“Evelina” di Fanny Burney: un carteggio tra una giovanissima donna e il suo mentore

“L’eroina di queste memorie, giovane, ingenua, inesperta, non è Nessun Mostro perfetto che il mondo non ha mai conosciuto ma figlia della natura e di una natura nella sua veste più semplice.”

Evelina di Fanny Burney - Photo by Tiziana Topa
Evelina di Fanny Burney – Photo by Tiziana Topa

Cosi Fanny Burney, nella prefazione in forma anonima del suo manoscritto, presenta la propria creatura, che dà il titolo all’opera.

Evelina (Fazi Editore, 2019, pp. 544, trad. di Chiara Vatteroni) di Frances Burney, nota come Fanny, scrittrice inglese nata nel 1752, è un romanzo epistolare strutturato come un carteggio principalmente tra la giovanissima protagonista e il suo mentore, il reverendo Mr. Villars, ma anche con altri personaggi attori della vicenda.

Evelina ha diciassette anni ed è orfana di madre, che è morta quando la piccola aveva solo pochi mesi, e non ha mai conosciuto il padre, che aveva ripudiato la moglie. Ciononostante, Evelina cresce serena sotto l’ala protettiva di Mr. Villars, che la educa ai valori dell’umiltà e del decoro, della morigeratezza e dell’onestà. La giovane viene introdotta in società a Londra da alcuni amici. Nel corso di una festa da ballo, Evelina conosce il nobile Lord Orville e ne rimane subito conquistata.

La sua conversazione era intelligente e spiritosa; l’aspetto e i modi nobili e aperti; il contegno gentile, sollecito e infinitamente affascinante; la sua persona è tutta eleganza e il viso è il più animato ed espressivo che abbia mai visto.”

Evelina ha modo di incontrare di nuovo il giovane che, a sua volta, è sempre più attratto dalle virtù della ragazza. Dopo un iniziale sconcerto suscitato nell’uomo dai modi acerbi e inesperti di Evelina, Lord Orville sentirà battere il suo cuore sempre più forte fino a chiederla in moglie.

La vicenda sentimentale di Evelina e del suo Lord si intreccia con quella del riconoscimento della ragazza da parte del padre naturale, sir John Belmont. Su questo fronte la Burney ci sorprende con numerosi colpi di scena. Nella controversa storia tra padre e figlia niente è come sembra; l’indifferenza dell’uomo è dovuta a una certezza tanto granitica quanto erronea; la freddezza è l’altra faccia di una falsa verità. Ma la Verità, la sola e autentica, vincerà lasciandoci stupiti.

Evelina è anche un romanzo di formazione; la protagonista all’inizio è un’adolescente ingenua e timida che viene dalla campagna e che possiede una sola ricchezza: gli insegnamenti dell’amato Mr. Villars.

Frances Fanny Burney by Edward Francisco Burney - 1784
Frances Fanny Burney by Edward Francisco Burney – 1784

Vive i turbamenti della sua età, le ansie d’amore e le paure. L’esperienza cittadina, il confronto con il mondo, con tutto il mondo, anche con la parte meno edificante, la fanno crescere e diventare una giovane donna aperta alla responsabilità sociale e alla frequentazione del bel mondo. Ma soprattutto Evelina diventa matura e consapevole della propria forza. È una forza, la sua, che non deriva dalla capacità di sopraffazione ma da una gentile fermezza che è in grado di disarmare il malintenzionato di turno.

Evelina è una figura quasi agiografica, una campionessa di virtù; non prova rancore ma solo pietà per chi la offende e proprio questa saggezza del vivere le guadagna il rispetto anche delle canaglie che incontra. Come luce che dissipa le tenebre, Evelina riesce a far emergere il buono che c’è in ognuno.

L’umanità presentata dalla Burney si divide in due blocchi simmetrici: i cultori della saggezza e delle buone maniere e coloro che disprezzano e deridono tali valori.

La Burney scrive con sagacia e levità; la sua penna è leggera come la cipria delle dame ma sa essere uno scudiscio che castigat ridendo mores, fustiga con l’ironia, a volte addirittura con accenti comici, il malcostume della propria epoca, l’ipocrisia, l’affettazione.

Ritrarre personaggi presi dalla natura, benché non dalla vita, e far emergere i costumi del tempo è il fine che si propongono le lettere che seguono.”

Con Evelina Fanny Burney si pone come la capostipite di quel filone narrativo che annovera Jane Austen, la quale non fa mistero che il titolo del suo romanzo Orgoglio e pregiudizio sia stato ispirato proprio da quelle pagine.

 

Written by Tiziana Topa

 

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