La Striscia del Maestro Carlo Sciarrelli: il mitico elenco dei 138 progetti di barche a vela ed a motore

“Una barca è bella quando esprime al massimo le qualità del suo tipo. C’è bellezza nello yacht a vela, c’è bellezza in un peschereccio, c’è bellezza in un motoscafo o in una nave mercantile.”Carlo Sciarrelli, Lo Yacht: origine ed evoluzione del veliero da diporto

Carlo Sciarrelli
Carlo Sciarrelli

Carlo Sciarrelli è nato a Trieste nel 1934. Figlio di un ferroviere e lui stesso dipendente delle Ferrovie dello Stato, il suo nome è indissolubilmente legato ai 138 progetti e alle (si stima) oltre 400 imbarcazioni costruite grazie alla sua opera.

Attraverso la sua spiccata capacità di connessione, la quale gli ha permesso di comprendere che non sempre è necessario ripartire da zero ad ogni progetto, pensando alla navigazione a vela come se fosse un esperimento che si ripete all’infinito nel tempo, Sciarrelli ha saputo dare una risposta reale ai temi proposti dagli armatori che commissionavano i progetti.

Come egli stesso commentava in una intervista degli anni ’80 rilasciata al Gazzettino di Treviso:

“Quando un committente commissiona una barca veloce e di poca fatica, con gli alberi bassi, poco pescaggio, ed un certo tipo di arredamento, per riuscire a soddisfarlo, nella casistica ci sono moltissime risposte antiche ma nessuna moderna. Concettualmente, non è moderno stare sopra una barca con poco equipaggio, non è moderno avere una barca con una murata bassa e in cui riesci a camminare piacevolmente sulla coperta con mare formato senza rischiare di essere sbalzato fuori bordo. È moderno stare su una barca scomoda in coperta, dove in realtà si passa la maggior parte del tempo, leggerissima, con molta vela, pericolosa, con verricelli per manovrare e angoli di sbandamento vertiginosi. Se scelgo un taglio antico, è per le sue soluzioni tecniche, non per scimmiottare una estetica antica. Se invece mi si richiede una barca faticosa su cui cambiare molte vele, piena di winches, su cui far spesso spinnaker o gennaker – perché i proprietari si divertono un mondo a farlo – i progettisti moderni hanno risposto molto meglio. Viceversa, se si vuole una barca su cui non far mai un cambio vele, perché la carena è fina e la barca corre già così, anche con poca vela, si ha poca scelta. Le barche moderne non lo fanno”. − Carlo Sciarrelli

Carlo Sciarrelli si definiva allievo di Artù Chiggiato, e riconosceva come secondo punto di riferimento l’Architetto Bruno Veronesi.

Carlo Sciarrelli aveva una grande conoscenza della nautica grazie ai suoi studi continui e costanti attraverso i quali il Maestro triestino ha voluto ricercare la perfetta armonia tra linee e soluzioni che si adattino al mare, alle tradizioni, e che siano adeguate ai desideri di coloro che poi dovranno navigare sulle barche da lui progettate, in un perfetto equilibrio tra materiale, forma e dislocamento: in poche parole, la barca di Dio.

“Quando mi viene commissionato un progetto, cerco di elaborare al meglio il tema che mi viene proposto. E cerco anche di far sì che la barca sia bella.”Carlo Sciarrelli

Lo Yacht - Origine ed evoluzione del veliero da diporto
Lo Yacht – Origine ed evoluzione del veliero da diporto

Carlo Sciarrelli è anche autore de “Lo Yacht – Origine ed evoluzione del veliero da diporto”, importante libro edito per la prima volta nel 1970 da Ugo Mursia Editore e tuttora ristampato.

Il libro è considerato uno dei maggiori trattati sulla storia e l’evoluzione dello yachting a vela, e nello stesso son trattati anche gran parte dei progetti del Maestro triestino, il quale teneva un personale elenco delle imbarcazioni da lui disegnate e riconosciute.

Questo elenco è composto da una serie di fogli manoscritti che il Maestro teneva appeso dietro alla propria scrivania, e che negli anni si è allungato sempre di più, sino a prendere il nome de “la striscia”.

Delle 138 imbarcazioni riconosciute, i progetti ritenuti migliori sono contrassegnati da un asterisco, e solo quattro progetti, tra cui il San Nicolò, un piccolo gioiello di 6.7 metri costruito come prototipo del successivo Schooner Dragut, sono marcati con due asterischi.

Fra gli amatori delle barche di Sciarrelli, è motivo di orgoglio navigare su uno “Sciarrelli-Striscia”, elemento che contraddistingue il pregio e l’unicità dell’imbarcazione su cui si naviga.

Oubliette Magazine ha ricostruito per i suoi lettori la Striscia completa con alcuni dettagli sulle imbarcazioni.

 

001: Anfitrite *; è un cutter in legno di 8 metri costruito nel cantiere Depangher e varata nel 1960. È stata la prima barca disegnata e costruita dal Maestro.

002: Aglaja *; è un cutter in legno di 8,7 metri costruita nel cantiere Memo, è stata varata nel 1964.

003: Persefone; è una barca tradizionale in legno di 6 metri, varata nel 1964 e di cui son state costruite quattro repliche.

004: Aletto; è un cutter tradizionale in legno lungo 7 metri, varato nel 1965.

005: Mariamanola; è uno sloop in legno di 8 metri, varata nel 1965 nel cantiere Apollonio.

