Andrea Scanzi e il calcio: decalogo per le donne e riflessioni sul perché ogni donna dovrebbe sentirsi sempre una Prima donna

1.Una donna dovrebbe essere due cose: di classe e favolosa

2.Se sei triste, metti un po’ più di rossetto e vai all’attacco. Gli uomini odiano le donne che piangono.

3.La bellezza comincia nel momento in cui decidi di essere te stesso

Coco Chanel

Andrea Scanzi

Oggi voglio prendermi una piccola pausa da tutti gli impegni che mi aspettano in settimana (consigli di classe, verbali, programmazioni et similia) e, prima di affrontare tutto (ma ce la posso fare!), vorrei godere con le mie lettrici della Bellezza che, per fortuna, non ha smesso di abitare questa Terra.

Possono leggere anche i maschietti, ma poi non mi venissero a dire di sentirsi esclusi, tagliati fuori, discriminati o, ancor peggio, trattati male: noi donne, quando parliamo di uomini, siamo in grado di tirare fuori il meglio (o il peggio a seconda dei punti di vista) di noi! Vi ricordate la puntata sulla Lisistrata? Niente di irrecuperabile: andate nell’archivio di Oubliette Magazine cercando il mio nome, o direttamente cliccando QUI

Una volta che avrete ripassato la lezione precedente, sarete pronte per quella odierna che riassumerò in dieci punti.

1. Perché in dieci punti? Perché le mie lettrici devono sapere che sono perdutamente innamorata di Andrea Scanzi, giornalista aretino di 43 anni, bello, bravo, poliedrico. Pensate si interessa pure di calcio (la fortuna aiuta gli audaci dicevano i latini!) e sul Fatto Quotidiano online ogni tanto pubblica una sua rubrica che si intitola Ten Tolking Points in cui riassume, con ironia, i dieci argomenti più significativi sull’attualità del calcio italiano. Ora avete capito perché anche io scriverò in dieci punti?

2. Lo scorso anno questa rubrica usciva tendenzialmente ogni lunedì, ma quest’anno il bellissimo Andrea ha deciso di uscire una, massimo due volte al mese: dice che di più non ce la fa! E ci credo: tra il Fatto Quotidiano, i libri che scrive, gli spettacoli teatrali che organizza, la presenza fissa una volta a settimana da Lilly Gruber, e quest’anno pure la recente partecipazione come giurato a Miss Italia, e una vita privata che pure deve avere (se non lui chi?!, ma per questo vedere oltre), dove troverebbe il tempo per concedersi e per concederci di più? Per rendervi conto della sua attività vi rimando al suo sito ufficiale QUI (mi raccomando, care amiche, rifatevi anche gli occhi!). Ora avete capito perché scrivo di lunedì?

3. La sua ultima fatica letteraria è Salvimaio, uscito l’11 ottobre per Paper First. Come nel caso del suo precedente successo Renzusconi (uscito a fine 2017 per la medesima casa editrice) anche stavolta Andrea ha in programma di ricavare dal suo scritto una piece teatrale che porterà nei teatri italiani che lo volessero accogliere. Prometto alle lettrici (e ai lettori) che ne farò una recensione su Oubliette Magazine. Facile prevedere già riconoscimenti ufficiali, sulla scia dell’ultimo premio che Andrea si è aggiudicato: sto parlando del Premio letterario Montefiore, sezione Opere Edite, del quale è stato insignito lo scorso 30 settembre a Montefiore Conca (Rimini) proprio per Renzusconi.

4. Ritorno un attimo, per le interessate, sulla vita privata di Andrea. In realtà non è molto chiaro se sia single o no. Quando scrive a volte parla di qualche sua ex, ma non precisa nomi, tempi, o altro che possa far trapelare informazioni (potenzialmente) utili a riguardo… ma alla fine è un dettaglio così importante? Perché dovremmo spiarlo, o metterci a cercare all’infinito? D’altra parte, anche se fosse già impegnato, potrebbe sempre cambiare idea se incontrasse la donna giusta… magari questa donna è una di noi! Mai buttarci giù o ritenerci inferiori o non all’altezza (anche qui rivedere la lezione di e su Lisistrata)!

5. Vengo ora all’ultima puntata di Ten Talking Points di cui riporto il link QUI per favorirne la lettura. Nota bene: poiché il linguaggio di Andrea è a volte piuttosto “colorito” (benché elegante nella sua coloritura), sconsiglio il contributo ai minori di quattordici anni: altrimenti che educatrice sarei? Avranno tempo anche loro per apprezzare.

