Selfie & Told: Il Corpo Docenti racconta l’EP “Scivoli”

“Sono arrivato in silenzio/ la porta è chiusa da troppo tempo/ guarda la gente qui accanto/ cerca di entrare prendendosi a pugni./ Sono arrivato in ritardo/ chiedevi a tutti di me, ma io lo sai,/ sono partito correndo/ poi son caduto imprecandoti./ Ho gli occhi fissi in un punto/ ridevo e intorno si stava piangendo/ dimenticavo che tutto/ dimenticavo che tutto ha un senso./ […]” ‒ “Silenzio”

Il Corpo Docenti

Il Corpo Docenti nasce a Milano nella primavera del 2017, quando Luca Sernesi si aggiunge alle registrazioni dei primi brani che Lorenzo Manenti e Federico Carpita stavano scrivendo.

Per un anno i tre vivono insieme, e tra sala prove e palco si crea una forte intesa.

Scivoli” è l’EP d’esordio della band, prodotto, registrato e mixato da Michele Marelli al Monolith Studio di Brescia, uscito il 5 ottobre 2018 per Libellula Music e Tempura Dischi.

Ed ora beccatevi la loro auto-intervista per la rubrica Selfie & Told!

 

I.C.D.: Parlateci del vostro primo disco. Perché “Scivoli”?

Il Corpo Docenti: Scivoli” perché secondo noi l’ultima traccia del disco era quella che rifletteva meglio lo stato d’animo presente bene o male in tutti i pezzi e quindi abbiamo deciso di chiamare l’EP come la canzone, “Scivoli” appunto. Questa traccia infatti parla di una relazione finita male dove il protagonista vive un mix di stati d’animo diversi (rabbia e odio ma anche rassegnazione e speranza per un lieto fine che non sappiamo ancora se ci sarà) e il contrasto che essi creano è il fil rouge presente in tutto il disco.

 

I.C.D.: C’è un brano a cui vi sentite più legati?

Scivoli – Il Corpo Docenti

Il Corpo Docenti: Siamo legati a tutte le tracce del disco, che rappresentano per noi un percorso di crescita, ma potremmo tranquillamente dire che quella che più ci unisce sia “Silenzio”, il nostro primo pezzo scritto, forse anche il più genuino e che è rimasto così dall’inizio fino all’incisione. È la canzone che ha fatto si che il progetto prendesse vita ed è un po’ il nostro inno di battaglia.

 

I.C.D.: Parlateci dell’artwork del disco. Come mai lo avete scelto? Ha un significato particolare?

Il Corpo Docenti: Per la copertina cercavamo un’immagine silenziosa e carica di malinconia. Abbiamo deciso di fare qualche scatto sul Garda facendoci completamente trasportare da ciò che ci circondava. Il risultato è questo sguardo lontano, di una coppia sulla sponda del lago, circondata da delle cannucce di palude. L’idea di dividerli tra front e retro ci è stata suggerita successivamente e l’abbiamo accolta subito in quanto andava ad evidenziare ancora di più il distacco tra i due soggetti.

 

I.C.D.: L’ambientazione del vostro video è molto suggestiva. Volete raccontarci qualcosa a riguardo?

Il Corpo Docenti: Abbiamo girato il video a Punta sasso, Una piccola riserva naturale a Manerba del Garda. Abbiamo lasciato le macchine e ci siamo avventurati con gli strumenti in spalla in questo sentiero che portava fino alla cima. È stata un’esperienza bellissima e strana al contempo, soprattutto per i turisti incuriositi che ci guardavano suonare. La giornata nuvolosa ha aiutato ad avere un video in linea con lo stato d’animo del pezzo e delle foto fatte in precedenza.

 

I.C.D.: C’è un artista in particolare, della scena indipendente italiana o internazionale, con cui vi piacerebbe collaborare?

Il Corpo Docenti

Il Corpo Docenti: In Italia sicuramente i preferiti sono Verdena e Fast Animals and Slow Kids, mentre per quanto riguarda l’estero, è veramente difficile, ma crediamo che aprire un concerto degli American Football o Built to Spill ci renderebbe veramente felici.

 

I.C.D.: Avete programmi per il futuro? Prossime date o progetti?

Il Corpo Docenti: Il 28 Dicembre chiuderemo l’anno al Circolo Ohibò e siamo veramente contenti perché per noi è un grandissimo traguardo poter suonare su palco che consideriamo uno tra più importanti di Milano. Per il 2019 abbiamo davvero tanti progetti. Stiamo lavorando al nostro primo merchandising che speriamo di pubblicare nei primi mesi dell’anno prossimo. Inoltre tra una data e l’altra stiamo scrivendo tanto e, chissà, magari arriverà qualcosa di nuovo.

 

Passano le ore/ ancora nulla si sente/ fuori è freddo per niente/ risparmiami se tu puoi le parole/ di chi mentiva/ di chi non sa sopportare la sconfitta./ Distratto da un tramonto/ senza nulla da dire/ senza voglia di uscire/ distruggi se tu puoi i ricordi/ di chi non riusciva/ di chi non riusciva a star da solo./ […]‒ “Per niente”

 

Written by Il Corpo Docenti

 

 

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