006: Acasta; è uno schooner in vetroresina di 12.20 metri, varata nel 1966 in tre esemplari (il secondo esemplare si chiama Alleo) nel cantiere Sicid.

007: Marie *; è uno sloop in legno di 9 metri varato nel 1966 nel cantiere Crisman-Giraldi.

008: Astarte *; è uno sloop da regata in legno lungo 10,80 metri costruito presso i prestigiosi cantieri Craglietto e varato nel 1966

009: Aethra **; è uno sloop in legno lungo 11,30 metri, costruito da Craglietto e varato nel 1967. Esistono due repliche.

010: Mon Ile*; è uno sloop da crociera in legno lungo 9 metri. La barca è stata costruita da Crisman-Giraldi ed è stata varata nel 1966. Ne esistono due repliche, tra cui Andromeda.

011: Astrea*; è uno sloop in legno lungo 9 metri. La barca è stata costruita dal cantiere Marchi di Campalto (VE) ed è stata varata nel 1967. Ne esistono due repliche.

Astarte II - Carlo Sciarreli - Photo by Giuseppe Duca
Astarte II – Carlo Sciarreli – Photo by Giuseppe Duca

012: Athena**; è uno sloop in legno lungo 10,80 metri, costruito da Craglietto. L’anno del varo è il 1967, e ne son state fatte due repliche: Attica, ed una terza barca di cui non abbiamo traccia.

013: Nome sconosciuto; di questa barca sappiamo solo che si tratta di un ketch da crociera in acciaio, lungo 12 metri, e costruito in tre esemplari nel 1968. Sconosciuto anche il cantiere costruttore.

014: Dulcemar; è un motorsailer in legno di 13 metri, costruito da Craglietto e varato nel 1968.

015: Adria II **; è uno sloop in legno lungo 13 metri, costruito da Craglietto e varato nel 1968. Sciarrelli ne segnala due repliche, una delle quali porta il nome di Franca III.

016: Aglaja II *; questa barca, che riprende il nome del progetto 002, è uno sloop da regata in legno lungo 9,80 metri, costruito dal cantiere Crisman-Giraldi e varato nel 1969.

017: Alema *; è uno sloop da regata in legno di 10,80 metri, costruito dal Mastro d’Ascia Piero Crosato a Roncade (TV) nel 1969.

018: Sandra II *; è uno sloop da regata in legno lungo 11,30 metri, costruito da Craglietto e varato nel 1969

019: Barnaba *; si tratta di un cutter in legno lungo 11,40 metri. La barca è stata costruita nel cantiere Marchi e varata nel 1969. Ne sono state costruite due repliche tra cui Alfeja.

020: Foca; Foca è il primo motoscafo che troviamo nella striscia. Si tratta di uno scafo in legno di 9,15 metri costruito da Craglietto, e varato nel 1969.

021: Altanea; è uno sloop in legno di 11,50 metri costruito dal cantiere Memo e varato nel 1969.

022: Rosso di Sera; è uno sloop di 8,70 metri in legno, varato nel 1969. Cantiere sconosciuto.

023: Astarte II *; nasce come sloop da regata in legno, lunga 11,27 metri, è stata costruita da Craglietto e varata nel 1969.

024: Sharazad; è uno sloop di 10,50 metri in legno, di cui esistono due repliche. È stata varata nel 1970. Cantiere sconosciuto.

025: Stryga; è un ketch in legno di 13 metri, costruito nel cantiere Marchi di Campalto e varato nel 1970. Ne esistono due repliche.

026: Nome sconosciuto *; si tratta di una passera istriana in legno lunga 6,75 metri, costruita in 4 repliche. Il primo esemplare fu costruito nel cantiere Craglietto e varato nel 1970.

027: Auriga; è uno sloop da regata in legno lungo 11,30 metri, costruito nel cantiere Crisman-Giraldi e varato nel 1970.

028: Asteria; è uno sloop in legno di 9,28 metri costruito dal cantiere Marchi e varato nel 1971. Ne esistono tre repliche.

029: Raireva; barca voluta, commissionata e fatta realizzare nel 1971 dal Conte Solaro e varata poi nel 1972.

030: Arcana *; è uno sloop in legno di 13 metri, costruito dal cantiere Marchi e varato nel 1971.

031: Venturiera; è una barca tradizionale in legno lunga 7 metri e varata nel 1967. Cantiere sconosciuto.

032: Sandra III *; è uno sloop da regata in legno lungo 11,30 metri. È stata costruita da Craglietto e varata nel 1971.

033: Nome sconosciuto; sloop in legno di 13 metri del 1971, cantiere sconosciuto.

034: Nome sconosciuto; sloop in lega leggera di 11,30 metri del 1971, cantiere sconosciuto.

035: Aglaja III; è uno sloop da regata in legno lungo 9,50 metri, costruito da Craglietto e varato nel 1971.

036: Nome sconosciuto; è uno sloop da regata di 11,26 metri, costruito in vetroresina nel 1971 e del quale esistono due repliche. Cantiere sconosciuto.

037: Airone *; è uno sloop in legno di 11,26 metri, costruito dal cantiere Crisman-Giraldi nel 1971. Se ne conoscono due repliche.

038: Ares *; è uno sloop da regata di 9,95 metri, costruito in lega leggera nel cantiere Gennari. Varato nel 1971, se ne conoscono due repliche.

