“L’albero dei poveri” filastrocca di Natale di Gianni Rodari
Di seguito si potrà leggere la filastrocca intitolata “L’albero dei poveri” di Gianni Rodari ed una breve biografia dello scrittore e poeta.
“L’albero dei poveri”
“Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni,
oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.”
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Gianni Rodari, all’anagrafe Giovanni Rodari è nato ad Omegna il 23 ottobre 1920 ed è deceduto a Roma il 14 aprile 1980). Rodari è stato uno scrittore, un pedagogista, un giornalista ed un poeta italiano, specializzato nella letteratura per l’infanzia. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue.
Gianni Rodari è l’unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen e nel 1970 fu uno fra i maggiori interpreti della tematica “fantastico” e grazie alla sua opera principale intitolata Grammatica della fantasia pubblicato nel 1973 è stato considerato uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie.
Nella Seconda guerra mondiale venne esonerato dal servizio militare a causa della salute cagionevole.
Furono anni in cui dopo aver vinto il concorso per maestro iniziò ad insegnare come supplente in una scuola di Uboldo. Nel dicembre del 1943 venne richiamato alle armi dalla Repubblica di Salò e assegnato all’ospedale milanese di Baggio.
Subì due gravi lutti, infatti i suoi due migliori amici morirono durante la guerra. Nino Bianchi morì nel naufragio della nave Calipso nel Mediterraneo all’inizio della guerra, ed Amedeo Marvelli morì durante la campagna di Russia. Questi due traumi furono aggravati dall’internamento del fratello presso un campo di concentramento nazista in Germania. Ed è a questo punto che Rodari decide di prendere i contatti con la Resistenza lombarda, gettò l’uniforme ed entrò in clandestinità. Questi eventi lo portarono ad avvicinarsi al Partito Comunista Italiano a cui si iscrisse il 1º maggio 1944.
La pubblicazione del suo primo libro pedagogico Il manuale del Pioniere avvenne nel 1951 in piena guerra fredda. La pubblicazione provocò aspre reazioni da parte della stampa cattolica, ci furono episodi sgradevoli: le parrocchie arrivavano a bruciare nei cortili il Pioniere e i suoi libri.
Maria Teresa Ferretti divenne sua moglie il 25 aprile del 1953. Lei, modenese, era segretaria del Gruppo Parlamentare del Fronte Democratico Popolare, dalla quale avrà la figlia Paola nel 1957.
Avanguardia, il giornale nazionale della FGCI, fu fondato da Rodari nel 1953, una esperienza che durò sino al 1956 per poi approdare all’Unità. Continuò a collaborare con i giornali, e fece numerose conferenze nelle scuole italiane. Insegnanti ed alunni erano entusiasti della parola di Rodari. Si occupò di teatro per ragazzi. I suoi testi che promuovevano la pace sono stati messi in musica da Sergio Endrigo.
Morì a 59 anni a causa di un intervento chirurgico alla gamba sinistra per l’occlusione di una vena, ebbe uno shock cardiogeno.
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