Tramedautore 2019: “Volver” di Giuseppe Provinzano
“Povero tannito,
puzzi come tutti gli italiani!”– Don Maurizio a Nico
Quest’anno Tramedautore dedica un focus alla drammaturgia siciliana con tre spettacoli molto diversi tra di loro – Volver di Giuseppe Provinzano, Storia di Giulietta di Beatrice Monroy e La Veglia di Rosario Palazzolo – ma accomunati dalla prospettiva di ribaltare il punto di vista consueto.
Volver parla dell’emigrazione italiana, e in particolare siciliana, in Argentina conseguenza (anche) del tremendo terremoto che ha colpito Messina il 28 dicembre 1908, raccontato magistralmente da Carlo Lizzani, Citto Maselli, Nino Russo e Ugo Gregoretti in Scossa un film storico, di denuncia e insieme visionario e anticipatorio di cosa sarebbe diventata poi l’Italia.
Corpi sdraiati sul palco che dormono (il terremoto è avvenuto alle 5,47 di notte) con sottofondo dello sciabordio delle onde e dei versi dei gabbiani sintetizzano da subito la trama dello spettacolo: sul palco un’unica cornice di luci gialla come una fotografia che gli attori scavalcano agevolmente o con gesti lenti ed ondivaghi, barriera tra diversi mondi.
La prima parte, mischiando italiano e dialetto, tra nenie e processioni ci mostra il paesino come “morti che camminano” e per questo tutti i giovani decidono di emigrare insieme. In particolare seguiamo le vicende di Nico e Rosetta, due fratelli che lasciano i vecchi (madre e nonni, il padre è morto) per andare in un “posto migliore” mai neppure sentito nominare: l’Argentina, appunto.
Superati in qualche modo la confusione e gli ostacoli del porto di Palermo (documenti, visti, ispezioni corporali, mazzette e molestie sessuali per Rosetta, “pedaggio” per poter accedere alla nave) tra un aiuto cuoco che si improvvisa “passeur” e valigie di cartone che contengono sogni, rimpianti e sensazioni in 30 giorni di navigazione arrivano a Buenos Aires.
Appena sbarcano, diventano clandestini e iniziano ad inserirsi grazie ad “amici di amici di parenti”: frequentano le sagre visto che si festeggiano gli stessi santi ed incontrano così Don Maurizio che dà loro lavoro ed amicizia… almeno finché Nico non “osa” corteggiare Penelope, sorella di Don Maurizio.
E qui parte una girandola di riferimenti cinematografici (divertente e coreografico il duello stile western tra Nico e Don Maurizio e il siparietto del gioco acchiappabandiera) e musicali (lezioni di tango, chacarera e riferimenti agli ambienti di Buenos Aires) ma quando Nico porta Penelope in una milonga piena di italiani diventa “troppo”: “troppo integrato”.
Nel frattempo le lettere sgrammaticate della madre su “Mussolino” rivelano una realtà profondamente cambiata: “si lasciano le porte aperte, c’è acqua nelle fontane” ma soprattutto Zio Nicola è diventato podestà!
Così al grido di “prima gli italiani” (ricorda qualcosa?!?) viene chiesto agli emigranti di tornare promettendo terra e casa. E sulle note di Volver, canzone che dà il titolo allo spettacolo ci si chiede: “Che fare?”.
Volver è stato presentato al Festival Tramedautore 2019 venerdì 20 settembre presso il Piccolo Teatro Grassi di Milano
Scritto e diretto: Giuseppe Provinzano
Cast: Bandiougou Diawara, Alexsia Edman, Hajar Lahman, Gian Matteo Marie, Junaky Md Abdur, Bright Onyesue, Andrea Sapienza
Laboratorio Permanente Amuni: (rivolto a migranti, richiedenti asilo e italiani di seconda generazione): Maria Bevilacqua, Rossella Guarnieri, Yousef Jaralla, Giuseppe Provinzano, Luigi Rausa
Scene: Pablo Subercaseaux
Luci: Gabriele Guagliara
Produzione: Babel Crew con il sostegno di Spazio Franco
Spettacolo vincitore MigrArti 2018; spettacolo vincitore Premio alle Arti sceniche Dante Cappelletti XI edizione
Written by Monica Macchi