039: Sagittario *; è una delle barche più famose. Disegnata per la Marina Militare Italiana, è un cutter che fu concepito per partecipare alla OSTAR, una delle più dure regate dell’epoca. La barca è lunga 15,45 metri, ha lo scafo in legno, ed è stata costruita nei cantieri Craglietto, con varo avvenuto nel 1972.

040: Alosa *; è una pilotina a motore in legno di 12,50 metri, costruita nei cantieri Craglietto e varata nel 1973. Ne son state costruite due repliche.

041: Coconasse *; è un cutter in lega leggera di 16 metri, disegnato per partecipare alla OSTAR. Fu costruito nel cantiere Gennari e varato nel 1972.

042: Nome sconosciuto; è un motorsailer in legno di 10,50 metri, costruito dal cantiere Crisman-Giraldi e varato nel 1972.

043: Cork *; è uno sloop in legno lungo 20 metri, è stato costruito da Craglietto e varato nel 1972.

044: Alcina; è unno sloop in legno lungo 11,50 metri. Fu costruito nei cantieri Craglietto e varato nel 1972.

045: depennato dalla striscia; non realizzato o disconosciuto dal Maestro.

Sagittario - Carlo Sciarrelli
Sagittario – Carlo Sciarrelli

046: Aglaja IV; quarta della serie delle “Aglaja”, è uno sloop da regata in lega leggera lungo 11,50 metri. È stata costruita nel cantiere Gennari e varata nel 1972. Se ne conoscono due repliche.

047: Minitoner; è uno sloop in legno di 6,15 metri varato nel 1973. Cantiere sconosciuto.

048: Nome sconosciuto; è uno sloop in vetroresina di 9 metri del 1974. Cantiere sconosciuto.

049: Nome sconosciuto; è un motorsailer in legno lungo 16 metri, costruito nel cantiere Marchi e varato nel 1973.

050: Orion; è la prima di una serie di 25 imbarcazioni di vetroresina costruite a partire dal 1973 in diversi cantieri, lunga 7,30 metri ed armata a sloop.

051: Namar *; è un cutter in legno concepito per le regate oceaniche. La barca è lunga 12,50 metri, ed è stata costruita nel cantiere Marchi. Il varo è avvenuto nel 1973.

052: Nome sconosciuto; è un ketch in ferrocemento di 16 metri, varato nel 1973. Probabilmente autocostruito.

053: HWIL; è un cutter di 9,60 metri in legno, costruito a Pola (Croazia), il nome del cantiere costruttore è sconosciuto, mentre l’allestimento è stato terminato dal cantiere Vidoli. Il varo è avvenuto nel 1973.

054: Alema II; È uno sloop in lega leggera di 12,70 metri, costruito nel cantiere Scardellato di Jesolo (VE). Il varo è avvenuto nel 1973. Se ne conoscono due repliche.

055: Chaplin *; si tratta di uno dei progetti più famosi del Maestro. La barca è uno sloop in legno di 15,75 metri, costruito dai prestigiosi Cantieri Navali Sangermani e varato nel 1973. La barca appartiene alla Marina Militare Italiana, e fa parte del Gruppo Vela d’Altura della Marina.

056: Marchi 47”; è la seconda serie di imbarcazioni che il Maestro ha progettato, in questo su commissione del cantiere Marchi di Campalto.  Si tratta di uno sloop in vetroresina lunghi 14,50 metri, prodotto a partire dal 1975 in 30 esemplari.

Aling Quan - SCIA 50 - Carlo Sciarrelli - Photo by Enzo Raineri
Aling Quan – SCIA 50 – Carlo Sciarrelli – Photo by Enzo Raineri

056 bis: Mai realizzato; Si tratta del progetto di un one tonner OTC.

057 Julie Mother *; è un imponente schooner in legno di 30 metri, costruito dai Cantieri Sangermani e varato nel 1974.

058: Mai realizzato; di questa barca sappiamo solo che si tratta di uno sloop di 9,80 metri.

059: Nome sconosciuto; è uno schooner in acciaio lungo 22,10 metri costruito in Francia presso i cantieri Biot. Il primo esemplare fu varato nel 1974. Se ne conoscono tre repliche.

060: Scia 50”; ci troviamo forse davanti alla più famosa delle barche progettate dal Maestro e costruite in serie dal cantiere Ambrosi. Si tratta di uno schooner di 15 metri in vetroresina costruito a partire dal 1975.

061: pescherecci; il Maestro non si è tirato indietro nella costruzione di scafi da lavoro. Al progetto n.61 fanno riferimento tre imbarcazioni da pesca lunghe 12, 15 e 17 metri, costruite dai cantieri Craglietto a partire dal 1975.

062: Grande Zot; il primo Grande Zot è un cutter in acciaio disegnato dal Maestro per lo skipper veneziano Angelo Toso. È lungo 10,85 metri, ed è stato costruito nel cantiere Zennaro, sull’Isola della Giudecca, a Venezia. Il varo è avvenuto nel 1975. Se ne conoscono ben 7 repliche.

063: Chirone *; è un catboat in legno di 7,50 metri costruito da Craglietto e varato nel 1975. Se ne conoscono 5 repliche.

064: Agos; è uno sloop di 11 metri in legno, costruito dal maestro d’ascia Piero Crosato a Roncade (TV). La barca è stata varata nel 1975 ed è attualmente in vendita.

065: Mai realizzato; si tratta di un ketch in acciaio di cui non si hanno altri dati.

066: Papaia; è uno sloop in legno di 12,50 metri costruito da Crisman-Giraldi e varato nel 1975.

