“Frammento mio. Poesie” di Patrizia Meloni: voci e vibrazioni dell’anima sullo spartito della Natura Vita

Patrizia Meloni (Iglesias 1958) è autrice di profonde e spesso complesse poesie, dalla struttura articolata in forma di pensiero filosofico continuamente in movimento a seguire un senso ciclico di eterni ritorni sul filo di una memoria vivificante.

Frammento mio. Poesie

Oltre che poetessa, già autrice del libro Eco disarmonica (2017, Editrice Divinafollia), è anche una pittrice e xilografa apprezzata, che ha esposto le sue opere in svariate mostre sul territorio nazionale. È stata docente di discipline artistiche per ragazzi nei corsi extrascolari, membro di accademie e, tra queste, socio fondatore della Remo Branca.

Quest’anno ha pubblicato con la Edit Santoro di Galatina la sua nuova raccolta poetica dal titolo Frammento mio. Poesie, recante in copertina un dipinto della stessa Meloni, Frammento, opera del 2015.

Le liriche che compongono l’opera sono 49, prefate dallo stesso editore Pietro Santoro, e si muovono in perfetta assonanza stilistica, intellettuale e ritmica con la precedente silloge. L’organicità dell’universo spirituale, intellettuale e lirico dell’Autrice viene qui ampiamente confermata in una continuità che non è mai ripetitiva, ma semmai autorigenerante.

La scrittura è un graffio sui fogli ansiosi per macchiarsi a vita e questa vita deve descrivere, lasciando che la pagina, così, si faccia quasi da sé, tra memorie dipinte. Come un circolo è la vita con preludi che giungono a maturazione per riportare, infine, alle stesse domande di sempre.

Tra i grandi temi è l’Amore, richiamato in delicati chiasmi e impegnativi passaggi di parole che si intrecciano in guisa di collane. Come dimora degli spiriti liberi, anche quando pare conosciuto, continuamente sfugge come vento.

Nella memoria la vita, quella già vissuta, continua a parlare, ad avere un rinnovato senso per l’essere che attraverso vallate introspettive, quasi rincorrendo il vento, percorre le pagine del proprio libro:

“(…) questo andare si sfoglia/ come un manuale, si legge in un baleno/ di ciò che in fondo siamo sempre stati: / acqua e sapone.”

La vita è la grande protagonista dei versi della Meloni e si manifesta giorno per giorno nella forma di un’esistenza resistente, sempre pronta a strappare altri istanti, sempre condita da guizzi di vivacità. Continue inversioni dei canti spezzati, ma alti e sublimi, a ribadire ognora che suprema è la parola che canta e va cantata, necessaria come i sogni che, se presto si sciolgono, danno però l’occasione di un volo seppur passeggero.

Quanto è caro e sublime il cielo, così cara è la Terra, landa di luce, dea ormai asservita all’umana distruttrice superbia. A questa Landa si rivolge l’accorato appello poetico “O mare di pace/ o speranza non cedere all’uomo,/ alla sua caparbia/ di vederti desolata nell’abbuffata/ da cobra/ alla sete di potere/ alla sete di guerra/ alla fame di noi di tenerti stretta (…)”

Patrizia Meloni

Più intime, delicate, profondamente sentite e scevre da forme di affettato sentimentalismo, le due liriche dedicate alla figlia e al padre, “albero che si eresse / più del dovuto in cielo”.

La voce poetica si pone essa stessa tra tanta umanità sempre alla ricerca di saggezza, di più profondo sapere, ma sempre più spesso confusa. Gli occhi del corpo e della mente cercano Luce dal cielo ed ecco una luce che tra allusioni e metafore si fa Ostia di vita alla vita.

Nel continuo viaggio compagna di ricerca è una speranza fatta di colori, luci e ombre, qui tutto è sensazione e tutti i sensi ne sono coinvolti; dolcezze e asperità si abbracciano in un continuum spazio-temporale e sentimentale.

Un viaggio pieno d’attese e senza fine è la vita; una vita cambia col sapere e in essa anche una semplice mammola stacca dalla terra vertigini.

Sublime, sopra e oltre ogni possibile suo contenuto, è la Filosofia,non raggiunta eccedenza nel pugno/ ordinario, dell’amara esistenza (…) meraviglioso porto” per quel frammento che è però duttile sostanza, l’Io poetico dell’Autrice, che è nel contempo un punto, un proseguire.

 

Written by Katia Debora Melis

 

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