“I miei anni ’80 a Taiwan” di Sean Chuang: guardare Taiwan con gli occhi di un ragazzo

Il fumetto ha il compito di divertire, cogliere di sorpresa, informare e qualche volta anche di aprire gli occhi su un mondo che non si conosce: è quello che succede tra le pagine di I miei anni ’80 a Taiwan” edito in Italia da Add editore dell’autore Sean Chuang.

I miei anni ’80 a Taiwan

Nelle prime pagine si respira l’aria della nostalgia per un tempo, quello dell’adolescenza, ormai lontano. Si racconta un decennio quello degli anni ’80, quello che per l’autore va dal 1973 alla metà degli anni ’80, non propriamente dieci anni esatti.

Il periodo nel quale a Taiwan vige ancora la legge marziale, i giovani devono rispettare regole definite da una classe politica che non fa sconti a nessuno: capelli corti rasati non più lunghi di un centimetro, niente film stranieri, pochissimi prodotti di importazione, il ballo è considerato illegale, la propaganda al cinema viene proiettata prima di ogni film (taiwanese ovvio) e altre piccoli divieti che vengono raccontati con parsimonia all’interno di piccole storie autoconclusive per ogni capitolo.

Una serie di imposizioni che l’autore riesce a ricordare in modo sereno rispetto a quel passato perché ormai adulto, capace di guardarsi alle spalle con lucidità e con occhi nuovi.

Il capitolo su Bruce Lee è quello a mio parere più riuscito nei disegni e nella struttura narrativa che riesce ad essere un omaggio ad un attore che ha segnato quell’epoca nel mondo asiatico, ma anche in tutto il mondo che non conosceva le arti marziali. I disegni e i testi riescono a cambiare registro con rapidità e con vari stili a seconda di quello che si vuole accentuare o meno.

Con uno stile ironico e autoreferenziale, l’autore riesce a raccontare una parte della sua visione di quegli anni, dove la questione politica è sempre sullo sfondo e “nemmeno in famiglia se ne parlava” come dice lui stesso nella conferenza tenuta a Lucca Comics & Games 2018:Le questioni politiche in quegli anni per me non erano importanti, ero giovane e mi piaceva divertirmi come tutti, il resto era solo lo sfondo…quello che mi interessava era poter guardare in tv quello che volevo e la mia conquista è stata quando ho visto per la prima volta MTV (lo ripete ben due volte)“; il cinema e i fumetti esteri non circolavano liberamente, è stato solo dopo l’abolizione delle leggi marziali che Taiwan si è aperta alla globalizzazione.

Lo spirito del fumetto è rivivere quei momenti, “immortalare l’emozione di quell’epoca e le relazioni tra le persone” anche con l’uso di aneddoti adolescenziali buffi e divertenti. Mi ha divertito molto l’espressività dei personaggi, le vicende semplici ma che riescono perfettamente a toccare il lettore un po’ per la malinconia degli anni adolescenziali, quelli più belli e pieni di vita, sia per la leggerezza con la quale si raccontano aneddoti privati capaci di catturare empatia con il lettore.

Sean Chuang – I miei anni ’80 a Taiwan

Per la Cina e per Taiwan gli anni ’80 sono stati un decennio di cambiamenti, una rivoluzione culturale che ha portato alla globalizzazione in tempi rapidissimi, ma anche Sean Chuang è cambiato in quel periodo ed è diventato grande.

Non a caso le parole conclusive che mi hanno colpita, riepilogano lo spirito del libro: “Solo adesso capisco che essere liberi non significa semplicemente avere un proprio spazio… significa anche imparare ad affrontare i problemi che la vita ci pone, provando sulla nostra pelle le gioie e i dolori dell’età adulta“.

Alla fine l’autore è cresciuto e ringrazia l’opportunità di viaggiare e conoscere ciò che sta fuori dal suo piccolo mondo, in qualche modo quello che dovremmo fare tutti noi anche solo con un libro, questo in particolar modo.

Sean Chuang è anche regista, ma in questo caso l’uso del fumetto per la sua rappresentazione è decisivo per raccontare al meglio un passato tra ricordi e speranze per il futuro.

I coetanei dell’autore si riconosceranno in quell’epoca di cambiamento, gli altri avranno un modo curioso e insolito per avvicinarsi a qualcosa di nuovo e conoscere una parte di Asia e di storia, così vicina eppure troppo distante.

 

Written by Gloria Rubino

 

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