“Canicola” della band Electric Circus: attitudine funk contemporanea dal cuore vintage

Gli Electric Circus sono una giovane band dall’attitudine eclettica e creativa, con le idee ben chiare ed un suono già ben definito sono le impressioni che arrivano dopo un primo ascolto così come dopo un secondo ed un terzo…

Canicola – Electric Circus

Sono sei gli elementi della formazione trentina, che da qualche anno si è spostata a Torino, ovvero Paolo Urbani (batteria e percussioni), Paolo Pilati (basso, chitarre e percussioni), Giuliano Buratti (sax e flauti), Francesco Cretti (chitarra ed altri strumenti a corde) così come Gabriele Perrero e, completa la formazione, Federico Bevacqua alle percussioni.

Uscito il 2 novembre 2018,Canicola” arriva dopo un EP, “Evoluzione”, e un album “24/7”, un’esperienza in tour in America e diversi live anche in Italia, in club e festival, anche in apertura a nomi di eccezione come Jethro Tull e GoGo Penguin.

Il loro è un funk contemporaneo come attitudine ma “Old School” come sonorità: la presenza di parti suonate con strumenti analogici, teoricamente, fa di questo un disco che sarebbe potuto uscire anche negli anni ’70.

D’identità moderna è invece la scelta e l’approccio, la contaminazione tra vari generi, senza che alcuno prevalga sugli altri.

L’iniziale “Bombay” ha un incedere deciso, con ben poco di indiano ma al contrario, con uno sguardo all’Africa, come se fosse un brano dell’indimenticabile Fela Kuti (inventore del genere musicale denominato “afrobeat”) ma alla metà della velocità, in cui tutto è costruito su un intreccio di sovrapposizioni ritmiche.

A differenza del musicista nigeriano, la musica degli Electric Circus è più rilassata, ma non certo easy listening.

Si trovano anche radici italiane, e sono quelle del funk dei b-movies dei film di Cinecittà degli anni settanta, portate recentemente al successo dai Calibro 35 o da dischi di etichette come Right Tempo o Schema.

Electric Circus

“Kinnafunk” il brano scelto dal gruppo come primo singolo, mette subito in luce delle ottime doti di scrittura e produzione e, sarebbe interessante vedere come queste possano svilupparsi dal vivo e, una volta sul palco, se le medesime, riescano a lasciare spazio ad improvvisazione ed interplay.

Difficile scegliere un singolo episodio, in un album vario ed estremamente piacevole, così come è difficile segnalare uno o più strumentisti, perché qui gli Electric Circus agiscono sempre come una vera e propria band, senza solisti ma tutti al servizio del tema e del brano.

E dopo il fenomeno Nu Guinea, ecco a noi un altro ottimo esempio di funk italiano.

 

Written by Luca Dainese

 

 

Info

BandCamp Electric Circus
Facebook Electric Circus

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *