“Don’t Cry Baby” di Rosalba Vangelista: horror che fa venire voglia di horror

Advertisement

Che sia una lettrice di Rosalba Vangelista è ormai noto. Questa volta, però, ho letto “Don’t Cry Baby”, ovvero una raccolta di racconti firmati da Rosalba.

 

Don’t Cry Baby

Solitamente leggo racconti brevi oppure sceneggiature scritte da questa meravigliosa autrice, anche in relazione al fatto che recensire una raccolta è sempre qualcosa di arduo.

Devo ammettere, però, cheDon’t Cry Baby” è estremamente facile da inquadrare: si tratta dell’horror che va venire voglia di horror.

La raccolta inizia con il racconto “L’Albero del Male”, la cui protagonista è Melissa, una giornalista alla ricerca di uno scoop. Non andrò a spoilerarvi la trama (ché con i racconti brevi spoilerare è sin troppo facile), ma mi concentrerò su un’unica cosa: alla fine del racconto, avevo voglia di continuare a leggere.

È curioso, perché solitamente quando si legge qualcosa di particolarmente crudo, alla fine della lettura si ha bisogno di qualcosa che riporti luce e colore nella nostra vita. Io leggo moltissimi libri di Deaver, ma mai l’uno di seguito all’altro, perché sarebbe troppo.

Nel caso di “Don’t Cry Baby”, però, alla fine de “L’Albero del Male”, l’idea di leggere un altro raccontino crudo, tenebroso, non mi infastidiva.

Così ho iniziato “Il pirata e la Luna”, il cui protagonista è Capitan George a bordo della Saint Mary. Ciò che mi ha colpito di questo racconto non è stata la venatura da brividi della storia, quanto il modo in cui essa si fondeva con la poesia.

Di seguito un estratto che può darvi un’idea di quello che mi è piaciuto:

“E fu così che, una notte, il mare e la luna si incontrarono. Perduti nel blu e nel nero dei loro occhi, si amarono fin dal primo istante di un amore travolgente e profondo, di un amore che trascina oltre i confini e oltre ogni certezza. Di quell’amore che Capitan George sognava da tutta la vita, capace di portarlo nei mari e nei teatri del mondo…”

Lo stile di Rosalba, al di là dei temi che la giovane autrice tratta, è elegante. Ecco qualcosa che è raro apprezzare nei lavori horror.

Anche nel racconto successivo “Bandida”, la storia di Dolores è raccontata con eleganza. Non è una storia facile, dato che gioca sul rapporto speciale tra una madre e una figlia, e sui sentimenti della figlia quando questa perde colei che l’ha messa al mondo, ma è comunque una storia nella quale le frasi fatte o di circostanza non trovano spazio.

Rosalba Vangelista

“Il pugile e la ballerina” è un racconto basato sugli opposti.

“Erano le stelle della notte, corpo e anima unite da quell’incontro.”

Chi avrebbe mai immaginato che l’amore potesse trovare il suo posto in una raccolta da brividi?

Potrei raccontarvi di “Ariel” e continuare a elencarvi cosa ho apprezzato in ciascun racconto, ma preferisco lasciare che siate voi a decidere quali tratti di ogni storia vi parlano con più decisione.

Quello che posso dire con certezza è che la penna di Rosalba è sempre valida, mai banale. Spero che questa autrice riscuota il successo che merita e continui a produrre storie dalla bellezza indiscussa.

 

Written by Giulia Mastrantoni

 

Advertisement

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: