Selfie & Told: Chiazzetta racconta l’album “L’imbarazzo della scelta”
“’Voglio andare al mare, non voglio andare a Scuola, No’// Studente: ‘Voglio andare al mare, non voglio andare a scuola, No’// Professoressa no, non mi convincerà, io già capito che io non ritornerò. Non mi interessa più questa maturità, io faccio Rock’n’Roll. Guardi che sole, guardi che mare io questa vita la voglio bruciare, non mi interessa sapere, voglio scappare, voglio salpare, voglio finire il mio tempo senza un rimpianto, voglio morire mentre canto:// ‘Voglio andare al mare, non voglio andare a Scuola, No’// […]” ‒ “Mare o scuola”
Salve a tutti, mi presento sono Chiazzetta e faccio il punkautore, in pratica un cantautore punk. Da poco è uscito il mio album, lo potete trovare in tutti i digital store distribuito da Artist First.
L’album si chiama “L’imbarazzo della scelta“ perché parla appunto dell’imbarazzo che si prova prima, dopo e durante ogni scelta, parla di persone sospese, di quando sembra che potresti fare qualsiasi cosa, andare ovunque e conquistare il mondo ma c’è qualcosa che te lo impedisce.
Sono in un momento di grande confusione sul passato, sul futuro e non so di preciso che devo fare della mia vita e ho appunto l’imbarazzo della scelta.
Dovrei fare un po’ di domande a me stesso, però se parlo da solo sembro stupido, quindi, dato che quest’anno sono vent’anni che faccio canzoni, farei un saltino nell’anno scolastico 98/99 per chiacchierare un attimo con il me di allora e schiarirci un po’ le idee in questa Selfie & Told.
Chiazzetta (che chiamaremo “C”) incontra il Chiazzetta giovane (che chiameremo“C’98”)
C: Ciao, non ci conosciamo, sono te tra vent’anni.
C’98: Ciao, ma sei pelato?
C: Si ma mi sono rasato, i capelli ce li ho, guarda! Giusto un po’ davanti ne ho persi un po’, credo sia stata colpa tua e di tutte le decolorazioni e tinture che ci hai fatto.
C’98: Ma pensa un po’… Scusa ma così non stiamo modificando il continuum spazio temporale, creando un paradosso e annullando completamente la tua linea temporale?
C: No, siamo in navigazione protetta e a dir la verità nessuno dei due ricorderà nulla di questa conversazione, tipo Man in Black, hai presente?
C’98: Sì, sì. Ma allora cosa la stiamo facendo a fare questa conversazione?
C: Per i lettori di Oubliette Magazine…
C’98: Ah, allora ok…
C: Volevo chiederti il perché del nome Chiazzetta, non lo ricordo più.
C’98: Cioè davvero mi stai dicendo che ancora ti fai chiamare così, a 40 anni???
C: In realtà sono 37.
C’98: Comunque il nome è uscito fuori a caso, da poco ho questo gruppo punk e mi serviva un nome da battaglia, qualcosa che suonasse male, allora ho ripensato a una sera dell’anno scorso quando i miei amici (quei pochi con cui riuscivo a stare in questa città di fighetti) mi hanno fatto rosicare prendendomi in giro per una macchia di colla che avevo sui pantaloni. Ti giuro che era colla!
C: Sì, ricordo perfettamente, era assolutamente colla.
C: Nel Brano “Mare o Scuola” parlo di quando ero un adolescente ribelle che voleva mollare la scuola per affrontare la vita, in questo caso il mare. Cos’è sta storia?
C’98: Beh diciamo che fino al terzo superiore ero molto sfigato, facevo tutto quello che dovevo fare controvoglia ed ero un po’ triste. Ora è un po’ tutto cambiato, la scuola non la voglio mollare ma l’ho messa un po’ da parte perché da quando ho iniziato a scrivere ed esibirmi dal vivo ho scoperto che esiste una vita anche per me che sono un po’ diverso dagli altri, così ho incominciato raccontare il mio malessere e la mia diversità e questa cosa paradossalmente mi sta facendo uscire dal guscio e sto facendo un sacco di esperienze fantastiche, cioè adesso bacio le ragazze!!!
C’98: Tu invece? Hai tenuto solo il nome oppure suoni ancora Punk?
C: Beh sì, diciamo che alla base c’è ancora quell’attitudine, negli anni ho sperimentato e mischiato molti generi ma lo sai che il punk è principalmente fare come ti pare quindi giocare anche con i generi, tipo infilare a un certo punto una tromba senza motiv… aspetta… In che stagione siamo qui nel passato?
C’98: Inverno.
C: Ok quindi l’hai già sentito “Punk in Drublic” dei Nofx. Quando è fico?
C’98: È capolavoro!