Milan

6. Passo ora all’analisi dei punti che concernono il calcio. Occorrono però alcune coordinate cronologiche. Andrea pubblica il suo articolo lunedì 8 ottobre. Oggi, data in cui sto scrivendo, è lunedì 15 ottobre. Questo mio lavoro uscirà giovedì 18 ottobre. Andrea si riferisce agli eventi calcistici della prima settimana di ottobre (1 – 7 ottobre). Ne approfitto per dire che nel weekend appena trascorso la serie A di calcio non ha giocato per gli impegni della Nazionale con la Nations League ovvero con il nuovo torneo di calcio tra nazionali europee a cui la Uefa ha scelto di dar vita anche in vista della qualificazione ai prossimi Europei di calcio. Su questo tema sarò onesta: ho letto qualcosa, ma non ci ho capito tanto; approfondirò e vi aggiornerò! Per ora vi basti sapere che riuscire in questa competizione è fondamentale in vista, dicevo, del Campionato europeo che si svolgerà tra due anni. E siccome l’Italia stava messa molto male, la vittoria di ieri sera contro la Polonia, è stata di vitale importanza in termini di classifica e di morale. Ieri non giocava nemmeno la serie B! Per me, che tifo Milan (come Andrea!) a livello nazionale e Ascoli (serie B) a livello locale, è stata una desolazione! C’era solo la serie C e devo ammettere che è stata una desolazione anche per i miei amici che tifano per la Sambenedettese. Io vivo a Colli del Tronto, a metà strada fra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto e conosco profondamente la spaccatura dei miei concittadini che si dividono tra il tifo per l’Ascoli e quello per la Samb! E ieri la squadra della Riviera delle Palme, che quest’anno non ne ingrana una, ha subìto un’altra fragorosa sconfitta a Ravenna, dopo aver esonerato già un allenatore! Il campionato di serie A riprenderà, per fortuna, il prossimo weekend e troverà il suo momento più alto e solenne nel derby Inter-Milan di domenica 21 ottobre alle 20.30 (non so ancora se lo trasmetterà Sky o Dazn!)

7. Tornando alle considerazioni di Andrea, vorrei metterne in evidenza alcune tra le più simpatiche. Come sottotitolo al suo contributo egli scrive che “il gol di Vecino al 116’ al Tottenham ha cambiato la stagione dell’Inter”. Riprende poi il concetto al terzo dei suoi dieci punti, proseguendo come segue: “L’Inter non la fermate più. Farà scempio di qualsivoglia avversario (Juve a parte) con la veemenza di chi crede d’esser nel giusto”. Come dargli torto? L’Inter ha iniziato la sua stagione in modo piuttosto travagliato; ma, dopo il fondo toccato contro il Parma (15 settembre scorso), è riuscita a risalire in una serie di partite in cui, magari segnando anche in extremis, ha strappato vittorie significative. Di queste la più preziosa è stata quella contro la squadra inglese del Tottenham durante una delle prime partite della Champions League. Forza Inter e forza Spalletti, l’allenatore che osò sfidare l’ottavo re di Roma, alias Francesco Totti!

Carlo Ancelotti

8. Amo Andrea quando loda Carlo Ancelotti, il mio allenatore di calcio preferito. Quest’anno Carletto, reduce da diverse esperienze gloriose nelle squadre di tutta Europa, che si erano però ultimamente un po’ appannate, ha preso la guida del Napoli, di cui sono simpatizzante perché a Napoli sono stata un anno come borsista presso l’Istituto Italiano di Studi Storici “Benedetto Croce”. Ebbene Ancelotti si è trovato davanti l’ingrato compito di dover sostituire il precedente allenatore, Maurizio Sarri diventato famoso per aver introdotto nel Napoli un gioco esteticamente bello. Sarri però aveva problemi con la dirigenza del Napoli, alias De Laurentiis e quest’anno se ne è andato ad esportare il suo “sarrismo” agli inglesi del Chelsea. All’inizio Ancelotti ha avuto qualche difficoltà, ma poi ha ingranato e ha dimostrato a tutti il suo valore. Voglio esprimere questo concetto con le parole di Andrea:Ancelotti è una delle persone più belle e intelligenti nella storia del calcio. Mentre in tanti lo reputavano finito, lui – con l’umiltà tipica solo dei Giganti – assestava la macchina sarriana quel tanto che basta per poi proseguire il riscatto del proletariato. Se Maurizio era il Commodoro Marxista, Carletto è l’Oste Ispiratamente Riformista. Quello che nel bicchiere non ci mette mai l’acqua, bensì il vino. E del migliore(ho riportato l’intero punto 5, ne valeva la pena!).

