalla cultura del potere
che pretenderanno sesso come una collezione…
e ci saranno sempre, uomini solo di nome
gonfi di un ego smisurato ma belve feroci di fatto
incapaci di sensibilità e confronto
che oseranno ahimè violare e uccidere
la loro stessa origine