C: Già! Comunque, dopo aver mischiato un po’ di tutto, nell’ultimo album sono tornato un po’ alla radice del Pop Punk: melodie canticchiabbili, apparentemente allegre ma con testi per lo più tristi, storie di depressione (Sì ancora stiamo così) e momenti imbarazzanti. Ma nel disco ci sono anche picchi di ottimismo, cronache di scelte importanti, di momenti di ribellione a noi stessi e agli altri. Poi finisce tutto con un pezzo lento e intenso.
C’98: Come “Punk in Drublic”?
C: Forse più come “Nimrod” dei Greenday.
C’98: Quindi è un album commerciale? Ci stai facendo i soldi?
C: Guarda, le cose sono un po’ cambiate, quello che ai tempi tuoi passava per radio è diventata musica di super nicchia, le chitarre distorte sono state praticamente abolite e pensa che qui in Italia vengono chiamano “Indie” dei tizi che fanno canzoni stile Carboni e Venditti anni 80.
C’98: Oddio e come ci siamo arrivati?
C: È una storia lunga, non ho tutte queste righe.
C’98: Ok, però posso chiederti come è andata la nostra carriera in questi vent’anni?
C: Diciamo che fino al 2003 continuerai a suonare in giro per Latina, giornate creative a scuola, qualche festivalino fico sui monti. Poi emigrerai a Roma dove conoscerai Roberto Cola, che è quello che ha registrato la maggior parte dei nostri album, anche quest’ultimo.
C’98: Quanti ne hai fatti?
C: Questo è il nono, anche se, detto tra me e me, alcuni non so se sono proprio album, li ho fatti a casa.
C’98: Vabbè è Punk dai.
C: Hai ragione anche tu. Nel 2006 uscirà il primo, con l’etichetta “Linea Due” di Francesco Gazzè.
C’98: Non è Max?
C: È il fratello. Ancora non si sa nel tuo tempo ma ha scritto lui quasi tutti i testi di Max. Nel 2008 succederanno belle cose: siamo passati in Radio da Fiorello, che è ancora famosissimo, siamo stati la sigla di Blob e, tieniti forte, abbiamo suonato al Concerto del Primo maggio a Roma, quello che fanno su Raitre!
C’98: Sto per piangere!
C: Sì, è stato bellissimo ma era solo la vittoria di un concorso, la settimana dopo è tornato tutto alla normalità. Poi ci sono stati alti e bassi per anni, il settimo album è il più bello di tutti ed è uscito per La Grande Onda, etichetta di Piotta, tu giustamente ancora non sai chi è, ma quando arriverà l’estate canterete tutti la sua canzone. In questi anni ho suonato tantissimo, ho girato tutta Italia (mi mancano solo Val d’Aosta, trentino e Molise) ma anche un paio di tour all’estero (in Uk, Spagna e Olanda) ho condiviso il palco con un sacco di bella gente, tra quelli che già conosci posso dirti di aver aperto condiviso il palco con Morgan dei Bluvertigo, i Subsonica, J-Ax e addirittura Cristina D’avena!!!
C’98: WOW
C’98: A Latina però sei il più famoso di tutti, chi altro mai potrà uscire da sta città inutile?
C: A dire la verità Latina cambierà un po’, nel corso degli anni, non diventerà la nuova Seattle ma la gente smetterà di pensare che sia in provincia di Roma. Dalla città sono usciti due artisti che ora fanno gli stadi: uno, se non sbaglio, nel tuo tempo lavora a Radio Luna e conosce Tasciotti e gli hip-hoppari, tra 2,3 anni farà il bottone tipo mondiale; l’altro invece è un po’ più nel futuro, ci suonerà Cisco assieme. Uno dei due lo apprezzerai, l’altro ti darà un po’ fastidio.
C: Ora devo andare, spero di non averti deluso troppo, sicuramente ti aspettavi un futuro diverso.
C’98: Non so, ora come ora io voglio solo stare bene e fare musica me lo permette, a certe cose mica ci penso. È ovvio che vorrei diventare il musicista più famoso della terra ma sicuramente non voglio suonare canzoni stile Venditti. Mi sembri un po’ stressato e malandato ma mi pare che tu stia facendo ancora quello che ti piace e soprattutto ancora fai quello che ti pare quindi va bene così, poi chissà quante ragazze hai baciato.
C: 58
C’98: Così poche? In 40 anni? Io ne ho baciate 3 in una sera!
C: Allora smetti di suonare, sicuro ti andrà meglio.
C’98: Uffa, va bene dai mi accontento.
C: A presto e grazie di tutto…
“Confesso che mi son drogato/ ho gettato carte per terra/ ho fatto cose a tre/ ho usato gente/ ho anche rubato/ vado a mignotte/ faccio a botte/ ascolto Max Gazzè// Premetto che non son bigotto/ non credo in niente che non sia spiegabile/ purtroppo ho un animo corrotto/ però mi piace troppo dire NO// Il vero sballo è dire NO// […]” ‒ “Il vero sballo è dire NO”
Written by Chiazzetta
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