9. Amo ancora di più Andrea Scanzi quando, in svariati punti, loda il Milan e in particolare la nuova coppia d’attacco rossonera formata da Suso e Higuain: «Non ricordo quand’è che abbia smesso di avere fiducia nell’umanità. Forse quando ho visto una mia ex con le ballerine gialle. Forse quando ho ascoltato sei secondi di quella roba per brevità chiamata “Thegiornalisti”. O forse quando, pure quest’estate, ho letto e sentito mandrie di sfollati neuronali che (da milanisti) tifavano per la cessione di Suso […] Più vedo Suso che duetta con Higuain e più godo come se fossi in equilibrio per niente precario sopra una nuvola, mentre guardo da vicino Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan che reinventano una volta di più Voodoo Child. Il primo pennella, il secondo puntella. E tutto è Meraviglia Iridescente, con una dose di Bellezza Soverchiante e oltremodo Inesausta. […] Quando tornate a casa, date una carezza ai vostri bambini per poi dirgli: “Sembra una carezza, amore mio, ma in realtà è un assist di Suso”. Egli è grande, Egli è Luce. Preghiamo.»

10. Sulle ballerine gialle penso Andrea abbia raggiunto il top se, anche Emily Dickinson, in una sua poesia scrive che una donna di classe “si permette il giallo/solo in maniera limitata e scelta”. Siamo proprio su un altro pianeta!

Andrea Scanzi

11. Infine mi tocca sforare… ma con i tempi attuali della politica italiana va di moda! Non posso infatti non spendere due parole sul significato del nome Andrea che deriva dal greco andreia, coraggio, valore, ardore: nomen omen! Grazie Andrea per il coraggio che hai di parlare così schiettamente, sempre e comunque! Infine, una noticina di carattere grammaticale, ma significativa. Il sostantivo andreia in greco è femminile, ma designa valori che nel mondo greco erano tipicamente maschili. Forse vengono sentiti come tali anche nella società italiana, in cui il nome Andrea viene assegnato per lo più a bambini di sesso maschile, salvo rare eccezioni; all’estero, invece, Andrea è normalmente un nome femminile. Questa incoerenza linguistica deve indurci a riflettere sul fatto che il coraggio si declina naturalmente al femminile, benché gli uomini si siano arrogati il diritto di fare di questa virtù una loro prerogativa assoluta. Eppure in quante occasioni della vita le donne mostrano un coraggio che gli uomini potrebbero solo sognarsi: spesso questi ultimi scappano di fronte ai problemi o cercano soluzioni basate sul solo istinto, o adducono scuse del tutto insostenibili, comportandosi in modo infantile ed egoista; invece le donne, dopo aver messo in atto la loro innata capacità meditativa, sanno spesso sorprendere per le scelte di coraggio che sono in grado di intraprendere. Anche qui, vi ricordate l’articolo sulla Lisistrata? Infine, vorrei provare a dare io stessa una piccola prova di coraggio. Spero non venga scambiata per ingenuità, perché ci credo molto e l’ho molto meditata! Nella scorsa puntata ho fatto un velato riferimento ad una mia storia passata con un allenatore di calcio: ho sofferto tanto perché è finita male e perché, nonostante la mia buona volontà, non è mai stata come avrei voluto io. Alla fine ho detto basta, pur nel dolore. Poi questa persona si è sposata e ha avuto un figlio. Inutile dire che ciò è stato per me ulteriore motivo di sofferenza. Pur vivendo nello stesso paese, non ho più avuto modo di vederlo. Ora che il tempo ha pacificato il mio cuore, non provo più rancore nei suoi confronti: anzi, se lo incontrassi, sono sicura che avrei il coraggio di salutarlo, fargli i complimenti e ringraziarlo perché, proprio da quella storia dolorosa, ho imparato tante cose e oggi sono una persona migliore! Se per qualche strano caso tu stessi leggendo queste mie righe, sappi che ti ringrazio!

 

Buon coraggio a tutte e tutti. Ad maiora, semper!

 

Written by Filomena Gagliardi

 

 

 

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