Life After Death: l’intervista all’Arcangelo Gabriele
Salve a tutti amici! Oggi, visto l’avvicinarsi del giorno dell’Annunciazione, abbiamo pensato d’intervistare un personaggio che molti di voi conoscono.
In questo momento lo stiamo aspettando qui, poco fuori dalle porte immortali del paradiso.
Ebbene sì, amici ascoltatori, perché abbiamo fatto richiesta speciale di poter intervistare un personaggio che ha vissuto le nostre festività molto da vicino.
(si aprono le porte del paradiso) Eccolo, sta arrivando con le sue possenti ali… no aspettate arriva a piedi e… con una cartellina e… al telefono…?
Arcangelo Gabriele: No, no, la Stella Cometa deve partire più in là! Ma, per il Padre Eterno, sono duemila anni che ripetiamo la stessa cosa, dovreste anche…
A.T.: Mi scusi?
Arcangelo Gabriele: Che altro c’è? Di quale dipartimento sei?
A.T.: Dipartimento?
Arcangelo Gabriele: Sì di quale cerchio angelico sei? Troni? Potenze? Di sicuro non sei un cherubino. Ti prego dimmi che non sei un altro che mi ha mandato Michele perché non è il momento eh! O sei della sezione tecnica?
A.T.: No mi scusi ci dev’essere un errore. Io oggi avevo prenotato un’intervista con…
Arcangelo Gabriele: Ah siete voi! Scusi un secondo. Senti ti richiamo tra un po’, vado in pausa! Sì, sì… ci penso io. Chiedo perdono ma è un periodo tremendo questo…
A.T.: Capisco perfettamente. Dunque come stavo dicendo ai nostri ascoltatori, noi oggi abbiamo l’onore di poter intervistare lei: l’arcangelo Gabriele!
Arcangelo Gabriele: La ringrazio. Debbo confessarle che sono sorpreso di questa… intervista. Di norma scendo sulla Terra solo su, ordinazione divina diciamo, per incarichi ufficiali non certo per… passare il tempo. Ha una vaga idea della mole di lavoro che ha un arcangelo?
A.T.: Bè certo, noi uomini vi diamo un gran da fare.
Arcangelo Gabriele: Ma lasci perdere quello! Cioè… non che non sia importante per carità ma voi uomini tendente a ritenervi il centro dell’universo un po’ troppo spesso. In questo siete uguali a papà (sente un tuono) Scusa papà.
A.T.: Ma… era lui?
Arcangelo Gabriele: Be sì. Buono come il pane, ma non apprezza troppo le critiche (sente un altro tuono) Va bene! Ho capito! Che carattere… senta, cambiamo argomento che è meglio.
A.T.: Sì certo… capisco. Mi stava accennando ai lavori di un angelo, anzi un arcangelo! Ma c’è davvero differenza tra i due?
Arcangelo Gabriele: Molta differenza, specie nei compiti. Gli angeli sono uno status generale in paradiso ma essere arcangeli, mi creda, non è una cosa che riesce a tutti. Abbiamo tanto di quel lavoro che… ecco le faccio un esempio che si adatta al periodo: l’annunciazione a Maria di Nazareth!
A.T.: Si parlava di festività…
Arcangelo Gabriele: Ecco appunto! Per noi non è stata una festa.
A.T.: Noi?
Arcangelo Gabriele: Sì noi! Non dovrei parlarne ma… l’annunciazione vede, non è andata proprio come è scritto nei testi sacri. Cioè è andata così ma… è un po’ più complicata.
A.T.: Vale a dire?
Arcangelo Gabriele: Ecco… iniziamo dal principio. In principio era il verbo… no aspetti forse sono andato un po’ troppo indietro, mi scusi sa ma a volte… insomma mancavano pochi giorni all’Annunciazione… o a quella che sarebbe diventata l’Annunciazione ed io ero impegnato nel mio ruolo principale.
A.T.: Quello di Arcangelo.
Arcangelo Gabriele: No, di postino.
A.T.: Di postino?
Arcangelo Gabriele: Secondo lei perché mio padre l’onnipotente mandava sempre me per gli annunci importanti sulla Terra? Sono l’unico, come direste voi, con esperienza pregressa nel medesimo ruolo. Comunque sia, ero in magazzino a smistare gli ultimi ordini, le solite cose, un set di coltelli per Salomone, un parrucchino nuovo per Sansone, le tavole della legge che Mosè aveva rotto… di nuovo, una spada nuova per mio fratello Michele… ricordo che c’era anche una composizione di frutta che Eva aveva inviato ad Adamo. Spero sinceramente che non ci fossero mele dentro… no perché sa, l’ultima volta che Adamo ha avuto a che fare con un mela, l’umanità la sta ancora pagando con gli interessi. Comunque sia, stavo sistemando la bolla quando mi squilla il telefono.