067: Raggio di Sole; è uno sloop in legno di 12,50 metri costruito da Crisman-Giraldi e varato nel 1975.

068: Windless *; è uno sloop in legno di 15 metri costruito nei cantieri Craglietto e varato nel 1975. La barca presenta il timone appeso su agugliotti e ha partecipato a diverse Middle Sea Race.

Chica Boba II - Carlo Sciarrelli - Photo by Enrico Gandolfi
Chica Boba II – Carlo Sciarrelli – Photo by Enrico Gandolfi

069: Vintas; è uno schooner in acciaio di 17 metri costruito in Francia presso i cantieri Biot. Il varo è avvenuto nel 1976.

070: Ristrutturazione; progetto di ristrutturazione di una imbarcazione in legno di 15 metri, avvenuto nel 1975. Non son state reperite maggiori informazioni.

071: Nome sconosciuto; si tratta di un cutter in legno di 15,25 metri costruito dal maestro d’ascia Piero Crosato. Se ne conoscono due repliche.

072: Judeca; Scafo ben noto ai veneziani, Judeca è uno schooner in acciaio di 14 metri varato nel 1975. Ci è sconosciuto il cantiere, che ne ha realizzate tre repliche.

073: Nome sconosciuto; è un motorsailer in legno di 10,50 metri, costruito da Crisman-Giraldi e varato nel 1975.

074: Scia 40”; col progetto n.74 troviamo la serie dei 20 sloop in vetroresina di 12,50 metri costruiti dal cantiere Ambrosi a partire dal 1976.

075: Nome sconosciuto; si tratta di un peschereccio in acciaio di 10,90 metri, costruito in tre repliche dal cantiere Manganini.

076: Non realizzato o disconosciuto. Da un commento al post: Schooner Scia 50 – her name is also Papaya. 

077: Scia 60”; è uno schooner in vetroresina di 18 metri, costruito in sei repliche dal Cantiere Ambrosi a partire dal 1977.

078: Chica Boba II *; è un cutter OSTAR di 17 metri costruito dal Cantiere Gennari e varato nel 1978.

079: Nome sconosciuto: è un ketch in acciaio di 16 metri varato nel 1978, di cui si ignora il cantiere costruttore.

080: Niobe *; si tratta di un cutter in legno di 12,50 metri, costruito dal cantiere Crisman-Giraldi e varato nel 1980.

Freya - Carlo Sciarrelli - Photo by Claudio Fadda
Freya – Carlo Sciarrelli – Photo by Claudio Fadda

081: Freya *; si tratta di uno schooner in legno di 18 metri costruito dai cantieri Craglietto e varato nel 1979.

082: Fraia *; è un cutter in legno di 13 metri costruito dai cantieri Crisman-Giraldi e varato nel 1979. Se ne conoscono due repliche.

083: Winsome *; è una barca tradizionale in legno di 7,50 metri, varata nel 1980. Fu costruita dai Cantieri Cattaneo di Varazze. Dalle linee del Winsome nel 1984/1985 fu derivata una versione con identiche linee ma lunga 10,50mt che fu costruita in Vetroresina in 4/5 esemplari dal Cantiere Patrone di Ceriale ed esposta con il nome commerciale “Winsome 35” al Salone Nautico di Genova del 1986.

084: Italia *; è un cutter in legno di 13,30 metri, costruito dai cantieri Craglietto e varato nel 1980.

085: Serida *; è un ketch in legno di 16,30 metri, costruito dai Cantieri Navali Carlini e varato nel 1980.

086: Perla;si tratta di un cutter in legno di 13,30 metri, costruito dai cantieri Craglietto disegnato nel 1981 e varato nel 1983. Il disegno del Perla nasce come riduzione per avere una misura “più umana” e più essenziale del Chica Boba II.

087: Nome sconosciuto; è una barca tradizionale in vetroresina, lunga 10,50 metri, costruita dai cantieri Padrone di Seriale. Il varo è avvenuto nel 1981. Se ne conoscono tre repliche.

088: Chica Boba III *; ci troviamo davanti a una delle barche più famose disegnate dal Maestro. Si tratta di un cutter OSTAR in legno di 18,30 metri costruito dai cantieri Carlini. Il varo è avvenuto nel 1981.

089: Menion *; è un cutter in legno di 12,50 metri varato nel 1981. Cantiere sconosciuto.

090: San Nicolò**; nasce come prototipo in scala del Dragut, progetto n. 106, e le linee di carena derivano dallo Schooner St. Ann del 1736. La barca è un cutter aurico in legno lungo 7 metri, di cui si conoscono tre repliche. Il primo esemplare fu costruito a Trieste dal cantiere Frausin e fu varato nel 1983 per conto di Giulio Ciani Bassetti. Ne esistono altre due repliche: Janega ed una terza di cui ignoriamo il nome, costruite dal mastro d’ascia piranese Arrigo Petronio.

091: Windsurf sperimentale *; sempre su richiesta di Giulio Ciani Bassetti, Sciarrelli disegnò nel 1981 un prototipo di windsurf in vetroresina. Le linee derivano da una pirofregata austriaca della fine del 1800. Il windsurf è andato perduto.

