“Ritorno a Peyton Place” romanzo di Grace Metalious: quando il sequel è richiesto dai lettori
“Nel New England settentrionale, l’inverno a volte arriva per gradi, con un susseguirsi logico e ordinato di mutamenti, nel tempo e nella stagione, e quando viene la prima neve, non si è sorpresi, perché l’attesa dura da molto…”
In un volume ormai datato, della Longanesi editrice, è contenuto il seguito del più celebrato romanzo di Grace Metalious, I peccatori di Peyton Place.
Scritto nel 1959 dalla stessa autrice, Ritorno a Peyton Place pare sia stato editato in seguito alle richieste del pubblico, più che per volere della scrittrice; visto il grande successo ottenuto da I peccatori di Peyton Place, così come quello del film a cui si è ispirata la storia.
“Allison aspettava. Ora che il suo libro stava per uscire, non poteva far altro che aspettare. Non riusciva a lavorare. Aveva deciso di incominciare il secondo romanzo, ma ben presto vi rinunciò del tutto. Le sembrava impossibile tuffarsi in qualcosa di completamente nuovo prima di sapere come i critici e il pubblico avrebbero accolto la sua prima fatica…”
Lettori e spettatori avevano seguito con una certa trepidazione le vicende dei personaggi raccontati nel primo romanzo, le loro vicissitudini avevano toccato gran parte del pubblico americano prima, e di quello europeo dopo. Probabilmente a causa degli aspetti pruriginosi riportati nella narrazione e che inevitabilmente avevano attratto la platea.
Ma dopo? Si erano chiesti in molti. Che succedeva ai protagonisti, di cui avevano potuto conoscere vizi e virtù? E le cui vicende avevano coinvolto un così ampio pubblico? Quindi, ecco Grace Metalious rimettersi al lavoro per tracciare un’altra storia, in qualche modo diversa dalla prima, ma che intrigò il pubblico in ugual misura.
“Quella notte Allison dormì tra le sue braccia e si sentì al sicuro, protetta da un mondo che la minacciava…”
Nel libro in questione, Ritorno a Peyton Place, la protagonista del precedente volume, Allison, è ormai una scrittrice affermata, dopo aver ottenuto il successo che meritava con Il castello di Samuele.
Ovviamente, il contenuto del libro, dove si raccontano vicende, anche piccanti, della cittadina situata nel New England, dove Allison è nata e cresciuta, suscita una lunga serie di polemiche tese a colpevolizzare la giovane perché i “panni sporchi si lavano in famiglia”, per dirla con un banale e noto proverbio. La scrittrice, invece, è andata a rimescolare nel torbido, portando a galla segreti inconfessati che sarebbero dovuti rimanere nascosti.
“Quanto a Peyton Place, si era divisa in due campi ben distinti. Quello favorevole e quello contrario a Allison MacKenzie. Non esistevano vie di mezzo. La maggioranza le era ostile in modo quasi pericoloso. Coloro che avevano commesso atti molto peggiori di quelli descritti nel Castello di Samule, furono i primi a levarsi e ad attaccare Allison…”
Fuggita da Peyton Place, per non dover sottostare all’ipocrisia imperante della cittadina di provincia che prima di allora era tutto il suo mondo, Allison ha lasciato però dietro di sé una lunga scia di pettegolezzi e malignità. Il patrigno rischia di essere licenziato e allontanato dalla scuola dove insegna; il negozio della madre è ormai disertato proprio a causa dello scritto della giovane.
Perché la nuova Allison, secondo la comunità ha la colpa di aver dato in pasto all’opinione pubblica fatti che andavano tenuti nascosti, attraverso il suo scritto. Che soprattutto condiziona la vita di Mike e Connie.
Riconoscendosi tra le pagine del libro, i cittadini di Peyton Place sono scandalizzati da ciò che emerge dal romanzo, e mettono al margine la madre e il patrigno della ragazza, i quali subiscono le conseguenze del contenuto del libro.
“Marion e Roberta non furono le sole donne che smisero di andare a fare compere nel negozio di Constance. Decine di donne, che avevano sempre comprato soltanto da lei, ora partivano per Concord e Manchester…”
Nel nuovo romanzo viene descritta una Allison che vive a New York per godersi il conquistato successo; la giovane non è più la ragazzina sprovveduta in conflitto con la madre, persona apparentemente integerrima che si è indignata per un innocente bacetto che un amico ha strappato alla ragazza durante una festicciola.
E per mettere le cose a posto la giovane è costretta a tornare in quel luogo dove aveva giurato di non mettere più piede, ma nel quale ha ancora radici profonde.
Il focus de Ritorno a Peyton Place è concentrato sui cambiamenti che sono avvenuti in Allison, che adesso è una donna in carriera. Ed è proprio su questi aspetti che punta il romanzo, sulla sua nuova vita, con amici al seguito e con qualche nuova storia sentimentale.
Si raccontano, inoltre, le scabrose vicende legate alla famiglia Cross, da non dimenticare che Selina Cross era la migliore amica di Allison; e poi quelle dei Carter, con la terribile Roberta che ostacola in tutti i modi il figlio Ted. Ma le loro storie non sono approfondite, semmai soltanto toccate lungo il corso della narrazione, perché lei è la protagonista assoluta de Ritorno a Peyton Place; Allison e il suo vissuto, con elementi ancora pruriginosi, inseriti nel contesto narrativo soltanto per rispondere alle aspettative del pubblico.
Nonostante Allison sia in conflitto con se stessa per aver dato spazio più al successo, che non alla scrittura, sua passione totalizzante, ha fatto una scelta e la porta fino in fondo: denunciare l’America puritana, subito pronta a scandalizzarsi anche per minime cose e nascondere invece le grandi sventure che la toccano da vicino.
Ritorno a Peyton Place, inoltre, è diverso dal primo libro sia per registro di scrittura, sia per il linguaggio utilizzato, oltre che per il tipo di storia narrata.
“Perché è sempre un sollievo così grande tornare? Si domandava Allison. Peyton Place è una cittadina di provincia americana, nella sua peggiore espressione. Meschina, ristretta, pettegola. E tuttavia non mi sento così contenta, così al sicuro in nessun altro posto…”
Si pensa, o almeno qualche critico lo ha pensato, che Allison MacKenzie possa essere l’alter ego di Grace Metalious; forse attraverso la figura della giovane, figura positiva e coraggiosa, la Metalious ha tentato di riscattarsi dal suo presente. Nonostante la fama, che le ha portato anche una buona quantità di denaro, la scrittrice non è stata in grado di gestire il successo ottenuto dalla pubblicazione dei suoi libri.
La Metalious si è trovata coinvolta in un mondo che in parte l’ha diffamata, anche perché dedita a bere qualche bicchiere di troppo, un mondo che non ha compreso il messaggio di denuncia contenuto nel suo libro, ma ha considerato il suo romanzo solo per gli aspetti piccanti compresi in esso.
Un mondo che non ha tenuto conto del punto di vista attraverso cui la scrittrice ha visto e raccontato la ‘sua realtà’, ovvero una realtà di provincia intrisa di ipocrisia fino al midollo. Ed è forse ciò, che ha contribuito a fare delle Metalious una donna tremendamente infelice, e che ha lasciato questo mondo in giovane età senza curarsi della fama che le hanno portato i suoi romanzi.
“La guardarono salire le scale. Constance sospirò di sollievo e quando Mike la prese tra le braccia, disse: Buon anno, caro. Ho la sensazione che sarà un anno magnifico.”
Written by Carolina Colombi