A.T.: Ecco appunto… il telefono? Avevate il telefono in paradiso? Già allora?
Arcangelo Gabriele: Certamente!
A.T.: E pensare che noi abbiamo dovuto aspettare fino a fine dell’ottocento con la nascita di Antonio Meucci.
Arcangelo Gabriele: E secondo lei ad Antonio Meucci come gli è venuta l’idea? Uno dei compiti classici degli Arcangeli è proprio questo! Ispirare le menti degli uomini. Roba che se dovessimo chiedere noi i diritti per il copyright… ma tornano a noi! Ricevo una telefonata. All’inizio credevo fosse mio fratello Michele che mi fa uno dei suoi soliti scherzi telefonici. Sa Michele non è che sia proprio questo stinco di santo eh? Ma sto divagando. Non era Michele ma mio padre… Dio, che mi dice che devo scendere sulla Terra perché il momento è giunto. Farà nascere suo figlio tra gli uomini. Immagini la mia allegria…
A.T.: Lo credo bene! Annunciare l’arrivò di Gesù, sarà stato felice dell’incarico.
Arcangelo Gabriele: Neanche un po’ in realtà. Ero pieno di lavoro fin sopra l’aureola, e in più dovevo pure scendere sulla Terra e fare una “consegna” speciale? All’inizio non ne volevo sapere di scendere, con tutto il lavoro accumulato, ma con una cosa simile in ballo… e col carattere che ha lui quando gli si dice di no. Mi manda sulla Terra e mi dice solo “trova Maria di Nazareth e portale il mio messaggio”.
A.T.: E così è stato.
Arcangelo Gabriele: Sì ma non è stato per niente facile! Maria, madre di nostro signore è “famosa”, una Vip ma lo è adesso. Ai tempi… chi la conosceva? Lui, mi ha spedito sulla Terra e come unico indizio mi ha dato un nome. In una terra e in un periodo in cui quasi il 90% delle donne si chiamava Maria. Io sono un arcangelo mica il profeta Esaia, mi sono detto! Come la trovo questa ragazza? E in più… cosa che i testi sacri non citano, mi ha affidato un apprendista angelo! Uno appena uscito dall’accademia senza ali e aureola ufficiale!
A.T.: No aspetti un momento, questo forse è un po’ troppo. Un apprendista angelo? Sta scherzando vero?
Arcangelo Gabriele: Magari! Crede che nasciamo tutti con l’aureola in testa? Negli ultimi anni, sono stati inseriti anche dei corsi propedeutici, tenuti da angeli specializzati. Hanno fatto qualche anno sulla Terra e poi sono tornati in paradiso. Il concetto di per sé non è mica troppo diverso dal vostro Erasmus. Altra idea che vi è stata suggerita!
A.T.: Certo messa in questi termini…
Arcangelo Gabriele: Stiamo uscendo un po’ dal seminario… dal seminato. Per fargliela breve, io e Zachiele, l’altro angelo, scendiamo sulla Terra e ci mettiamo almeno tre giorni per trovarla. Capirà, col nome “Maria” come unico indizio. Oltretutto una confusione oscena. C’era in fermento tutta la città per la faccenda del censimento imposto all’impero romano.
A.T.: Sì, sì infatti, ricordiamo ai nostri ascoltatori che l’imperatore aveva decretato di censire tutti i popoli conquistati da Roma. S.P.Q.R. Senatus Popolus Que Romanus.
Arcangelo Gabriele: Non esattamente. Per il censimento l’acronimo usato da loro è stato Servizio Pubblico Quantitativo Romano. Già allora i potenti di Roma avevano una propensione per gli acronimi. Andavano casa per casa a chiedere dati anagrafici. Insomma alla fine, finalmente, trovo la Maria giusta. Mi metto tutto in ghingheri, mi aggiusto le ali e l’aureola, accendo l’impianto luci e suoni e attacco con l’annuncio più lieto. E lì è partito il finimondo!
A.T.: Come sarebbe il finimondo?
Arcangelo Gabriele: Sarebbe a dire, che in paradiso a fare il mio lavoro avevano messo uno che non ci capiva niente! E mentre stavo facendo il più importate dei miei lavori… mica mi chiama dal paradiso?