092: Non realizzato

093: Grande Zot *; è un Baltimor Schooner in acciaio lungo 16 metri, costruito nel cantiere Mancini-Zennaro di Venezia e varato nel 1981. La barca fu commissionata dallo skipper Angelo Toso per il charter, e il suo nome è indissolubilmente legato a Erik Tabarly, che la noleggiò per 4 anni di fila ai Caraibi. Il progetto del Grande Zot è una rivisitazione del San Nicolò e del Sant’Ann, e il varo, avvenuto nel 1982 anticipa di 4 anni quello del Dragut, di cui si stava accumulando il legname di cedro del Libano per la costruzione.
Di Grande Zot esistono 5 repliche, tra cui Grande Blu, Fra Dolcino e Oberon (Ex Melil V).

Grande Zot - Carlo Sciarrelli
Grande Zot – Carlo Sciarrelli

093 bis: Tartana; non è stata purtroppo reperita alcuna informazione su questo scafo.

094: Nome sconosciuto; è un catboat in legno lungo 6 metri varato nel 1982. Non si conosce il cantiere di costruzione.

095: Nome conosciuto *; si tratta di uno sloop in legno lungo 11 metri, costruito da Carlini e varato nel 1982.

096: Valentina *; questo ketch in legno, lungo 14,80 metri, è stato costruito dal cantiere Crisman-Giraldi, con varo avvenuto nel 1982.

097: Even *; è uno schooner in acciaio lungo 20 metri, costruito grazie ad una collaborazione tra i cantieri Rossato e Carlini. Il varo è avvenuto nel 1983.

098: Rorolima; è un cutter in legno lungo 15 metri, costruito dal prestigioso Cantiere Sangermani, e varato nel 1984.

099: Nome sconosciuto; è uno sloop in acciaio di 14 metri. Si ignora il cantiere costruttore. Il varo è avvenuto nel 1983.

100: Angelica II *; è un cutter in legno lungo 15 metri, costruito dal cantiere Crisman-Giraldi e varato nel 1984.

101: Delirio; è uno schooner in acciaio lungo 20 metri, costruito dal cantiere San Giorgio del Porto, e varato nel 1983.

102: Nome sconosciuto; è un cutter tradizionale in acciaio lungo 11 metri, e varato nel 1984. Si ignora il cantiere costruttore.

103: Nome sconosciuto; è uno sloop in legno lungo 9 metri, varato nel 1985. Cantiere sconosciuto.

104: Serida II; si tratta di un ketch in legno lungo 22 metri, costruito dai cantieri Carlini. Il varo è avvenuto nel 1985.

105: Nome sconosciuto; è uno sloop in acciaio lungo 15 metri, costruito a Venezia presso il cantiere Zennaro. Il varo è avvenuto nel 1985. Se ne conoscono due repliche.

Schooner Dragut - Carlo Sciarrelli
Schooner Dragut – Carlo Sciarrelli

106: Dragut *; è uno schooner costruito in cedro del Libano nel 1986 dal maestro d’ascia Piero Crosato. Il progetto deriva dallo Schooner St.Ann del 1736, ed è la versione definitiva del prototipo n. 90 San Nicolò.
L’armo è a bug-eye schooner, tipico degli schooner da lavoro americani. La barca è stata acquisita nel 2015 da un nuovo armatore specializzato in restauro di scafi d’epoca, che l’ha totalmente restaurata mantenendone l’originalità. Dragut attualmente naviga nel Mediterraneo ed è in vendita: per maggiori informazioni si prega di scrivere in redazione oubliettemagazine@hotmail.it, inserendo nell’oggetto dell’e-mail Info Schooner Dragut.

107: Mattutina; è un ketch in acciaio inox aisi 316L, lungo 14,50 metri. Lo scafo è stato costruito in una officina meccanica di Porto Marghera e varato nel 1986. La barca fa base a Venezia presso la Compagnia della Vela.

108: Isacco *; è il più famoso dei pescherecci disegnati dal Maestro, tanto da essere citato nel suo libro “Lo Yacht”. Si tratta di uno scafo da lavoro in legno lungo 14 metri. La costruzione è avvenuta nel cantiere Crisman-Giraldi, ed il varo risale al 1986.

109: Angelica III *; si tratta di un magnifico cutter in legno lungo 18 metri. Costruita nel cantiere Crisman-Giraldi, è stata varata nel 1986.

110: Fortuna; è uno sloop in acciaio lungo 16 metri. Non si conosce il cantiere costruttore. Il varo è avvenuto nel 1987.

111: Clan; è un cutter in legno lungo 16,30 metri, costruito presso i cantieri Carlini. Il varo è avvenuto nel 1986.

112: Aurora; è un cutter in acciaio lungo 12 metri. La barca fu costruita in due esemplari presso il cantiere Mancini. Il varo del primo esemplare è avvenuto nel 1987.

112 bis: Nome sconosciuto; è uno yawl in acciaio lungo 12 metri. La barca fu costruita presso il cantiere Mancini. Il varo è avvenuto nel 1991.

Rorolima - Carlo Sciarrelli - Photo by Cantiere Navale Carlini
Latest Rorolima – Carlo Sciarrelli – Photo by Cantiere Navale Carlini

113: Nome sconosciuto; si tratta di un progetto di restauro riguardante uno scafo in legno di 18 metri, avvenuto presso i cantieri Carlini nel 1987.

114: Nome sconosciuto *; è uno sloop in legno lungo 9,50 metri. La costruzione fu affidata ai cantieri Carlini, ed il varo è avvenuto nel 1987.

115: Non realizzato o disconosciuto.

116: Non realizzato o disconosciuto.

