Selfie & Told: Marco Costa racconta il primo EP “Ora”
“Tu che ne sai di me/ io le rompo le tue regole/ faccio finta di comprenderle per/ stare zitto finché posso/ per poi sbattertele addosso/ ma tu/ non te ne frega niente/ perché pensi di essere speciale/ ma sei solo un po’ di cenere/ in mezzo a queste nuvole/ in mezzo a queste nuvole// […]” – “Sabbia e Nuvole”
Ciao Oubliette e lettori, sono Marco Costa nasco nel 1991 a Pietrasanta in una famiglia di musicisti dove il nonno già in età infantile mi teneva sulle sue gambe mentre suonava la sua batteria.
Fin da subito ho scoperto la mia passione per la black music e tutte le sfumature che la riguardano.
Diciamo che ho sempre avuto un’anima soul e per questo ho cercato di sperimentare e mescolare il tutto con la mia lingua che è quella italiana.
Questo lavoro ha avuto inizio durante il mio trasferimento dalla Versilia a Roma, ed è esattamente una foto musicale di quello che ho vissuto in quel momento. Il mio spostamento ha segnato per me un nuovo inizio pieno di stimoli e che mi ha permesso di conoscere persone incredibili con cui si è creata la mia Crew, chiamatasi anche ChickenCrew.
Il mio primo singolo che mi ha fatto entrare nel mondo dei Digital Stores è uscito il 29 marzo 2019. Si intitola “Back Around”, un misto tra groove ed elettronica, con il quale ho cercato di comunicare “Eccomi sono tornato e sono pronto a farvi vedere chi sono”.
Dal 10 maggio è fuori il mio primo Ep in italiano dal titolo “Ora” di cui parlerò sicuramente qua sotto con un intervistatore d’eccezione per la rubrica Selfie & Told.
M.C.: Ciao Marco, sarò proprio io il tuo intervistatore di oggi. Te stesso.
Marco Costa: Ti dico subito che ti conosco molto bene e sei un gran chiacchierone, quindi per favore dato che possiamo gestircela inter nos, cerca di non fare macello. Allora, possiamo cominciare…
M.C.: Ti piace parlare di te stesso?
Marco Costa: No, diciamo che mi riesce un po’ difficile, ma dato che dovrò parlare di me stesso con me credo di riuscirci. Mi è molto più facile esprimermi con la mia musica, infatti dentro i miei testi troverete molto più su di me di quanto possa raccontarvi io a parole.
M.C.: Quali sono gli artisti a cui ti inspiri?
Marco Costa: Sicuramente Michael Jackson è stato un bel punto di riferimento per l’evolversi della mia personalità artistica, ritenendolo uno degli artisti più completi della storia, ma anche artisti come Stevie Wonder, Al jarreau, Sting, Zappa, Anderson Paak e cantautori italiani primo su tutti Pino Daniele. Le mie influenze come avete potuto leggere sono veramente variegate, perché diciamoci la verità, la musica è bella tutta e bisogna prendere e apprendere da qualsiasi genere. Non bisogna mai ragionare a compartimenti stagni perché la musica è l’espressione più intima della libertà e della condivisione, quindi più ci metti dentro le tue esperienze e le tue sfumature e più risulterà genuina e personale.
M.C.: Ho letto che hai partecipato a The Voice of Italy nel 2014 vuoi raccontarci un po’ della tua esperienza?
Marco Costa: No!!! Aspettavo questo momento da un po’. Fino a adesso in tutte le interviste mi hanno chiesto del programma e finalmente adesso che sono io a dettare le regole posso farla finita! Scusate mi sono bruciato una domanda, ma volevo troppo farlo. (smile) Ricomponiamoci!!!
M.C.: Di che cosa parla il tuo primo Ep?
Marco Costa: LʼEp parla di passione, desideri, riflessioni e amore per la bellezza, ma è anche una presa di coscienza di quello che ci circonda, nel bene e nel male. Mi piace molto vivere quello che mi circonda perché penso che la vita vada vissuta a pieno senza farsi troppi problemi. Anche gli sbagli possono portarti a qualcosa di buono nel tuo futuro. Tutto ti insegna, ma se non lo vivi non imparerai mai nulla, ma lo saprai per sentito dire.
M.C.: Mi spieghi un po’ una cosa? In uno dei tuoi ritornelli dici sempre “La voglio ora, la voglio e basta” ecc ecc..
Marco Costa: Ma cos’è che vuoi?? Eeeeeeeeehhh beh, questo lo lascio alla vostra fervida immaginazione… C’è sempre voglia di qualcosa, chi di un gelato, chi di un po’ di compagnia, beh io quel giorno avevo proprio voglia di…
M.C.: Ho letto qua sopra Chicken crew. Innanzitutto che cos’è? Chi sono i membri? (sembra che sto parlando di una setta). E il perché di questo nome.
Marco Costa: La Chicken Crew è in breve la mia band, ma in termini più ampi è anche la famiglia con cui sono riuscito a realizzare il mio progetto e alla quale do un grandissimo valore. La Crew è nata a Roma e ne fanno parte persone che già erano nella mia vita e nuove, che mi hanno fatto sentire dal primo momento come se fossi a casa. È composta in primis da Alessandro Pollio e Benjamin Ventura alle tastiere, che mi hanno aiutato anche nella fase embrionale dei pezzi (ore ed ore passate in cambretta tra suoni e beat), Lorenzo Cavazzini alla chitarra il quale è stato sempre al mio fianco anche molto prima del mio trasferimento, poi abbiamo Davide Savarese alle batteria e Stefano Rossi al basso con i quali ho arrangiato e portato il tutto in studio dando all’Ep un sapore più live dato il mio attaccamento ai concerti dal vivo. Il nome viene da un soprannome datomi in Toscana, “Il Gallo”, non chiedetemi il perché, perché non lo ricordo. Quello che ricordo è che io chiamo galline le persone che mi stanno vicino (non è un modo dispregiativo ma amichevole), però nel mio trasferimento a Roma si é trasformato in “Er Gallina” o “Er Gallo” se vi piace di più.
M.C.: Siamo arrivati alla fine, spero di non avervi annoiato e direi che possiamo concludere così. Il tuo futuro?
Marco Costa: Per prima cosa ho tanta voglia di suonare, quindi presto mi troverete sul palco!!! Per quanto riguarda il futuro, non voglio pensarci troppo perché mi piace circondarmi dalle emozioni che sto vivendo adesso e spero di poter raccogliere quello che sto facendo nel presente. Continuerò sicuramente a scrivere perché ho davvero tante cose che mi frullano per la testa e non vedo l’ora di condividerle con chi vorrà ascoltare.
Grazie per avermi ascoltato Marco, è stato davvero divertente parlare con te!
Alla prossima! Yoooooo!
“Come i tuoi passi leggeri come oggi come ieri/ Non sei mai stanca di amare ci passeresti le ore/ Sei come un paesaggio torno più lo addrizzi e più è storto/ Passami un po’ di acqua e sale/ così la pressione sale// la pressione sale/ la pressione sale// […]” – “Ora”
Written by Marco Costa
Info