A.T.: Cioè mentre lei stava facendo l’Annunciazione, le è squillato il telefono?
Arcangelo Gabriele: E non una volta sola! C’ho impiegato almeno dieci minuti per fare tutta l’annunciazione completa!
A.T.: Ma per cosa l’avevano cercata in paradiso? In un momento tanto importante poi…
Arcangelo Gabriele: Sì, io stavo facendo l’annunciazione, ma LUI invece si era portato avanti e aveva già mandato inviti e profezie ai potenti del mondo per far sapere del suo figliolo. E la prima volta, mi chiamano perché… i Re Magi che avevano iniziato il viaggio si erano persi. Cioè, immagini il colmo! Degli arabi che si perdono nel deserto! Abbiamo dovuto creare quindi quella che voi chiamate stella cometa, il primo GPS della storia. Ma loro, che conoscevano le “scorciatoie” mi arrivano in ritardo di due settimane dall’evento già programmato e stabilito: la scaletta era, prima la luce, poi i pastori e per ultimi a chiudere la sfilata i Magi con i tre doni. Nooo, abbiam dovuto riscrivere mezzo palinsesto dell’evento perché quelli si erano persi! Cosa pretendevano? Che stella avesse anche la funzione audio? Fra trecento metri, alla prossima duna, svoltare a sinistra.
A.T.: Ecco allora perché i Magi sono arrivati più in là.
Arcangelo Gabriele: Più in là? Stavamo già sbaraccando tutta la location della mangiatoia. Poi la seconda volta mi hanno chiamato perché a Noè era partita la tramontana. Ogni volta che sulla Terra piove, Noè sente il richiamo dell’arca e inizia a cercare tutti gli animali. Quella volta poi aveva fatto un baccano tale che non sapevano come fermarlo. Però ho risolto pure quella.
A.T.: Come?
Arcangelo Gabriele: Facile. Noè ha ancora in stoccaggio i suoi due leocorni da me. La prima volta se li era dimenticati.
A.T.: Ci son due coccodrilli, un orango tango… solo non si vedono i due leocorni… ma è sconvolgente questa cosa.
Arcangelo Gabriele: Bè da qualche parte questa filastrocca doveva pur essere nata non le pare? Voi dite che ogni leggenda ha un fondo di verità. Bè le ho appena dimostrato che non solo le leggende lo hanno.
A.T.: E poi com’è andata a finire?
Arcangelo Gabriele: Finite le telefonate, termino di fare l’annunciazione, ma il vero problema è stato il seguito! Lei sa che Giuseppe non fu molto contento di questa cosa no? Abbandonò Maria.
A.T.: Perché lui non sapeva che Maria fosse la prescelta da Dio.
Arcangelo Gabriele: Sì ma, non le dico i salti mortali che abbiamo dovuto fare per riportarlo alla ragione. L’apparizione a Giuseppe guardi che conta come straordinario. Non era mica previsto che anche lui dovesse vedere angeli e santi, ma per salvare capra e cavoli. Che poi… fosse stata solo un’apparizione…
A.T.: In che senso?
Arcangelo Gabriele: Diciamo che Giuseppe, una volta sdoganato dagli accordi matrimoniali, se la voleva dare alla pazza gioia. E per altri tre giorni… anzi tre notti di fila ha frequentato locali che… aprono solo la notte appunto! E giù di vinelli vari, amici non impegnati e… ragazze di dubbia moralità. Abbiamo fatto miracoli per tenerlo a bada.
A.T.: Una mia piccola curiosità… ecco quando lei dice “miracoli” intende metaforicamente o…
Arcangelo Gabriele: No, no. Prima di tutto abbiamo compilato e spedito la richiesta per direttissima a nostro padre perché ci desse il permesso di fare Miracoli. E non mi guardi così. Noi angeli non è che possiamo fare miracoli a destra e a manca quando ci pare e piace. Comunque… la prima sera trasformavamo il suo vino in acqua, la seconda sera abbiamo diviso i pani e pesci di tutte le locande in modo che non avessero da sfamare gli astanti…
A.T.: Acqua e vino… pani e pesci… questi miracoli mi suonano familiari…
Arcangelo Gabriele: Lo credo bene. Il figlio di nostro signore si è fatto un nome con questi miracoli, anche se lui li ha applicati al contrario. Non vorrei vantarmi ma… il caro Gesù certe cose le ha imparate da me. Certo, lui non aveva tutta la trafila burocratica da compilare. Sa… il figlio del capo.