117: Anita; è un ketch in acciaio lungo 16 metri. Costruito nel Cantiere Navale Triestino, il varo è avvenuto nel 1988.

118: Nome sconosciuto; è un cutter in legno lungo 15 metri, varato nel 1988, non si conosce il cantiere costruttore.

119: Tiziana III; è un cutter in legno lungo 14,25 metri costruito nei cantieri Foletti. Il varo è avvenuto nel 1988.

120: Fenice *; è un cutter in legno lungo 16 metri. La costruzione fu affidata al Cantiere Carlini. Il varo è avvenuto nel 1988.

120 bis: Parsifal; era un cutter in legno lungo 16 metri, costruito dai cantieri Carlini e varato nel 1990. Il nome di questa barca è legato alla tragedia avvenuta il 2 novembre del 1995, quando la barca affondò nel Golfo del Leone a causa di una tempesta mentre partecipava al Trofeo Millemiglia. Dei nove membri dell’equipaggio, solo tre son sopravvissuti.

121: Nome sconosciuto; è un motoscafo in vetroresina di 12,50 metri varato nel 1989. Cantiere costruttore sconosciuto.

122: Pamadica *; è un cutter in legno lungo 15 metri. La barca è stata costruita dal cantiere Carlini e varata nel 1989.

123: Angela; è un cutter in legno lungo 14,25 metri costruito nel cantiere Foletti. Il varo è avvenuto nel 1992. La barca è in vendita.

124: Nome sconosciuto; è un cutter in legno lungo 14,25 metri costruito nel cantiere Torelli. Il varo è avvenuto nel 1989.

125: Nome sconosciuto; è un ketch in acciaio lungo 16 metri costruito dal cantiere Mancini. Il varo è avvenuto nel 1989.

Hilde - Carlo Sciarrelli - Photo by Cantiere Navale Carlini
Hilde – Carlo Sciarrelli – Photo by Cantiere Navale Carlini

126: Dulcinea *; si tratta di un cutter in legno lungo 14 metri costruito dai cantieri Carlini. Il varo è avvenuto nel 1990.

127: Tirrenia II *; si tratta del progetto di ristrutturazione di un ketch in legno del 1913 lungo 18,50 metri. Il restauro è avvenuto sotto la direzione del Maestro presso il cantiere Alto Adriatico, ed il varo è avvenuto nel 1992.

127 bis: Non realizzato; si tratta del progetto di un cutter di 12 metri in legno.

128: Nome sconosciuto: è un ketch in acciaio di 16,50 metri costruito nel cantiere Viking di Istanbul. Il varo è avvenuto nel 1991.

129: Moya *; si tratta di un progetto di ristrutturazione di un cutter in legno del 1910 lungo 13 metri. Il restauro è stato eseguito nel 1992 dal Cantiere Alto Adriatico sotto la direzione del Maestro.

130: Non realizzato.

131: Hilde; è uno sloop in legno di 11 metri, costruito da Carlini e varato nel 1994.

132: Latest Rorolima; è un motoryacht in legno lungo 15 metri, costruito da Carlini e varato nel 1996.

133: Isabella *; è uno yawl in legno di 14 metri, costruito dal cantiere Alto Adriatico e varato nel 1995. La barca è in vendita.

134: Angelica IV; è uno sloop in legno lungo 17 metri, costruito dal cantiere Carlini e varato nel 1998.

134 bis: Aidena; questa barca non è mai stata costruita. Si tratta del progetto di uno sloop di 10 metri risalente al 1997.

135: Despina; è il più apprezzato degli ultimi progetti del Maestro. Si tratta di una passera istriana in legno lunga 6 metri, costruita dal cantiere Alto Adriatico e varata nel 2000. Ne sono stati realizzati altri due esemplari: Nababbo e Istria.

Angelica - Carlo Sciarreli - Photo by Fabrizio De Filippo
Angelica – Carlo Sciarreli – Photo by Fabrizio De Filippo

136: Orion; è un cutter in legno lungo 12,50 metri, costruito dal cantiere Alto Adriatico e varato nel 1999.

137: Tiziana IV; è uno sloop in legno lungo 15,50 metri, costruito dal cantiere Alto Adriatico e varato nel 2001. La barca è in vendita.

138: Non realizzato; si tratta del progetto di un cutter in legno di 13,50 metri risalente al 2004.

138 bis: Clan III; è uno sloop in legno di 19 metri costruito dal cantiere Carlini e varato nel 2005. La barca è in vendita.

138 tris: Nome sconosciuto; si tratta di uno scafo in alluminio di 13,98 metri costruito nel cantiere Mancini e varato nel 2002.

 

Questo lavoro di ricerca si basa sulla “striscia” appesa nello studio del Maestro triestino e su una non facile studio bibliografico, in quanto la sola “striscia” non consente una maggiore completezza nei dati, quali ad esempio il nome delle imbarcazioni, il numero di repliche del progetto, il nome dei cantieri. Chi volesse contribuire a rendere maggiormente completo il lavoro, può inserire i dati nei commenti all’articolo o scrivere all’indirizzo email claudio.fadda84@gmail.com.

 

Written by Claudio Fadda

 

Bibliografia

Carlo Sciarrelli; Lo Yacht, storia ed evoluzione del veliero da diporto, Mursia Editore, 1970

AA.VV.; Carlo Sciarrelli Architetto del Mare, Comunicarte Edizioni, 2007.

Gianpietro Zucchetta; Mattutina, Grafiche Veneziane, 2015.

