Selfie & Told: Alex Munzone racconta l’album “Giordano Bruno”
“E silenzi dentro me, piove intorno non vedo i tuoi occhi/ nuvole s’immergono, il tramonto grigio piange/ senza te – con te – senza te – con te/ Anima mia trasforma questa canzone, in un volo d’ali che vada veloce altrove, anima mia trasforma questo momento, in un caldo giorno d’estate travolto dal vento/le paure dentro me, attraverso le ultime ore/ la tua mano ormai lontana, mi rimane accanto il tuo sapore/ senza te – con te – senza te – con te/ Anima mia trasforma questa canzone, in un volo d’ali che vada veloce altrove, Anima mia trasforma questo momento, In un caldo giorno d’estate travolto dal vento”. ‒ “L’ultima parola”
Alex Munzone nasce a Catania nel 1979, città dove vive e lavora. Inizia a studiare batteria all’età di 9 anni. Nel 1997 fonda, assieme agli altri componenti, la band “Diane and the shell”.
Nel 2003 il gruppo registra “The red ep” il disco d’esordio pubblicato dalla Edwood Records/Goodfellas. Nell’autunno del 2006 nasce il secondo album “30,000 Feet tarantella” prodotto dall’etichetta Americana Australian Cattle God Records, la promozione del disco verrà supportata da un tour di un mese negli Stati Uniti che culminerà nella partecipazione al CMJ Festival di New York.
Nell’agosto del 2009 vengono registrate, nell’Argent Studio di Ragusa le tracce per il successivo lavoro discografico.
Nel 2011 viene pubblicato “Barabolero” per l’etichetta Doremillaro (sb) Records. Il disco verrà missato al Soma Electronic Music Studios di Chicago dal produttore e compositore John McEntire (Tortoise). Nel 2017 esce per la Doremillaro Recs il primo album da solista dal nome “Ku Klux Kadeau in Opera” e nel 2018 il secondo progetto solista dal titolo “Giordano Bruno”.
Vi presentiamo l’auto-intervista di Alex Munzone per la rubrica Selfie & Told!
A.M.: Quali sono le tue esperienze musicali?
Alex Munzone: Non lo so, probabilmente sono inerenti alle esperienze dell’annichilimento.
A.M.: Come procede con i Diane and the shell?
Alex Munzone: Bene, siamo alle fasi finali, stiamo ultimando le ultime sovraincisioni e ricontrollando i particolari. L’uscita del nuovo album è prevista per la fine di quest’anno.
A.M.: Com’è nata l’urgenza di realizzare un progetto solista?
Alex Munzone: Dalla mia testardaggine e volontà individualista di gettarmi nel baratro. Con i Diane and the shell componiamo pezzi di un grande meccanismo rodato, la mia scommessa è stata quella d’ampliare l’orizzonte annettendo l’errore come una pratica utile e piacevole e non come probabilità di fallimento. All’interno di una camera buia si amplificano le percezioni e il rischio di sbattere la faccia è l’eventualità che porta il tuo livello d’eccitazione alle stelle. Ecco, la pratica dello “scommettere su se stessi” in qualsiasi ambito, soprattutto in musica, ha le stesse frequenze di piacere.
A.M.: Il tuo ultimo album, pubblicato quest’anno, è incentrato sulla figura di Giordano Bruno. Com’è nata l’idea?
Alex Munzone: Sulla necessità di raccontare il presente; partendo dal fatto che il passato, il presente ed il futuro non sono punti posti diversamente su un segmento, ma eventi che si svolgono nello stesso momento, ho cercato quindi di addentrarmi nella biografia generale dell’uomo Giordano Bruno, figura che ho sempre trovato molto affascinante, utilizzando le sue parole ed il suo credo per narrare la devastante correlazione con l’attualità. L’iper-religiosità non si è conclusa, nemmeno in occidente e quando non è tale si tramuta in moralismo, spesso da quattro soldi, o in facile giudizio verso tutti ed ogni cosa. Quando cominceremo a capire che ciò che è nell’altro è in noi, e che ogni forma di vita e non si intreccia in un enorme stato coscienziale, inizieremo finalmente a smetterla di avercela a morte con qualcuno solo per un “Like” non messo ad un nostro post (sarebbe già un buon inizio).
A.M.: Giordano Bruno è stato un personaggio certamente rivoluzionario, come sei riuscito a rendere esplicita nell’album questa sua caratteristica?
Alex Munzone: Ho cercato in realtà di rendere molto più evidente la caratteristica “umana” del soggetto, provando a focalizzarne l’essenza sulle vicende personali ed intime senza sconti narrativi. La rivoluzione delle sue idee sta proprio nell’averle applicate nella quotidianità della sua vita.
A.M.: Com’è venuta L’idea di creare una narrazione di stampo teatrale per raccontare la vita di Giordano Bruno?
Alex Munzone: Tutto nasce dalla personale passione per il teatro d’opera, principalmente quello di stampo ottocentesco, la struttura è infatti tipica dell’andamento discorsivo del teatro lirico; ad esempio il primo brano dal titolo “Introduzione” è inteso come “Ouverture” nel processo narrativo musicale.
A.M.: Nello specifico quali strumenti musicali riferiti al periodo storico del filosofo Nolano hai utilizzato?
Alex Munzone: Un bel po’; dal virginale ai corni fino alla chitarra rinascimentale, suoni mescolati alle vibrazioni dei synth e da alcuni strumenti virtuali utilizzati direttamente on line (a sottolineare il fatto che il passato ed il presente non esistono, ma sono entrambe riferimenti in un unico punto: “l’adesso”).
A.M.: Cos’è stato il tuo primo album solista pubblicato nel 2017 dal nome “Ku Klux Kadeau in Opera”?
Alex Munzone: Soggettivamente un terremoto inarrestabile, dove la terra, il cielo, il mare confluivano verso un enorme buco nero rivolto sull’orizzonte personale degli eventi. È stato uno degli errori più stimolanti della mia vita che ha innescato la scintilla della consapevolezza autodistruttiva.
A.M.: Progetti futuri “nell’adesso”?
Alex Munzone: Oltre all’uscita del nuovo disco dei Diane and the shell, già da qualche mese ho deciso di rintanarmi in una tenuta sull’Etna acquistata un po’ di tempo fa, qui, nel silenzio e la calma più totale, sto già lavorando al terzo progetto solista che avrà come soggetto il pensiero e gli studi teorici di un fisico ai più sconosciuto. Ritornerò, finalmente presto, nell’errore.
“Dopo la terza denuncia di Mocenigo/ nuovi capi d’accusa sono a tuo carico/ avere opinioni contrarie, alla fede cattolica/ avere opinioni eretiche, sulla Trinità/ Colpevole – Colpevole/ avere opinioni eretiche su Cristo/ avere opinioni sulla messa/ credere nell’esistenza dell’eternità/ credere nell’esistenza di più mondi/ Colpevole – Colpevole/ praticare la divinazione e magia/ non credere nella verginità di Maria/ essere lussurioso, ovunque/ vivere al modo degli eretici sempre”. ‒ “Le accuse”
Written by Alex Munzone
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