A.T.: E poi?
Arcangelo Gabriele: La terza sera purtroppo non è arrivato il permesso per fare miracoli così… abbiamo dovuto… come dire, improvvisare.
A.T.: E che avete fatto?
Arcangelo Gabriele: Ecco ci siamo… (farfuglia qualcosa)
A.T.: Come?
Arcangelo Gabriele: Si avvicini… (comincia bisbigliargli qualcosa nell’orecchio)
A.T.: Ah… Aaaah… Oooh… ma davvero? Cioè voi avete… Noooo… e per tutta la sera voi avete…
Arcangelo Gabriele: Già… non le dico. Uno dei momenti più imbarazzanti della mia eternità. Fatto sta che sembrò funzionare meglio dei miracoli. Poi si è scoperto che la concessione di Miracolo l’avevamo avuta ma l’imbranato che avevano messo al mio posto l’aveva persa!
A.T.: Bè, sarà una frase fatta ma… forse Dio aveva altri progetti per risolvere la cosa. Infatti poi Giuseppe ha avuto un’apparizione in sogno che lo ha convinto a restare con Maria.
Arcangelo Gabriele: Sì va bene, ma certe cose sarebbe sempre meglio saperle prima, ma la regola de “l’universo propone, l’onnipotente dispone” vale pure per noi arcangeli. Per LUI è un classico, prima colpisce e poi da istruzioni (si sente un altro tuono) Parli del diavolo…
A.T.: E… appunto… ha conosciuto anche lui vero?
Arcangelo Gabriele: Conosciuto? Era mio fratello maggiore. Quando ero appena un cherubino lui e Michele mi sembravano esseri da emulare, sa i fratelli maggiori! Ma poi… uno che faceva il Padre eterno, l’altro che faceva solo quello che diceva il Padre Eterno… bè è andata com’è andata. E ora in paradiso non si può più nominare il suo nome o… apriti cielo!
A.T.: Bene, siamo giunti anche alla fine di questa nostra intervista straordinaria con un personaggio, unico nel suo genere, possiamo dire. Mi dica adesso… una piccola indiscrezione… com’è lassù?
Arcangelo Gabriele: Guardi ho dovuto firmare un accordo di segretezza col Padre Eterno proprio per evitare che si sapesse troppo. Già raccontare l’Annunciazione dal mio punto di vista è stato uno strappino alla regola. Però le posso dire questo… non venite durante le feste! Ogni volta anche noi angeli dobbiamo ripassare tutto, l’annunciazione, la pasqua, la natività, tutto il paradiso deve correre tra i cerchi angelici, una bolgia infernale! Gestire poi il flusso turistico delle anime che vogliono presenziare è qualcosa di tremendo. Qualche anno fa abbiamo avuto come special guest Maometto! Le lascio immaginare cosa abbiamo dovuto fare per sistemare lui… e la sua montagna! Per non parlare poi dei Re Magi. Ogni volta che si presentano, perennemente in ritardo, quando ripartono lasciano sempre un bazar!
A.T.: Quindi state già organizzando per le future festività?
Arcangelo Gabriele: Sì infatti, stiamo riorganizzando tutto il palinsesto di quest’anno, dalla pasqua a Natale, perché Natale arriva sempre prima di quanto ci si possa aspettare. A tal proposito mi scusi ma ho finito la pausa. Devo proprio tornare (digita i tasti sul cellulare).
A.T.: Cosa fa?
Arcangelo Gabriele: Faccio uno squillo a mio padre perché mandi un divino raggio di luce che mi riporti nei cieli. Se devo aspettare i mezzi pubblici, in paradiso non ci arrivo più… un momento che prende la linea… pronto? (Benvenuti nel servizio Halleluja. Per la segreteria angelica digiti uno, per parlare con un responsabile dei cerchi angelici digiti due, per parlare con le alte sfere digiti tre. Attenda in linea. Avete chiamato l’ufficio alte sfere, il vostro problema è molto importante per lui, la preghiamo di attendere per non perdere il suo turno di chiamata (sottofondo dell’Alleluia di Hendel). Risponde l’interno Padre, Figlio, e Spirito Santo. L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. Dopo il segnale acustico, lasciate il vostro messaggio) Ecco alle solite… papà… papà…?
Written by Alister Tinker
Voce intervistatore: Giuliana Festa
Voce Arcangelo Gabriele: Alister Tinker
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