Flavio Serafini; Vele d’Epoca nel Mondo, Gribaudo Editore, 2002.

Howard I. Chapelle, The Search for Speed Under Sail, 1700-1855, Norton Edizioni, 1947.

Federico de Minerbi, Le Barche di Artù, le Opere di Artù Chiggiato, un Maestro dello Yacht Design, Dario de Bastiani Editore, 2017

 

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24 pensieri su “La Striscia del Maestro Carlo Sciarrelli: il mitico elenco dei 138 progetti di barche a vela ed a motore

  1. Lorenzo Pecorari scrive su Facebook:

    N^53 Hwyl committente ingegner Argeo Benco su richiesta a Sciarelli di disegnare una barca simile ad Aglaia, non è riuscito ad averla perché il cantiere a cui era stata commissionata l’ha venduta a sua insaputa scappando con il ricavato. Nel frattempo la barca passava di proprietà a Luciano Santinon che la fece finire di costruire (visto i tempi lunghi del nuovo cantiere i paesani la battezzano Odissea).

    Anni più tardi passa di proprietà a Piero Tassinari che inizia a Monfalcone un restauro meticoloso cambiando nome alla barca battezzandola Hwyl: per il suo significato che letteralmente è il termine con cui si indica la vela di una barca. Hwyl è una parola gallese, meravigliosamente onomatopeica (si pronuncia u-il), che sta a significare esuberanza o eccitazione, come se ci si stesse muovendo insieme a una folata di vento. La si usa per descrivere un lampo di ispirazione, l’entusiasmo di un cantante o il buonumore di una festa.
    Hwyl è anche la parola con cui si dice addio: Hwyl fawr – vai con il vento in poppa.
    Piero però non riuscirà a concludere il restauro per motivi di salute.
    Infine dopo una trattativa lunga qualche anno, diventai il nuovo armatore continuando il lavoro di Piero, ricostruendola nel materiale e nell’anima stringendo grandi amicizie con i vecchi armatori, scoprendo l’amore e tempo che le avevano dedicato.

  2. Matteo Freschi scrive su Facebook:

    “072: Judeca; Scafo ben noto ai veneziani, Judeca è uno schooner in acciaio di 14 metri varato nel 1975. Ci è sconosciuto il cantiere, che ne ha realizzate tre repliche.”

    Se è come credo è stato costruito dai fratelli Battois del DVV che poi si sono costruiti il Judeca II.

  3. buona sera, innanzi tutto complimenti per il grosso lavoro di raccolta informazioni svolto!!!
    Vorrei però aggiungere un paio di precisazioni sui dati inseriti, dato che mio padre è stato armatore di ben due barche progettate da Sciarrelli:
    la 098 Rorolima è un cutter costruito da Sangermani e varato nel 1984 (ho letto anche il nostro cognome sulla foto dell’elenco di Carlo!).
    la 132, che compare in una fotografia, l’abbiamo però chiamata Latest Rorolima, ed è una pilotina costruita da Carlini e varata nel 1996. Grazie dell’attenzione e un saluto cordiale. Rossana Veniglio

    1. Gentilissima Signora Veniglio,
      le faccio doppiamente i complimenti per queste imbarcazioni, e la ringrazio per le precisazioni, che stiamo provvedendo ad apportare. Nell’articolo pur conoscendo i cognomi di alcuni armatori, non essendovi in contatto diretto, questi sono stati omessi se non si ha autorizzazione a citarli.
      Un cordiale saluto.
      Claudio Fadda

  4. Nome sconosciuto; di questa barca sappiamo solo che si tratta di un ketch da crociera in acciaio, lungo 12 metri, e costruito in tre esemplari nel 1968. Sconosciuto anche il cantiere costruttore.

    Uno di quest esemplari fu acquistato dall’imprenditore Beniamino Ferrante che gli attribuì il nome di “Gulliver” e negli anni 70 si trovava nel porticciolo di Mergellina. L’armatore, deceduto diversi anni fa, aveva apportato diverse modifiche in particolare agli interni.

  5. Mi interessava saperlo avendo fatto la mia prima navigazione d’altura con quella barca.

  6. Yna Jawa un cutter di 11 metri, mi pare ne siano stati costruiti 5 esemplari con scafo in vetroresina, cantieri triestini Yader

    1. Mi hanno detto che i cantieri Yader avevano prodotto un deplian su questo cutter disegnato dal maestro Sciarelli. Se qualcuno ha informazioni in merito, visto che devo procedere ad un restauro di tale imbarcazione. Sono grato a chi mi produrrà informazioni

  7. Buonasera; complimenti per l’articolo, che leggo solo ora.
    Sono proprietario di Ares, progetto n. 38, in ottima forma a Porto Garibaldi. La seconda replica si chiama Ares Again e a quanto mi risulta naviga in alto Tirreno.
    Il progetto di Carlo Sciarrelli è del 1971, il varo del 1973. Costruttore Cantieri Gennari di Pesaro.
    Cordiali saluti
    Sergio Boscoli

    1. Gentile signor Boscoli,
      la ringrazio per il suo intervento. Grazie a molti armatori e appassionati si sta pian piano arricchendo questo studio sulla storia degli scafi del Maestro. Un cordiale saluto e Buon Vento!
      Claudio Fadda

  8. So di una replica del “Joshua”, in acciaio, intorno ai 12 m, affondata parecchi anni addietro mentre era all’ancora nella rada di Fanò a causa di un incendio.
    Comprensibilmente l’armatore è restio a parlarne, quindi non ho altri dati.

