“Il grande racconto della guerra di Troia” di Giulio Guidorizzi: un grande affresco di anime ormai perdute
Come iniziano le favole?
Alcune con: C’era una volta…
Altre: In un tempo lontano, lontano…
Una e lei sola, con un eco che proviene da sotto le mura di una città che non poteva essere presa, nasce con una frase che condizionò i popoli e tutte le leggende a lei legate.
“Cantami, o Diva, del Pelíde Achille/ L’ira funesta che infiniti addusse/ Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco”
Un incipit che conosce anche chi non si è mai accostato all’Iliade.
Narraci, o Diva, l’ira e l’amore, la furia e la disperazione di quella grande guerra che significò la caduta di Troia.
Di chi fu la mano che scagliò la pietra?
Se Zeus non fosse stato se stesso, probabilmente, la città di Troia non sarebbe mai stata costruita. Ma se così non fosse stato, nessuno avrebbe mai cercato, nel mondo reale, un’antica città perduta nella terra che era bruciata dopo essere stata espugnata con l’ausilio di uno stratagemma.
Se Priamo, il re che vide la sua città presa due volte, non fosse stato il figlio di colui che si rifiutò di pagare il compenso dovuto agli Dei e ad Eracle, forse la città sarebbe rimasta nell’anonimato di una storiografia antica e che Omero non avrebbe mai raccolto tra i suoi canti.
Se Achille non fosse stato il figlio di una dea avrebbe vissuto la sua vita come un qualunque essere umano.
Se Menelao non avesse accolto Paride?
Se Paride fosse stato un decimo di suo fratello Ettore?
Ricordate che se la mano di Omero non ci avesse ricordato delle passioni dei grandi guerrieri che, per dieci anni, si trovarono a combattere davanti alle onde del mare, reso canuto dalle onde alzate dalle spire del vento, forse avremo perso il genio e la grande umanità che ha mosso la letteratura nei secoli.
Ci sono due fiamme nell’Inferno di Dante che nascono dalle storie di Omero e dalla “follia” di conoscere lo sconfinato ed essere l’uomo superiore ad ogni altro.
“Il grande racconto della guerra di Troia” è il più grande viaggio tra le terre del mito e dell’immaginario di un bambino che leggeva le pagine di Omero. Quel bambino è diventato l’eroe e l’aedo che tramite l’immaginario di artisti e scrittori, ha scritto questo libro fantastico. Stiamo parlando di Giulio Guidorizzi e il volume è edito da Mulino nel 2018.
Giulio Guidorizzi è grecista, traduttore, studioso di mitologia classica e di antropologia del mondo antico. È professore ordinario di Letteratura Greca presso l’Università di Torino. Ha scritto numerose opere e questo è, a mio avviso, quanto di più prezioso un autore e un appassionato di Storia, prima che uno studioso di essa, possa regalare al mondo: il suo amore e lo specchio sulla sua anima, tramite le spume di un mare lontano e le gesta di antichi uomini lontani nel tempo ma vicini al cuore del genere umano.
Questo è un libro illustrato, quindi abbraccerete l’Iliade insieme al Tempo, ad Omero, al suo autore e all’anima di ognuno degli artisti che hanno tratto ispirazione da questi canti mitologici.
Omero voleva narrarci di una guerra che ebbe come causa scatenante il ratto della donna mortale più bella del creato?
L’aedo voleva conoscessimo l’uomo, la donna, il genere umano.
Non è importante che Ettore sia stato ucciso da Achille, ma è fondamentale che l’eroe troiano avesse paura, che amasse, che fosse leale alla sua casa e al suo popolo e che nonostante il terrore prese la decisione di morire per tentare di salvare il suo mondo.
Il mondo è mosso dalle passioni e quale occasione migliore, per indagare negli abissi dell’Anima, che scendere in guerra, tra gli dei e il fuoco?
Come nel cavallo ideato dal genio di Ulisse, siamo dentro ad una città che ha mura create ad immagine di Dio o degli Dei e uno sconfinato dedalo di vie e direzioni che ne definiscono l’essenza: l’Uomo.
Non bastano poche parole a definire l’Iliade, non bastano nemmeno a definire questo volume splendido che ho tra le mani.
“Il grande racconto della guerra di Troia” è il grande affresco di anime, ormai perdute, che altro non sono che lo spettro completo delle emozioni umano: l’Io e il mostro che possiamo diventare.
Narrami, ora, o Diva, quale parte di noi sarà messa alla prova, oggi?
Written by Altea Gardini