    1. Grazie Adolfo, ero a conoscenza di uno scafo “simil Joshua” con poppa a canoa commissionato a Sciarrelli, di cui uno di colore nero che si chiama attualmente Anamcara, ma non so se sia la stessa barca.

      1. Non si tratta di una replica di Joshua, bensì di un revisione del Joshua (quando l’armatore, il Conte Solaro, chiese un joshua, il Maestro rispose che lo avrebbe fatto ma con linee d’acqua migliori…pensare che il Maestro lo rifaccia identico non sarebbe certamente credibile). Si tratta appunto del Progetto 29. Quello bruciato integralmente dovrebbe essere il Raireva di proprietà di Matteo Picchio. Sul suo sito si trovano informazioni, piani, e tutto il suo lavoro di restauro. Kunak – Anamcara di Marco Massimo Marini è anch’essa perfettamente navigante e mantenuta. Le altre due repliche, conosco il nome e localizzazione. Sono in condizioni assolutamente non comparabili a quelle eccelse di Raireva ed Anamcara, una è ancora armata con il sartiame originale e “galleggia” in porto. L’altra è passata di mano ad un paio di proprietari, gli interni sono stati stravolti, sebbene abbia un motore praticamente nuovo, richiede molto lavoro.

  9. Buona sera, sono venuto a conoscenza dell’esistenza di questa barca: AKu AKU, ketch di 12 metri costruito nel veneto in fasciame incrociato (credo Crosato) in due esemplari, non lo ritrovo nel suo elenco. se può essere utile invio disegni, oggi è disarmmato e aspeta un nuovo armatore che lo restauri. Allegherei volentieri foto e disegni ma qui non mi pare possibile.

    1. Buona sera signor Accurso, conosco Aku Aku, si tratta di una barca costruita dai cantieri Marchi di Campalto credo in due esemplari, ma non conosco il numero di progetto. So che la barca da diversi anni è in disarmo in un capannone.

  10. Non è corretto il commento sul progetto N. 93 del quale ne sono state realizzate 5 gemelle + 2 con armo bermudiano e non aurico. Fra le Gemelle del GRande Zot c’è Grand Bleu, Fra Dolcino, Alepf, Chiaretta, e con armo bermudiano Germana e Oberon.

    1. Buon giorno Corrado, la ringrazio per il suo intervento. Il mio elenco si basa sui dati ufficiali dell’elenco ereditato dall’architetto Lenardon, allievo del maestro Sciarrelli e alcune indagini che ho incrociato. Se ha maggiori dettagli per integrare la documentazione può contattarmi via email all’indirizzo indicato nell’articolo, in quanto riguardo al progetto 93, non tutte le repliche costruite da Zennaro furono autorizzate e riconosciute e ho riportato solo quelle di cui ho certezza e documentazione. Ad esempio con lo stesso nuovo armatore di Oberon abbiamo passato diversi mesi nel ricercare le fonti sul riconoscimento di Oberon (ex Melil V), sino a trovare l’autorizzazione scritta alla replica e il riconoscimento della gemella, prima di valutarne l’acquisto da parte del nuovo armatore, e prima di inserirne il nome nell’articolo. So ad esempio anche di uno scafo in legno restaurato a Cagliari alcuni anni fa che risponderebbe al nome “Mario”, di cui si son poi perse le tracce e che viene attribuita al progetto 93, oltre che di un’altra barca che sosta nel sud Sardegna e viene spesso confusa con Oberon e attribuita a Sciarrelli ma di cui purtroppo non ho ancora trovato riscontro pur avendola più volte avvistata al largo.

  11. buongiorno,
    sono il felice possessore del progetto N.71, cutter di 15,28 mt. di nome “Yara ” varato nel 1977 e costruito dal Cantiere Crosato , scafo completamente in legno, esistono due disegni simili ma non conosco l’attuale situazione.
    di proprietà della nostra famiglia dal 1977, ora inizierà i lavori di refitting nel Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone. la barca ha navigato fino ad una 10 anni fa in Turchia e Grecia.

    1. Buongiorno, mio padre possedeva l’altro Sciarelli “Iomatres”. Ce ne siamo dovuti separare all’inizio degli anni 90. Ma ci farebbe tanto piacere sapere in che acque naviga. Speriamo ventose e sicure! Qualcuno può aiutarmi?

      1. Buongiorno Nicola, ricordo con piacere quando mio padre e tuo padre discutevano e progettavano insieme a Sciarelli le nostre barche, insieme al terzo membro del gruppo, il sig. Dona …
        io ho ancora i piani velici anche della tua ex barca !! speriamo tu possa avere informazioni sulla tua barca e chissà dove si trova la terza barca !!!!……un saluto.

  12. I think we have #76!!!!

    Schooner Scia 50 – her name is also Papaya. (this case with a “Y”)

    Would you be able to help confirm?

  13. Buongiorno,
    Il primo progetto 112 è corretto sia il nome della barca sia l’armo.
    Per quanto riguarda invece il 112 bis le imbarcazioni prodotte furono Circe, Ferraù, Ulex varata nel 1995 portata al salone di Genova e recensita sulla rivista bolina n°148 Novembre 1998.
    L’armo però di queste barche e a cutter, il progetto porta il nome di Julianicus 40.
    Ne esisterebbe un altra che però non vide mai la luce e giace in kit di montaggio in un container.

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